Diversificazione e gestione attiva, la ricetta di Capital Group contro la concentrazione di mercato
L'analisi di Matteo Astolfi, head of Client Group Italy di Capital Group, Julie Dickson, Investment Director per l’azionario, e Flavio Carpenzano, Investment Director per il reddito fisso della società. L'articolo Diversificazione e gestione attiva, la ricetta di Capital Group contro la concentrazione di mercato proviene da FundsPeople Italia.
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Volatilità e incertezza sono due parole chiave per decodificare l'inizio di quest'anno sui mercati finanziari e non solo. "In qualità di gestori attivi viviamo l'attuale contesto come una grande opportunità per chi, come noi, si concentra sui fondamentali", esordisce così Matteo Astolfi, head of Client Group Italy di Capital Group in un recente incontro con la stampa specializzata per fare il punto sull'avvio del 2025.
I periodi di metà ciclo sono favorevoli per l'equity USA
"Siamo nell'economia di Benjamin Button, proprio come il personaggio del film che invecchia al contrario, l'economia statunitense sta passando dalla fase di fine ciclo a quella di metà ciclo, evitando fortunatamente una recessione. Questa fase intermedia del ciclo è caratterizzata dall'aumento degli utili aziendali, un'accelerazione della domanda di credito, un'attenuazione delle pressioni sui costi e dalla neutralità della politica monetaria", dice Julie Dickson, Investment director per l’azionario del colosso dei fondi attivi statunitense. L'esperta prevede un'espansione pluriennale, che potrebbe ritardare una recessione fino al 2028. "Storicamente, i periodi di metà ciclo sono stati favorevoli per le azioni statunitensi, con rendimenti medi annui del 14 per cento. Anche se i risultati del passato non sono predittivi, una forte economia statunitense in crescita al 2,5%-3,0% potrebbe fornire una prospettiva di mercato positiva", sottolinea.
Parlando dell'outlook 2025 è inevitabile fare cenno all'intelligenza artificiale. "La spesa multimiliardaria per l'IA probabilmente darà i suoi frutti nello stack tecnologico a quattro livelli e nella catena di fornitura dell'infrastruttura dell'AI. Lo stack dell'AI comprende semiconduttori, infrastrutture cloud, modelli linguistici di grandi dimensioni come Chat GPT e applicazioni per gli utenti finali", dice la professionista.
Secondo Dickson, la catena di fornitura dell'AI sta anche guidando la spesa in conto capitale, richiedendo vaste risorse come rame, beni strumentali e molta energia elettrica. "Questa domanda va a vantaggio delle società di servizi, industriali e minerarie. I quattro hyperscaler - Alphabet, Amazon, Meta e Microsoft - stanno investendo molto in tecnologia e data center, offrendo opportunità di investimento a lungo termine", prosegue.
Inoltre, un altro tema ampiamente dibattuto nel corso dello scorso anno è quello relativo alla concentrazione di mercato. "Il dominio dei giganti tecnologici statunitensi sui rendimenti di mercato si sta allentando. Nella seconda metà del 2024, la partecipazione al mercato si è allargata al di là del settore tecnologico, con i dividend payers, i titoli value e le società a piccola capitalizzazione che hanno registrato forti guadagni", sostiene l'esperta di Capital Group. "Questa tendenza è sostenuta dalle politiche favorevoli alle imprese del Presidente Donald Trump, tra cui l'alleggerimento delle normative su banche, energia e sanità e l'aumento della spesa per la difesa", dice.
L'obbligazionario torna a fare l'obbligazionario
L'obbligazionario è tornato a giocare il suo ruolo dopo l'annus horribilis del 2022, garantendo di nuovo diversificazione dalle azioni. "La volatilità del mercato azionario nell'agosto 2024 ha evidenziato questo aspetto. Mentre i titoli azionari hanno ceduto, i mercati del reddito fisso si sono ripresi, dimostrando il ruolo atteso delle obbligazioni. Negli ultimi 50 anni, le obbligazioni e le azioni sono state tipicamente correlate negativamente quando l'inflazione è vicina agli obiettivi delle banche centrali del 2 cento", ci tiene subito a puntualizzare Flavio Carpenzano, Investment director per il reddito fisso di Capital Group.
Secondo l'esperto, guardando più nel dettaglio all'interno dell'asset class, la crescita economica e l'espansionismo degli Stati Uniti potrebbero favorire le obbligazioni societarie statunitensi in tutto lo spettro di rating. "Sebbene gli spread rimangano ai minimi storici, i rendimenti complessivi, che si attestano su livelli storicamente elevati sia per le obbligazioni investment-grade che per quelle ad alto rendimento, possono interessare gli investitori alla ricerca di reddito", dice.
La preferenza rimanere per il credito investment grade di qualità superiore in un contesto di contrazione degli spread. "In un portafoglio di credito multisettoriale preferiamo il credito investment grade rispetto all'high yield, in quanto gli spread extra che HY offre sono a livelli storicamente bassi. Tuttavia, la presenza dell'high yield statunitense nel portafoglio è importante in quanto offre rendimenti interessanti, una migliore qualità del credito e una duration breve, fornendo un carry diversificato per i portafogli di attività miste", prosegue nell'analisi.
Inoltre, per quanto riguarda i settori, a detta di Carpenzano, le obbligazioni del settore farmaceutico, tradizionalmente difensivo e di alta qualità, sembrano offrire un potenziale d'investimento interessante. "Si tratta di un esempio in cui, nonostante il contesto di spread bassi, gli analisti sono in grado di trovare opportunità con una potenziale compressione degli spread", spiega. Gli esperti di Capital Group si concentrano sulla crescita degli utili, sulle pipeline di farmaci, sui farmaci chiave, sul rischio di eventi, sulla leva finanziaria e sull'attività di M&A.
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