Asset allocation: l’outlook di Ersel per il 2025 tra volatilità e opportunità

L’outlook economico di Ersel per il 2025 disegna uno scenario complesso e intricato, segnato da una persistente instabilità geopolitica e da sfide economiche che interessano in particolare le economie avanzate. Gli sviluppi globali degli ultimi anni hanno lasciato un’impronta profonda sulla scena internazionale, e le previsioni per l’anno prossimo suggeriscono che, sebbene alcuni settori possano... Leggi tutto

Feb 5, 2025 - 18:10
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Asset allocation: l’outlook di Ersel per il 2025 tra volatilità e opportunità

L’outlook economico di Ersel per il 2025 disegna uno scenario complesso e intricato, segnato da una persistente instabilità geopolitica e da sfide economiche che interessano in particolare le economie avanzate. Gli sviluppi globali degli ultimi anni hanno lasciato un’impronta profonda sulla scena internazionale, e le previsioni per l’anno prossimo suggeriscono che, sebbene alcuni settori possano trovare spazi di crescita, altri potrebbero dover affrontare difficoltà crescenti.

Geopolitica: i conflitti e le tensioni internazionali

Il 2024 si è chiuso con un quadro geopolitico teso, segnato dal conflitto in Ucraina, dalle crescenti tensioni in Medio Oriente e dai riallineamenti strategici tra le grandi potenze, come gli Stati Uniti e la Cina. A livello politico, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca negli Stati Uniti ha rappresentato un forte ripiegamento verso politiche ultraliberiste e nazionaliste, minando la cooperazione internazionale. In Europa, l’ascesa dei partiti di estrema destra e l’instabilità politica interna, in particolare in paesi come Francia e Germania, hanno accentuato la polarizzazione e messo a rischio la coesione dell’Unione Europea.

Secondo l’analisi di Ersel, l’Europa si troverà probabilmente ad affrontare una crescita stagnante nel 2025, con il rischio di un aumento della disoccupazione e una crescente difficoltà nel tenere il passo con i settori tecnologici americani e cinesi. Le tensioni geopolitiche e la vulnerabilità economica, tra cui l’alto costo dell’energia e una regolamentazione sempre più onerosa, potrebbero aggravare la situazione.

Economia globale: disomogeneità tra Usa, Europa e Cina

Il contesto economico è altrettanto variegato. Mentre negli Stati Uniti l’economia ha mostrato una forza superiore al potenziale, trainata dalla robusta spesa per consumi e dal sostegno fiscale, l’Eurozona ha fatto fatica a tenere il passo, con una crescita debole e un mercato del lavoro stagnante. La Germania e la Francia, in particolare, sono state colpite dalle difficoltà nelle catene di approvvigionamento e dal calo delle esportazioni. In questo quadro, l’economia statunitense si distingue per una crescita solida, con previsioni che si attestano poco sopra il potenziale per il 2025.

D’altro canto, la Cina sta vivendo un periodo difficile. Le problematiche strutturali nel settore immobiliare e la debolezza dei consumi interni stanno frenando la crescita, e le tensioni commerciali con gli Stati Uniti, che potrebbero sfociare in nuovi dazi sotto l’amministrazione Trump, complicano ulteriormente il panorama. Ersel prevede che la crescita cinese rimarrà sotto la soglia del 5% nel 2025, con il paese che affronta una transizione difficile dalla deflazione.

Politiche monetarie: Fed e la Bce tra sfide divergenti

Le politiche monetarie saranno un altro elemento chiave nel 2025. La Federal Reserve degli Stati Uniti, dopo aver intrapreso una politica aggressiva di rialzo dei tassi per combattere l’inflazione, si troverà a dover affrontare un contesto incerto, alimentato dalle promesse economiche della nuova amministrazione Trump. La previsione di Ersel è che la Fed probabilmente attuerà almeno un ulteriore taglio dei tassi nel corso del 2025, portando il tasso di riferimento tra il 3,50% e il 3,75%.

In Europa, la Banca Centrale Europea (BCE) avrà il compito di stimolare la crescita in un contesto di bassa inflazione “core” e di un mercato del lavoro relativamente sano. Sebbene gli operatori di mercato indichino un possibile abbassamento del tasso al 2%, Ersel si aspetta un intervento più deciso da parte della BCE, con una riduzione fino al 1,75% per sostenere l’economia.

Prospettive per l’Europa e la Cina nel 2025

Nel lungo periodo, Ersel si mostra particolarmente scettica riguardo le prospettive europee. L’Europa potrebbe trovarsi ad affrontare un quadro economico stagnante, con un mix di sfide strutturali che vanno dalla concorrenza internazionale nel settore manifatturiero alla difficoltà di innovazione tecnologica. Inoltre, l’incertezza politica e il malcontento sociale potrebbero continuare a minare la coesione interna.

