Bitcoin: attività on-chain ai minimi e prezzo forse sopravvalutato

C'è però un'altra metrica che sta dando un segnale opposto, oltre al fatto che il calo dell'attività on-chain non è dovuto a BTC.

Feb 7, 2025 - 18:31
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Bitcoin: attività on-chain ai minimi e prezzo forse sopravvalutato
prezzo bitcoin

CryptoQuant ha scoperto che il prezzo di Bitcoin attualmente potrebbe essere sopravvalutato. 

In un recente report infatti riporta i dati di una metrica che fanno presumere che l’interesse reale in questo momento potrebbe essere persino inferiore rispetto a quanto comunemente percepito. 

Nel contempo però ci sono anche altre metriche che suggeriscono l’esatto contrario. 

Il prezzo forse sopravvalutato di Bitcoin

Il report di CryptoQuant si basa sull’analisi del cosiddetto Bitcoin Network Activity Index, ovvero un indice che misura il livello delle attività on-chain di BTC. 

Attualmente questo indice si trova al livello più basso degli ultimi 12 mesi, con un calo del 15% rispetto al massimo storico di novembre 2024. 

Il valore attuale è di circa 3.760 punti, e risulta essere il livello più basso da febbraio 2024.

Utilizzando le fasce di valutazione Metcalfe, un valore equo per il prezzo attuale di Bitcoin si attesterebbe all’interno di un’ampia fascia compresa tra 48.000$ e 95.000$, stando ai dati provenienti dall’attività di rete. 

Infatti CryptoQuant scrive: 

“Al prezzo attuale di $ 99k, Bitcoin sembra sopravvalutato considerando che è stato scambiato tra le fasce di valutazione Metcalfe rossa e blu da febbraio 2024”. 

Pertanto il livello di prezzo attuale sarebbe da considerare un’anomalia, all’interno del trend in atto da un anno connesso all’attività on-chain. Tuttavia la sopravvalutazione sarebbe minima, se si prende come riferimento il livello massimo delle fasce di valutazione Metcalfe, posto attualmente sui 95.000$. 

Le cause del crollo dell’attività on-chain

CryptoQuant ha individuato quale sia la causa principale del forte calo dell’attività on-chain. 

Ebbene, tale causa non sarebbe collegata a BTC, pertanto è anche possibile che non sia il prezzo di BTC ad essere sopravvalutato, ma che sia invece l’impatto dell’attività on-chain ad essere stato sopravvalutato nei mesi scorsi a causa di attività non connessa a BTC. 

Infatti il forte calo recente del numero delle transazioni quotidiane registrate mediamente sulla blockchain di Bitcoin si deve al crollo dell’uso del protocollo RUNES

Rispetto al massimo storico di settembre 2024, quando in un solo giorno vennero registrate ben 734.000 transazioni sulla blockchain di Bitcoin, il livello attuale è di circa la metà, con un picco minimo a poco più di 300.000 transazioni fatto registrare qualche giorno fa. 

Il protocollo RUNES serve per coniare token sulla rete Bitcoin, ma ormai ha davvero poco senso utilizzare il layer-1 della blockchain di Bitcoin, lenta e costosa, per creare token. Non a caso è soprattutto Solana che ha fatto registrare il boom da questo punto di vista, dato che su Solana i costi sono estremamente ridotti. 

RUNES utilizza i codici OP RETURN nelle transazioni Bitcoin, e mentre quando questo protocollo esordì il numero giornaliero di codici OP RETURN salì a 802.000, da allora è precipitato a 10.000. 

Questo livello così basso di attività on-chain si vede anche nella mempool Bitcoin, che ormai è quasi vuota. A dicembre 2024 c’erano fino a 287.000 transazioni in attesa nella mempool di Bitcoin, mentre ora sono crollate a 3.000. La mempool non era così vuota da marzo 2022.

L’impatto sul prezzo di Bitcoin (BTC)

Se si prende in considerazione l’intera attività on-chain di Bitcoin, comprese le transazioni generate dal protocollo RUNES, il crollo è evidente. 

Inoltre utilizzando questi dati per calcolare le fasce di Metcalfe, da febbraio 2024 fino ad oggi, emerge che il valore equo del prezzo di BTC ad oggi dovrebbe essere compreso tra 48.000$ e 95.000$.

Ma se si considerasse invece solo l’attività on-chain legata a transazioni di soli BTC, il calcolo sarebbe diverso, perché l’attività on-chain nei mesi scorsi è risultata essere “gonfiata” dalle transazioni RUNES. 

Ecco così che il prezzo attuale di 98.000$ potrebbe anche rientrare nelle fasce di Metcalfe calcolate con i dati degli ultimi 12 mesi, qualora non si prendessero in considerazioni le transazioni RUNES. 

Infine vi sono anche altre metriche che supportano l’ipotesi che il prezzo di Bitcoin potrebbe invece non essere sopravvalutato. 

La domanda

Non bisogna dimenticarci che il prezzo di un qualsiasi asset che viene scambiato sul mercato libero non dipende solo dall’offerta, ma anche dalla domanda. 

Sempre CryptoQuant ha scoperto che la domanda di BTC dei cosiddetti Permanent Holder in realtà è in accelerazione, e questo va invece considerato come un segnale di forte fiducia, che oltretutto spesso precede i rally.

In altre parole, la domanda di Bitcoin da parte degli accumulatori a lungo termine è aumentata nelle ultime settimane, e questo potrebbe indicare una possibile crescita dei prezzi nei prossimi mesi, nonostante l’attività on-chain così limitata.

Oltretutto la pressione di vendita è in calo nelle ultime settimane, e dato che era già bassa in precedenza significa che la condizioni per una possibile risalita in effetti potrebbero esserci. 

Da notare che i Permanent Holder sono indirizzi che accumulano BTC nel corso del tempo ma senza effettuare transazioni in uscita, ovvero con una strategia di detenzione a lungo termine che di fatto non crea mai pressione di vendita.

In un momento in cui la pressione di vendita è già bassa di suo, ciò contribuisce ancora di più a creare le condizioni per una possibile risalita del prezzo.