Elon Musk guadagna miliardi dal commercio dei carbon credit

Solo nel 2024 Tesla di Elon Musk ha guadagnato 2,8 miliardi dai carbon credit vendendoli ai produttori di veicoli a benzina e diesel L'articolo Elon Musk guadagna miliardi dal commercio dei carbon credit proviene da Valori.

Feb 3, 2025 - 07:21
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Elon Musk guadagna miliardi dal commercio dei carbon credit

A guadagnare più di tutti dal discusso sistema di commercio dei carbon credit è Elon Musk. Secondo i dati resi pubblici questo mese, la casa automobilistica di auto elettriche Tesla nel solo 2024 avrebbe intascato ben 2,8 miliardi di dollari da questo commercio. Secondo Politico i carbon credit fino al 2014 valevano meno del 3% del bilancio di Tesla, ma nell’ultimo decennio sono arrivati a sfiorare il 32%. Con un’impennata negli ultimi quattro anni. Arrivando al punto in cui, nel 2024, i 2,8 miliardi ricavati dalla vendita di carbon credit valgono quasi la metà degli introiti netti dell’intero gruppo Tesla.

Cosa non va nel sistema dei carbon credit

È evidente che, se uno strumento pensato per ridurre le emissioni finisce per diventare la principale fonte di guadagno per uno degli uomini più ricchi e pericolosi del Pianeta, c’è qualcosa che non va. Fin da quando erano stati introdotti come meccanismo per ridurre le emissioni di gas serra, i carbon credit avevano mostrato tutti i loro limiti. In buona sostanza si tratta di certificati emessi dagli Stati nei confronti delle aziende che riescono a evitare di produrre o a catturare la CO2 presente nell’atmosfera. Per ogni tonnellata si ottiene un credito.

Questi crediti però possono essere venduti e scambiati sul mercato con aziende inquinanti. E diventano quindi strumenti di speculazione finanziaria che poco hanno a che fare con la sostenibilità ambientale. Anzi, a volte si creano dei cortocircuiti per cui terre o acque sono requisite per produrre le compensazioni necessarie a chi inquina. Il caso Musk ne è solo l’ultimo lampante esempio.

L’Europa per proteggere le sue aziende automobilistiche diventa tra i più importanti finanziatori di Musk

Come spiega Follow the Money, Musk negli ultimi anni ha guadagnato miliardi vendendo questi certificati alle case automobilistiche che non riescono a produrre veicoli sostenibili. Nel suo rapporto finanziario per il terzo trimestre dell’anno scorso, Tesla ha scritto che avrebbe continuato su questa strada proprio perché gli altri produttori di automobili sono «ancora indietro nel soddisfare i requisiti sulle emissioni». E ovviamente la più grande finanziatrice di questo assurdo schema dei carbon credit è ancora una volta l’Unione europea.

Partendo da presupposti giusti, come limiti e regole sempre più stringenti per le produttrici di auto a benzina e diesel, l’Unione europea permette però a queste stesse di risultare pulite semplicemente associandosi coi produttori di auto elettriche. Come ha spiegato anche il Sole 24 Ore, diverse aziende automobilistiche come Stellantis, Toyota, Mazda, Subaru e Ford si sono riunite a caro prezzo in un pool creato appositamente con Tesla per ottenere i sospirati carbon credit e ottemperare ai protocolli Ue.

In pratica le case automobilistiche non hanno smesso di inquinare né si sono impegnate nella produzione di auto elettriche. Ma semplicemente hanno pagato a Tesla un sacco di soldi per associarsi con lei e dividersi i suoi carbon credit. Secondo gli analisti della banca svizzera UBS, la società di Elon Musk potrebbe avere intascato oltre miliardo di dollari nel 2024 da questo schema. Quando Follow the Money le ha chiesto da dove fossero generati i ricavi dal commercio di crediti di CO2, Tesla non ha risposto.

Se anche il sistema dei carbon credit sarà riformato, o abolito, Elon Musk continuerà a farci soldi

Come dicevamo, se ancora nel 2020 l’allora Cfo di Tesla Zachary Kirkhorn avvisava Musk di non appoggiarsi troppo su tali ricavi, supponendo che sarebbero diminuiti, le cose sono andate molto diversamente. Solo negli ultimi cinque anni Tesla ha guadagnato l’incredibile cifra di 9,4 miliardi di dollari dal commercio di carbon credit. Le cose potrebbero forse cambiare, ma certo non a breve, e per motivi diametralmente opposti.

Da un lato anche alla recente Cop29, preso atto di come sia assurdo questo mercato dei carbon credit, si è deciso di cambiare le modalità di calcolo delle compensazioni. Andando a colpire principalmente i Paesi ricchi che da questo guadagnano, continuando per di più a inquinare allegramente. Dall’altro in campagna elettorale Donald Trump ha annunciato più volte che avrebbe soppresso i certificati di compensazione ritenendo questa misura troppo ecologista. Ma non è detto che Trump abolisca poi tutti i sussidi per le aziende non inquinanti, visto che aiutano anche e soprattutto i suoi alleati.

E infatti su X il prode Musk ha scritto che la loro abolizione per Tesla sarebbe «solo di aiuto». Nonostante nel 2024 abbia fatto quasi la metà dei suoi profitti grazie al commercio di carbon credit. Come ha detto a Politico infatti Pavel Molchanov, analista della banca d’investimento Raymond James, «per Tesla questi crediti sono una fetta assai importante della torta. E se anche dovessero cambiare le cose a livello normativo, Musk continuerà a guadagnare da questo commercio per molti anni ancora, che ci piaccia o meno».

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