Trump dichiara guerra commerciale a Cina e Russia. Dazi al 100%, se boicottano il dollaro

Donald Trump non perde tempo: da pochi giorni ridiventato presidente degli Stati Uniti,  ha già lanciato un duro avvertimento in tema dazi doganali ai cosidetti Paesi BRICS (Paesi con economie emergenti: Cina e Russia, accanto a Brasile, India e Sud Africa). La minaccia di Trump contro Cina, Russia e altri Brics consiste in questo: imporre dazi […] L'articolo Trump dichiara guerra commerciale a Cina e Russia. Dazi al 100%, se boicottano il dollaro proviene da Economy Magazine.

Gen 31, 2025 - 13:38
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Trump dichiara guerra commerciale a Cina e Russia. Dazi al 100%, se boicottano il dollaro

Donald Trump non perde tempo: da pochi giorni ridiventato presidente degli Stati Uniti,  ha già lanciato un duro avvertimento in tema dazi doganali ai cosidetti Paesi BRICS (Paesi con economie emergenti: Cina e Russia, accanto a Brasile, India e Sud Africa). La minaccia di Trump contro Cina, Russia e altri Brics consiste in questo: imporre dazi del 100% sulle esportazioni verso gli USA, i Brics se continueranno i loro sforzi per creare una valuta alternativa al dollaro. Con un messaggio infuocato su Truth Social, Trump ha affermato che l’America esigerà l’impegno di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica a non sostenere o promuovere alcuna nuova moneta comune. In caso contrario, ha avvertito, saranno introdotte tariffe proibitive che, di fatto, taglieranno fuori questi Paesi dal mercato americano.

Trump minaccia super dazi contro l’asse Russia-Cina che sfida al dollaro

La minaccia di Trump arriva in un momento in cui Russia e Cina stanno intensificando i loro sforzi per ridurre la dipendenza dal dollaro nei commerci internazionali. Mosca, colpita dalle sanzioni occidentali, ha già avviato accordi con Pechino per regolare gli scambi commerciali in yuan e rubli, mentre il blocco BRICS sta valutando la creazione di una valuta alternativa per contrastare l’egemonia statunitense. Le dichiarazioni di Trump non fanno che esacerbare le tensioni geopolitiche, aumentando il rischio di una nuova guerra commerciale su scala globale.

Cina sotto pressione: nuove tariffe e il nodo del fentanyl

Nel mirino di Trump c’è anche la Cina, già soggetta a una serie di misure protezionistiche negli anni passati. Il presidente ha confermato che i prodotti cinesi saranno colpiti da nuovi dazi, inizialmente stimati al 10%, ma ha lasciato intendere che potrebbero aumentare drasticamente. Un ulteriore fattore di tensione è rappresentato dalla questione del fentanyl, una sostanza oppioide letale che, secondo Washington, Pechino continuerebbe a esportare illegalmente negli USA. “Se la Cina non smette di uccidere la nostra gente con il fentanyl, pagherà a caro prezzo”, ha dichiarato Trump, suggerendo che la nuova ondata di tariffe potrebbe essere usata come strumento di pressione politica.

Possibili ritorsioni: la risposta di Mosca e Pechino

Se gli Usa dovessero effettivamente applicare dazi del 100%, le ripercussioni potrebbero essere devastanti per l’economia globale. La Cina, principale esportatore al mondo, potrebbe rispondere con contromisure altrettanto severe, colpendo le aziende americane presenti nel suo territorio e riducendo gli acquisti di titoli del Tesoro USA. Anche la Russia, già abituata a sanzioni e restrizioni, potrebbe rafforzare ulteriormente i suoi legami con l’Asia e il Medio Oriente, accelerando il processo di de-dollarizzazione. Il messaggio di Trump è chiaro: gli Stati Uniti non tollereranno minacce al loro primato economico, ma la reazione dei BRICS potrebbe dare il via a una nuova fase di tensioni commerciali e valutarie.

Intanto su Canada e Messico i dazi pazzi sono realtà

Se per Cina, Russia e gli altri Brics si tratta di una minaccia, il presidente Trump ha invece confermato l’imposizione di tariffe del 25% sulle importazioni da Canada e Messico, a partire dal 1° febbraio. La motivazione ufficiale dietro questa misura è legata alla crisi migratoria e all’importazione di fentanyl, oltre ai deficit commerciali con questi due Paesi. Tuttavia, Trump ha lasciato aperta la possibilità di ulteriori restrizioni, inclusi dazi sulle importazioni di petrolio, decisione che potrebbe essere presa nelle prossime ore.

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