Zaniolo alla Fiorentina per replicare il metodo Kean: ritrovare il talento dopo anni di tempo perso per limiti caratteriali
I due compagni hanno parlare parlare di loro per problemi disciplinari ed espulsioni illogiche, ora hanno scelto la viola per riconquistare il grande palcoscenico L'articolo Zaniolo alla Fiorentina per replicare il metodo Kean: ritrovare il talento dopo anni di tempo perso per limiti caratteriali proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tutte le strade portano a… Firenze. Quantomeno per Nicolò Zaniolo e Moise Kean, due compagni che fino a qualche anno fa facevano parlare di sé per problemi disciplinari ed espulsioni illogiche, ma che ora hanno scelto di indossare la maglia viola per riconquistare il grande palcoscenico. Perché è questo che la Fiorentina può rappresentare per loro: rinascita. Uno, Kean, la sta già vivendo: 13 gol in 21 partite di Serie A sono un qualcosa di mai visto prima nella sua carriera. L’altro, Zaniolo, ha lasciato l’Atalanta per provare a seguire le orme dell’amico. È giunto il tempo di essere uomini e di lasciarsi alle spalle quello da (ex) ribelli fatto di ritardi e PlayStation.
Quei (non) bravi ragazzi – C’è qualcosa di meglio, per due giovani in rampa di lancio, di giocare un Europeo Under 21 davanti al pubblico italiano? Evidentemente sì. È il 2019 e Kean e Zaniolo, durante il ritiro, si rendono protagonisti di qualche ritardo di troppo. L’ultimo fa scattare la punizione. I due arrivano fuori tempo massimo al risveglio muscolare in albergo, violando il regolamento interno della Nazionale. Così l’allora tecnico Luigi Di Biagio li esclude dall’imminente match con il Belgio. La coppia poi si scusa, il caso rientra ma la macchia rimane. Kean, a dicembre 2023, è tornato su quell’episodio di quattro anni prima svelando i dettagli della malefatta: “Ero con Zaniolo, lui metteva musica ad alto volume, giocavamo alla PlayStation e alle 11 c’era riunione. Alle 10 e 58 eravamo ancora lì, abbiamo aspettato un sacco di tempo l’ascensore e siamo arrivati alle 11:05. Il mister Di Biagio ci fa: ‘Allora? Non va bene’. E io: ‘Mi scusi mister, siamo arrivati in ritardo“. Mi sono scusato con la squadra mentre a Nicolò faceva ridere la cosa, io lo guardavo e gli dicevo “Ma che c…. ridi?’”. A dirla tuttà, però, per l’ex Juventus questo episodio non è stato il primo del genere, dato che nel 2017 fu allontanato dal raduno dell’Under 19 per ragioni disciplinari insieme a Gianluca Scamacca. Quella volta si parlò di uno scherzo mal riuscito, di una ragazzata. Perché questo sono stati Zaniolo e Kean insieme: adolescenti, come tutti.
La maturazione – E come per tutti, gli anni passano. Kean lascia la Juventus per andare a cercare minuti e visibilità all’Everton, ma l’impatto con la Premier League non è positivo. La dimostrazione si ha in Manchester United-Everton del 15 dicembre 2019, quando l’allenatore Duncan Ferguson lo inserisce al 70’ e lo toglie 18 minuti dopo. La stagione successiva inizia male, anzi non inizia proprio perché l’attaccante passa in prestito al Paris Saint-Germain. Le sue 17 reti (in 40 gare) non sono però sufficienti per farlo restare in Francia: Kean fa scalo in Inghilterra e subito dopo torna a Torino. La crescita prosegue fra alti e bassi, uno dei quali si ha nel marzo 2023. Il bianconero entra a un minuto dalla fine di Roma-Juventus, commette un fallo di reazione su Mancini e si fa espellere a soli 41 secondi dal suo ingresso in campo. Passano solo due mesi e a rispondere per le rime è Zaniolo, nel frattempo passato al Galatasaray. L’ex Roma entra nel secondo tempo del match contro l’Istanbulspor ed esce sei minuti dopo, per un intervento a gamba alta, nella rabbia più totale. Ancora non ci siamo, ma fa tutto parte del percorso. L’avventura in Turchia sarà rossa come il colore di quel cartellino, mentre la successiva all’Aston Villa un’opportunità sfumata fra infortuni e poco spazio per incidere. Ma almeno di ritardi non se ne vedono più.
In volo – È nella città dell’arte che Kean ha ritrovato il sorriso e l’autostima. Raffaele Palladino lo ha voluto fortemente a inizio stagione e con questa fiducia il numero 20 dei viola sta dimostrando finalmente quel potenziale già intravisto all’inizio della sua carriera. Sta dimostrando di essere un attaccante completo, consapevole di poter fare la differenza e soprattutto maturo. Lo si percepisce anche dalle sue parole: “Crescendo ho studiato bene il mio ruolo, cosa che prima non facevo. Ora ho capito che devo anche correre, pressare, scattare, aiutare la squadra. Se voglio essere leader e avere una squadra che mi segue, in campo devo farmi il mazzo”, ha dichiarato di recente a Sportweek. Nello stesso effetto risanatore della Fiorentina spera pure Zaniolo. In teoria dovevano essere Bergamo e la cura Gasperini a ridargli la vita calcistica, ma nella realtà non ha mai funzionato. Il tecnico bergamasco non sembra mai averci puntato davvero e lo ha utilizzato perlopiù da subentrante. La scommessa è andata persa e il giocatore ha scelto di ripartire da Firenze, dove magari tira un’aria migliore. Oppure c’è solo il bisogno di riavere al proprio fianco un vecchio compagno di ragazzate.
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