“Value” e transizione energetica: ecco a quali aziende guardare
In DPAM, riteniamo che in ogni sfida si nasconda un’opportunità. Se consideriamo i premi al rischio senza precedenti incorporati nelle valutazioni di molti titoli ad alta intensità di carbonio, un’opportunità significativa è sicuramente offerta alle società che sono in grado di riposizionare con successo le proprie attività per un mondo net-zero. Siamo infatti convinti che... Leggi tutto
In DPAM, riteniamo che in ogni sfida si nasconda un’opportunità. Se consideriamo i premi al rischio senza precedenti incorporati nelle valutazioni di molti titoli ad alta intensità di carbonio, un’opportunità significativa è sicuramente offerta alle società che sono in grado di riposizionare con successo le proprie attività per un mondo net-zero.
Siamo infatti convinti che gli investitori possano effettivamente facilitare la transizione, in linea con il proprio dovere fiduciario e, in ultima analisi, creare un impatto economico reale. Come raggiungere questo obiettivo? Investendo e impegnandosi con le società partecipate in settori ad alta emissione di “valore” o ad alta intensità di carbonio per stabilire obiettivi di decarbonizzazione credibili e allineati a Parigi e, ovviamente, mettendo a disposizione il capitale necessario per raggiungerli.
Alcuni esempi di aziende:
Heidelberg Materials è un produttore globale di cemento, calcestruzzo e aggregati con una presenza significativa in Europa (~45% delle vendite) e negli Stati Uniti (~25% delle vendite). La nostra posizione positiva sull’azienda deriva dal miglioramento strutturale del mercato cementizio europeo grazie all’emergente tendenza alla decarbonizzazione del suo processo produttivo. Con la diminuzione delle quote Emission Trading System (ETS) a partire dal 2026, il costo marginale del cemento aumenterà, il che dovrebbe incentivare l’industria a mantenere una disciplina dei prezzi ed evitare di rincorrere i volumi per massimizzare le capacità come in passato.
Norsk Hydro è un produttore norvegese di alluminio che apprezziamo per l’esposizione alle materie prime e per il vantaggio competitivo che la società ha sviluppato nella produzione di alluminio decarbonizzato. Fondamentalmente, i prezzi dell’alluminio dovrebbero essere sostenuti a livello globale dalla limitazione della produzione cinese, poiché il Paese sembra aver raggiunto il tetto di 45 milioni di tonnellate di capacità annua nel quarto trimestre 2024, mentre la domanda globale continua a crescere a un tasso CAGR del 3% circa. NHY è leader nell’alluminio decarbonizzato grazie alla sua integrazione verticale a monte che consente all’azienda di avere, di gran lunga, la più bassa intensità di carbonio nel settore dell’alluminio. Questo dovrebbe rendere NHY un’azienda vincente quando le quote del Carbon ETS inizieranno a diminuire in Europa.
SSE è una società di servizi britannica che si occupa di reti e generazione di energia. L’azienda è al centro della transizione energetica nel Regno Unito ed è nella posizione migliore per beneficiare di un regime normativo favorevole. Per quanto riguarda le reti, SSE ha recentemente presentato il suo piano di incremento degli investimenti, che dovrebbe portare a un CAGR della RAB (revenue asset base) nell’ordine della decina di punti percentuali; questo, unito a rendimenti adeguati, dovrebbe aumentare la visibilità degli utili e innescare un re-rating. SSE è inoltre attiva nello sviluppo delle energie rinnovabili nel Regno Unito, dove il governo è intenzionato a garantire la stabilità dei prezzi. La società sembra aver ridotto il rischio del suo progetto eolico offshore di punta, Dogger Bank, assicurandosi di recente navi di supporto per la costruzione per il medio termine.
Daimler Truck è un produttore di autocarri con solide basi negli Stati Uniti, in Europa e in America Latina. Apprezziamo l’azienda per tre motivi principali: l’esposizione alla solida economia degli Stati Uniti, il positivo caso di ristrutturazione in Europa, dove vediamo un potenziale di miglioramento dei margini, e la valutazione molto interessante rispetto a società simili. Prevediamo uno slancio positivo degli utili nel 2025. Esso sarà guidato dagli Stati Uniti, in uscita da una recessione del trasporto merci e per cui le modifiche normative dell’EPA in vista del 2027 dovrebbero rappresentare una spinta in avanti a partire dalla seconda metà del 2025, nonché dall’Europa, dove ci aspettiamo un miglioramento dei margini grazie a drastiche mosse sul fronte del management.
British Land è un REIT britannico diversificato esposto principalmente al mercato degli uffici e dei parchi commerciali. L’azienda crea valore grazie al suo modello di business che consiste nel ristrutturare, ammodernando ed aumentando l’efficienza energetica, di uffici ben posizionati a Londra e aree commerciali. Il percorso di decarbonizzazione dell’azienda è credibile e la capacità di offrire soluzioni a basse emissioni di carbonio ai propri clienti è di importanza strategica per qualsiasi società immobiliare, e fondamentale nel settore degli uffici.
A cura di Lorenzo van der Vaeren, Fundamental Equity Fund Manager di DPAM