Basket femminile, Andrea Capobianco: “Lavoriamo per giocare con una mentalità vincente, che ci dia fiducia quando affronteremo gli Europei”
Italia vincitrice del girone I, con una partita da giocare, alle 16:00 domenica contro la Cechia, per chiudere le qualificazioni agli Europei 2025. Il quadro dell’Italbasket femminile è questo, dopo i 19 punti rifilati alla Germania in una serata di Faenza che ha mostrato come la squadra azzurra abbia già una validissima fluidità di gioco. […]
Italia vincitrice del girone I, con una partita da giocare, alle 16:00 domenica contro la Cechia, per chiudere le qualificazioni agli Europei 2025. Il quadro dell’Italbasket femminile è questo, dopo i 19 punti rifilati alla Germania in una serata di Faenza che ha mostrato come la squadra azzurra abbia già una validissima fluidità di gioco. Un elemento fondamentale, ma non l’unico, come fa notare Andrea Capobianco. Abbiamo raggiunto brevemente il coach azzurro prima del viaggio a Brno per alcune considerazioni legate a questa finestra.
Cos’ha detto alla squadra per riuscire a cambiare il corso di una partita che era comunque in sostanziale equilibrio?
“Una piccola svolta c’è stata dopo i minuti iniziali, in cui avevamo approcciato secondo me non nel modo migliore. Grazie a un lavoro di staff molto importante, con gli assistenti, avevamo studiato alcune caratteristiche a parer mio fondamentali della Germania. La prima era la capacità di prendere palloni in area, quindi assolutamente dovevamo rompere le linee di passaggio e lottare nell’area. Nei primi minuti questa cosa non si è verificata con la giusta aggressività, e lì con alcuni cambi, con il richiamare la consapevolezza dei punti di forza della Germania c’è stata una prima svolta. Questa ha fatto sì che nei primi minuti abbiamo preso tanti punti da dentro l’area, e sono dati oggettivi. Nella seconda parte del primo e secondo quarto questi sono calati notevolmente. Riportare questi dati all’interno dello spogliatoio ha dato una forza maggiore alle ragazze di credere nel lavoro che s’era fatto prima della partita, di credere nelle strategie in modo deciso e aggressivo. E poi in attacco grande fluidità di movimento di palla, che ci ha dato la possibilità di creare tiri ad alta percentuale. La cosa che mi è piaciuta tanto è stata l’aver costretto la Germania a perdere palla più volte per i 24 secondi. Quella secondo me è una cosa di grande esaltazione di squadra“.
Da una parte chiunque entrasse dava qualità, da un’altra c’era Zandalasini con la sua visione occulta e la capacità di fare qualunque cosa, da un’altra ancora c’è stato il fatto di aver limitato Nyara Sabally. Non è mai stata veramente in partita: una chiave fondamentale.
“La cosa che mi ha fatto piacere è che chiunque sia entrata in campo ha veramente dato un contributo fondamentale, dando quello che può dare al massimo livello. Questo è stato sicuramente importante, come anche la capacità di Zandalasini di giocare con grande responsabilità nei confronti della squadra. Ha giocato, oltre che per segnare, anche per creare tante situazioni di blocchi e cose varie, cercando di aprire il campo nel modo migliore. Queste cose che Lei ha detto in modo estremamente corretto le hanno permesso di giocare con grandissima fiducia. Il fatto che chiunque sia uscita dalla panchina sia riuscita a uscire con l’impatto giusto secondo me è una cosa che ci fa guardare con fiducia al futuro. Le grandi squadre sono quelle in cui ogni giocatrice è capace di giocare uno o più minuti con qualità e intensità notevoli. Questo ieri lo abbiamo fatto“.
Domenica c’è la Cechia. Cambierà qualcosa nella squadra? Che tipo di partita sarà, anche al netto del fatto che in chiave Italia nel girone non c’è più niente da decidere?
“C’è una cosa su cui stiamo insistendo dal primo giorno, e cioè il fatto di giocare non per una classifica, non per un risultato visibile, ma per un risultato molto più interno, che vuol dire giocare con una mentalità vincente, giocare ogni pallone come se fosse il più importante della vita. Se riusciamo a giocare con questo intento, allora acquisiremo una mentalità vincente, che ci consente di essere fiduciosi quando andremo ad affrontare gli Europei. La mentalità vincente non è una cosa che si carica e scarica come un telefonino, ma è un equilibrio che uno deve mantenere sempre. Allora noi dovremo giocare assolutamente con la stessa determinazione e qualità con cui abbiamo giocato con la Germania, anche se il risultato non conta. La mentalità vincente, però, bisogna allenarsi sempre per averla, e penso che queste ragazze lo stiano facendo in modo particolare“.