AI. In Europa c’è carenza di data center. A rischio l’indipendenza tecnologica?
La carenza di data center in Europa è un problema Disporre di una sufficiente infrastruttura continentale di data center è fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) e per non rimanere indietro nella competizione globale su questa tecnologia e i suoi sviluppi futuri. Secondo stime diffuse dalla società di consulenza CBRE, quest’anno i data center […] The post AI. In Europa c’è carenza di data center. A rischio l’indipendenza tecnologica? appeared first on Key4biz.
La carenza di data center in Europa è un problema
Disporre di una sufficiente infrastruttura continentale di data center è fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI) e per non rimanere indietro nella competizione globale su questa tecnologia e i suoi sviluppi futuri.
Secondo stime diffuse dalla società di consulenza CBRE, quest’anno i data center in Europa aumenteranno la capacità complessiva del 22%, ma non si riuscirà a soddisfare la domanda generale, aumentando il gap con gli Stati Uniti.
A mancare, secondo quanto spiegato in un articolo pubblicato dalla Reuters, è un livello sufficiente di risorse finanziarie da investire in questo settore chiave per la transizione digitale, ma anche gli spazi fisici dove tirare su nuovi data center.
“I fornitori non riescono a costruire nuove infrastrutture abbastanza rapidamente per tenere il passo con la domanda“, ha dichiarato Kevin Restivo, direttore della ricerca sui data center presso CBRE, nel suo discorso di apertura alla conferenza Kickstart Europe.
Spazio ai mercati secondari di Milano, Varsavia e Berlino
I classici hub dell’innovazione digitale in Europa, come Londra, Francoforte, Amsterdam, Parigi e Dublino, sembrerebbero soffrire di carenza di spazi su cui costruire e insufficiente capacità delle reti di trasmissione e distribuzione di energia elettrica per venire incontro all’aumento della capacità dei data center stimata per l’anno in corso e soprattutto quelli futuri.
Per questo motivo si guarda con grande attenzione a nuovi mercati, come Milano, Roma, Varsavia e Berlino, che infatti sono considerate le piazze che registreranno il maggior numero di nuovi data center nel 2025.
In particolare, l’Italia è considerato un mercato emergente a livello globale e in forte crescita.
Tra il 2024 e il 2028, sono stati stimati nel nostro Paese investimenti tra i 7,8 e i 10,5 miliardi di euro, con un impatto economico totale di circa 15 miliardi di euro (includendo infrastrutture, apparecchiature IT e costi operativi). A inizio 2024, sono stati censiti 20 nuovi progetti con un valore tra 10 e 13 miliardi di euro nei prossimi 5-10 anni e con significative ricadute occupazionali dirette e indirette.
Il punto è che le aziende non sembrano interessate a costruire nuove strutture in area urbana, ma al di fuori, anche per assicurarsi l’accesso diretto a risorse idriche ed energetiche dedicate.
In Europa investimenti per 100 miliardi di euro per il 2025, ma non basteranno
Secondo le previsioni di CBRE, la nuova capacità che entrerà in funzione quest’anno – misurata nel settore dei data center in base all’elettricità necessaria per alimentarli – sarà di circa 9,1 gigawatt, con gli hyperscaler come Google e Amazon che assorbiranno oltre un terzo di questa capacità.
Il costo medio per la realizzazione di spazi in “colocation” – ovvero spazi affittati da grandi aziende all’interno di un data center – si attesterà sui 12 milioni di euro per megawatt.
Ne consegue, secondo le stime della Reuters, che gli investimenti in Europa supereranno i 100 miliardi di euro entro il 2025.
Un dato che, stando alle valutazioni di Stijn Grove, direttore generale della Dutch Data Center Association, rimane troppo basso e minaccia direttamente la capacità dell’Europa di promuovere la sua indipendenza tecnologica, mentre andrà consolidandosi la leadership degli Stati Uniti e della Cina in questo settore strategico.
Data center motore dell’economia e fattore chiave per la sicurezza nazionale
I data center sono un vero e proprio motore per l’economia nazionale e per le politiche di ‘sovranità tecnologica’, di cui tanto si è parlato negli ultimi anni, e per questo è fondamentale trovare e applicare le misure più idonee per realizzare un’infrastruttura adeguata alle sfide che ci pone la transizione in corso.
Un Paese con una solida infrastruttura di data center è più competitivo a livello internazionale. Le aziende possono sviluppare e offrire servizi innovativi, attirando investimenti e talenti da tutto il mondo. Per sfruttare al massimo questo potenziale è necessario renderli il più sostenibili possibili dal punto di vista ambientale ed energetico.
Per questioni inerenti alla sicurezza nazionale e dei dati che transitano sulle grandi autostrade digitali, è certamente fondamentale che ogni Paese europeo favorisca aziende nazionali o anche nate all’interno dell’Unione per garantire l’archiviazione dei dati in data center locali.
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