La Cina, sebbene possa beneficiare di politiche di stimolo fiscale, si trova in una fase di ristrutturazione economica difficile. La sua crescita, infatti, dipenderà molto dalla capacità di stimolare i consumi interni e di ristrutturare il settore immobiliare in crisi. Le previsioni indicano un rallentamento della crescita, con un PIL che si manterrà vicino al target fissato dalle autorità cinesi, ma senza segnali di una chiara ripresa.

Asset allocation

L’Outlook 2025 di Ersel delinea una strategia d’investimento basata su un’attenta valutazione del contesto geopolitico ed economico. L’incertezza legata alle tensioni internazionali, il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca e le diverse politiche monetarie tra Stati Uniti ed Europa impongono un approccio flessibile e diversificato nella costruzione dei portafogli.

Mercati obbligazionari: opportunità nei tassi governativi

Nel 2025, con l’attenuarsi della pressione inflazionistica, le banche centrali continueranno ad allentare la politica monetaria, seppur con tempistiche differenti. Il mercato obbligazionario ha già scontato buona parte dei rischi geopolitici e del ritorno di Trump, con un aumento del Term Premium sui titoli a lunga scadenza. In questo contesto, i tassi governativi offrono un punto di ingresso interessante per proteggere i portafogli dalla volatilità degli asset più rischiosi.

Il comparto del credito, nonostante l’abbondanza di nuove emissioni, mantiene spread ai minimi storici. Le obbligazioni Investment Grade restano attrattive per il loro equilibrio tra rischio e rendimento, mentre i subordinati finanziari e gli ibridi corporate offrono un buon rapporto rischio/rendimento grazie alla solidità patrimoniale degli emittenti.

Mercati azionari: selettività e diversificazione

Il 2025 presenta ancora un quadro favorevole per le asset class di rischio, ma l’elevata volatilità e le incertezze politiche suggeriscono un’esposizione azionaria diversificata, senza eccessivi concentramenti in specifici settori o aree geografiche.

Gli Stati Uniti continuano a rappresentare il mercato più solido, sostenuto dalla forza economica e dai consumi interni. Tuttavia, le valutazioni elevate impongono selettività, con un focus su aziende di qualità, in particolare nei settori della tecnologia e dell’healthcare, meno esposti alle fluttuazioni macroeconomiche.

L’Europa affronta un quadro più incerto, tra revisioni negative nei settori automotive ed energia e il possibile impatto dei dazi americani. Tuttavia, le basse aspettative di crescita potrebbero favorire sorprese positive, rendendo interessanti titoli di alta qualità con esposizione al ciclo globale.

I mercati emergenti, legati alla performance cinese, restano un’incognita. Se da un lato il rallentamento economico e la crisi immobiliare pongono sfide, dall’altro gli stimoli fiscali del governo cinese potrebbero offrire opportunità inattese.

Mercati valutari: dollaro forte e yen in ripresa

Le politiche protezionistiche annunciate dagli Stati Uniti potrebbero incidere sui flussi commerciali globali e sulle dinamiche valutarie. Il dollaro appare destinato a mantenere la sua forza, sia per i differenziali di tasso sia per il ruolo di bene rifugio in caso di alta volatilità.

Lo yen giapponese, deprezzato dalla politica monetaria ultraespansiva della Bank of Japan, potrebbe registrare un rimbalzo nel 2025, qualora la banca centrale giapponese avviasse un percorso di normalizzazione dei tassi.

Investimenti alternativi: M&A e Private Markets in primo piano

Le strategie di investimento attive nelle fusioni e acquisizioni (M&A) rappresentano una delle opportunità più interessanti per il 2025. Il volume globale di operazioni è ai minimi da 20 anni, lasciando spazio a una forte accelerazione, sostenuta dalla normalizzazione delle politiche monetarie e dall’aumento della fiducia tra i CEO.

Nei mercati privati, private equity e private debt continuano a offrire un’alternativa interessante agli investimenti pubblici. Il private debt, in particolare, beneficia della crescente difficoltà di accesso al credito bancario e dell’attrattività dei rendimenti offerti.

Una strategia flessibile per navigare l’incertezza

L’asset allocation di Ersel per il 2025 enfatizza diversificazione, qualità e gestione attiva del rischio. Il contesto economico rimane sfidante, ma con un approccio bilanciato tra obbligazioni governative, azioni di alta qualità e investimenti alternativi, i portafogli possono essere ottimizzati per affrontare un anno di transizione, tra volatilità e nuove opportunità di crescita.