“Avrò cura di me”: la chiusura della mostra
Il finale è stato dedicato a un video che ha raccolto i momenti più significativi di un percorso incentrato sulla fotografia
Arezzo, 4 febbraio 2025 – Chiude l’edizione numero due della mostra “Avrò cura di me”, ospitata in queste settimane nel loggiato al secondo piano di palazzo comunale.
Il finale è stato dedicato a un video che ha raccolto i momenti più significativi di un percorso incentrato sulla fotografia come tecnica d’intervento nella relazione d’aiuto, partito dai locali della Cisl, proseguito al mercato coperto di Arezzo in zona Saione e culminato in Comune.
Promotore il centro di aggregazione sociale per disabili Helios, insieme all’associazione Imago partecipe fin dalla prima edizione accolta nei suoi locali grazie al presidente Antonio Losco, a Cisl che ha fornito le macchine fotografiche, a Coldiretti e al suo mercato Campagna Amica.
Con la collaborazione della presidenza del Consiglio Comunale e della fondazione Arezzo Comunità. Sessantaquattro scatti attraverso i quali ha preso forma e anima un progetto terapeutico destinato agli ospiti del centro diurno, nella duplice veste di fotografi e soggetti immortalati.
Il vicesindaco e presidente della fondazione Lucia Tanti: “intanto ringrazio tutti i protagonisti e gli artisti coinvolti. Ci siamo confrontati su dove ospitare la mostra e abbiamo convenuto che il luogo più giusto non poteva che essere la casa degli aretini e dell’intera comunità.
Queste settimane, con le foto esposte, oltre a diventare una cerniera tra quanto realizzato e le iniziative che verranno, ci hanno parlato ricordando che nessuno è privo di talenti e che tutti devono avere l’occasione di esprimerli”.
È stata inoltre consegnata al vicesindaco come dono una foto scattata da uno dei ragazzi con la frase: “A volte vorrei avere delle ali per volare ed essere libera di muovermi. Poi però penso che la libertà è nella mia testa e con quella posso fare tutto, non cammino con i piedi ma posso farlo con i pensieri”.
Accanto a Lucia Tanti, Angelo Bertoglio della cooperativa Nuovi Orizzonti, Daniele Vigni di Coldiretti e Lucia Caneschi, coordinatrice del centro Helios e curatrice dell’iniziativa: “quando le parole mancano o non sono sufficienti, si rendono necessari altri strumenti di comunicazione.
La forza di un’immagine permette di rievocare efficacemente il vissuto personale, i propri pensieri ed emozioni. Ogni partecipante ha scelto un tema specifico e, oltre ad apprendere le tecniche fotografiche, ha intrapreso un percorso introspettivo che gli ha permesso di migliorare il suo modo di stare nel mondo”.