Unicredit sale oltre il 4% di Generali, altra mossa nel Risiko bancario dopo Bpm
La partecipazione di Unicredit in Generali potrebbe diventare decisiva nell'ottica della fusione con Natixis del gruppo assicurativo italiano
Il gruppo bancario italiano Unicredit è salito oltre il 4% del controllo di Generali, la più grande compagnia assicurativa del nostro Paese. L’aumento delle quote in possesso di Unicredit arriva in un momento critico per Generali, che sta studiando una proposta di fusione di una sua società con la francese Natixis, di Bpce.
Tale prospettiva creerebbe la società di risparmio gestito più grande d’Europa. All’interno della società però alcuni azionisti, tra cui la holding della famiglia Del Vecchio e quella del Gruppo Caltagirone, sono contrari all’operazione. Questa si intreccia con il tentativo di acquisto di Mediobanca da parte di Mps. Unicredit intanto dice di voler dare precedenza ancora alle operazioni Bpm e Commerzbank.
Unicredit è diventata l’ago della bilancia in Generali
L’agenzia di stampa Ansa riporta che Unicredit, con le nuove partecipazioni in Generali, potrebbe essere diventata l’ago della bilancia che deciderà una delle operazioni finanziarie più importanti degli ultimi anni in Europa. Al momento, l’assemblea degli azionisti del gruppo assicurativo italiano è divisa in due fronti, che hanno opinioni opposte sull’offerta di Natixis.
Da una parte c’è Mediobanca, azionista di maggioranza relativa di Generali, che è favorevole all’operazione. La creazione della prima società europea di risparmio gestito è una prospettiva allettante. Il gruppo italiano che gestisce circa la metà dei fondi di Natixis, però, dovrà rinunciare inizialmente a una parte degli utili per compensare la posizione della società francese.
A opporsi all’operazione sono invece Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, che controlla Luxottica, e il Gruppo Caltagirone, che fa riferimento all’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone. Questi ha interessi nel settore immobiliare e nella finanza, ma anche nell’editoria (è editore dei quotidiani Il Messaggero e Il Mattino). I due gruppi hanno anche una partecipazione, seppur di minoranza, in Mediobanca, così come in Monte dei Paschi di Siena.
Gli intrecci del Risiko bancario
Nella questione della fusione Generali Natixis è esemplificato quello che in gergo viene spesso chiamato “Risiko bancario” italiano. Ci si riferisce al complesso intreccio di partecipazioni, fusioni e altre operazioni che coinvolgono molte banche italiane. Delfin e Caltagirone hanno una partecipazione in molte delle società italiane coinvolte:
- Mps;
- Mediobanca;
- Generali.
Nonostante questo, il Cda di Mediobanca è favorevole alla fusione ma le due famiglie sono contrarie. Le cose potrebbero cambiare se l’Ops di Mps nei confronti di Mediobanca dovesse andare a buon fine. In quel caso Delfin e Caltagirone potrebbero ottenere una posizione molto più importante nella nuova banca che si creerebbe e che sarebbe azionista di maggioranza relativa di Generali.
Nel frattempo Unicredit è essa stessa occupata in alcune importanti operazioni finanziarie. A livello italiano sta cercando di acquisire Bpm, un importante istituto di credito. L’operazione è però osteggiata anche dal Governo italiano. Il gruppo sta trovando difficoltà simili anche in Germania, con la fusione con Commerzbank che potrebbe creare uno dei gruppi più importanti a livello europeo. Unicredit ha comunque dichiarato che, nonostante i recenti cambiamenti nelle sue partecipazioni in Generali, queste due operazioni rimangono il principale obiettivo del gruppo.