7 cartoni animati della nostra infanzia che probabilmente ricordo solo io

Vediamo quanti di voi si ricordano dei cartoni animati di cui tratterò in questo articolo. Nonostante siano passati tanti anni, ancora oggi alcuni di loro emergono lucidamente dalla mia memoria quando penso alle sigle, ai colori pastello o al disegno che li caratterizzavano. Sono reminiscenze legate soprattutto alla sfera sensoriale, quindi ai suoni e alle… Leggi di più »7 cartoni animati della nostra infanzia che probabilmente ricordo solo io The post 7 cartoni animati della nostra infanzia che probabilmente ricordo solo io appeared first on Hall of Series.

Feb 3, 2025 - 23:19
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7 cartoni animati della nostra infanzia che probabilmente ricordo solo io

Vediamo quanti di voi si ricordano dei cartoni animati di cui tratterò in questo articolo. Nonostante siano passati tanti anni, ancora oggi alcuni di loro emergono lucidamente dalla mia memoria quando penso alle sigle, ai colori pastello o al disegno che li caratterizzavano. Sono reminiscenze legate soprattutto alla sfera sensoriale, quindi ai suoni e alle immagini, accanto alla sensazione di benessere che provavo durante e dopo la loro visione.

Del resto l’infanzia è così. Un insieme di esperienze assimilate ed elaborate tramite i nostri meravigliosi cinque sensi. Quando poi diventiamo adulti tutte quelle sensazioni si trasformano in nostalgia. Ecco perché il gioco, compreso il tempo dedicato alle serie animate, è un momento così importante e irrinunciabile per ognuno di noi. Lo portiamo nel nostro bagaglio personale per sempre e siamo grati di averne potuto beneficiare quando eravamo bambini. A questo proposito qui potete leggere 5 anime che erano avanguardia pura.

Quindi se siete pronti a tornare indietro nel tempo, questi sono 7 cartoni animati della nostra infanzia che ricordo solo io. O forse no.

1) Don Dracula (1982)

Don Dracula
Credits: Tezuka Productions

Questo anime giapponese è costituito da soli 8 episodi ma nonostante la breve durata è riuscito a lasciare il segno nei miei ricordi per l’idea così stramba e originale. Il vampiro più famoso d’Europa infatti si ritrova catapultato in una Tokyo a lui sconosciuta insieme alla figlia Chocolat. La ragazza inizia a frequentare le scuole serali essendo lei stessa un vampiro, e si integra facilmente nel nuovo ambiente. Tra i suoi insegnati però c’è il dottor Helsing, il quale piano piano scopre la vera identità della giovane e del padre a cui dà la caccia.

Il Conte Dracula nel frattempo vaga per le strade della metropoli in cerca del suo nutrimento preferito, ma è piuttosto impacciato e imbranato. Gliene capitano veramente di tutti i colori, tanto da non riuscire mai nel suo intento. Risultato? Ogni volta è costretto a bere del sangue surgelato. Accanto ai protagonisti troviamo poi altri personaggi simpatici come Igor, il servitore fedele e di buon cuore del Conte e Ayazu, un pipistrello antropomorfo. Le avventure di Don Dracula e della sua figlioletta sono consigliate a tutti coloro che hanno voglia di farsi una sana risata liberatoria. Credo infatti che sia uno dei cartoni animati più parodistici e divertenti che io abbia mai visto.

2) Lovely Sara (1985)

Lovely Sara
Credits: Nippon Animation

Di tutt’altro genere rispetto a Don Dracula questo anime giapponese vede protagonista Sara Morris, una bambina proveniente da una famiglia ricca che viene mandata a studiare in un collegio londinese. Tutto sembra filare liscio fino a quando la studentessa rimane orfana, un avvenimento che stravolge completamente la sua vita. Infatti, da persona benestante diventa una sguattera piena di debiti. Tratta dal romanzo La piccola principessa di Frances Hodgson Burnett, la storia di Sara viene accostata a quella di Cenerentola per una serie di somiglianze.

Per me sono indimenticabili la resa delle ambientazioni e dell’atmosfera di Londra di fine ‘800, così come la rigidità e l’opportunismo del personaggio di Miss Minci, la direttrice del collegio. Un’evidente citazione alla signorina Rottenmeier di Heidi. Inoltre la serie animata affronta tematiche piuttosto serie, come il lavoro minorile e il relativo sfruttamento in gran parte dei paesi industrializzati.

La figura di Sara vuole rappresentare la categoria di coloro che, per un motivo o per l’altro, cadono in disgrazia ritrovandosi tra le classi inferiori della società. Ma nonostante la situazione svantaggiosa la bambina mantiene la sua bontà, il suo altruismo e la sua empatia. Lovely Sara è uno di quei cartoni animati senza età, che possono essere visti anche negli anni duemila dalle nuove generazioni. Credo infatti che sia un anime che abbia ancora qualcosa da raccontare e da insegnare.

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