Servizio idrico, è polemica: "Obblighi non rispettati"
La politica all’attacco dei gestori sulla disparità delle tariffe applicate
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È polemica sui costi del servizio idrico integrato, in Toscana. La città di Firenze risulta infatti nettamente in testa alla classifica dei capoluoghi di Regione stilata da Federconsumatori e Fondazione Isscon (Istituto studi sul consumo) e nel resto della Regione le bollette sono spesso ancora più salate. "Da ieri siamo tutti d’accordo sul fatto che l’acqua toscana sia una delle più care d’Italia ma non sulle motivazioni – ha dichiarato la consigliera regionale Elisa Tozzi (Fdi) -. I gestori dei servizi idrici, a cominciare da Publiacqua, avevano precisi obblighi sugli investimenti che sono stati rispettati solo in parte. Garantire risorse fresche per la rete idrica fu il motivo per cui, circa 20 anni fa, la sinistra scelse di farla gestire da società partecipate. Purtroppo questo assetto si è rivelato fallimentare perché ha messo insieme il controllore e il controllato. C’è da chiedersi dove il Pd, e in particolare l’assessore Monni, pensi di reperire le risorse per ammodernare la rete idrica e fare investimenti, visto che ha deciso che la multiutility non dovrà essere quotata in borsa: se già oggi le infrastrutture scarseggiano, figuriamoci quando saranno tolte le risorse che provengono dal privato". "La Toscana ha le bollette dell’acqua più care d’Italia – ha commentato Marco Stella (Forza Italia) –. Com’è possibile una tale disparità di tariffe? Gli enti locali devono intervenire con urgenza e spiegare come siano possibili questi numeri, visto che una società come Publiacqua nell’ultimo bilancio disponibile vantava un utile di oltre 20 milioni di euro". "Che l’acqua in Toscana sia carissima è un dato confermato in ogni occasione – ha dichiarato Massimiliano Baldini (Lega), promotore della proposta di legge regionale sul rinvio della scadenza delle concessioni idriche -. Ma vi è un’eccezione in Geal, che opera nella sola città di Lucca. Questo conferma che gestioni basate su sub-ambiti provinciali con numeri ridotti di utenti garantiscono tariffe più basse e sistemi efficienti". La proposta della Lega approvata all’unanimità martedì in Commissione Ambiente ha rinviato al 31 dicembre 2027 proprio la scadenza della concessione di Geal. Un subemendamento del Pd evidenzia però che la norma riguarda le società "che non siano già state oggetto di proroga". Precisazione che, salvo sorprese, esclude Publiacqua da questa possibilità. Li.Cia.