Scalata Mediobanca: perché gli investitori corrono ai ripari vendendo azioni Mps
Vendere sulle voci, comprare sui fatti: l’adagio di Borsa si conferma attuale guradand l’andamento delle azioni di Monte dei Paschi di Siena (Mps) e su Mediobanca dopo l’Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata dalla prima sulla seconda. Il piano, che include un premio del 5% per gli azionisti di Piazzetta Cuccia, ha innescato un’ondata di […] L'articolo Scalata Mediobanca: perché gli investitori corrono ai ripari vendendo azioni Mps proviene da Economy Magazine.
Vendere sulle voci, comprare sui fatti: l’adagio di Borsa si conferma attuale guradand l’andamento delle azioni di Monte dei Paschi di Siena (Mps) e su Mediobanca dopo l’Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata dalla prima sulla seconda. Il piano, che include un premio del 5% per gli azionisti di Piazzetta Cuccia, ha innescato un’ondata di vendite sul titolo Mps, che venerdì scorso ha perso quasi il 7%.
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Le azioni di Mps e di Mediobanca
La partita è aperta e i prossimi sviluppi dipenderanno dall’andamento delle Borse e dalle decisioni dei rispettivi consigli di amministrazione. Con un capitale in eccesso di oltre 2 miliardi di euro, Mps ha i mezzi per sostenere l’offerta. La decisione del consiglio di amministrazione di Mps, unanime nel promuovere l’Ops, ha stravolto le attese del mercato. Molti investitori avevano scommesso su una fusione di Mps con un altro gruppo bancario, puntando su un potenziale aumento del valore delle azioni in portafoglio. Invece no: la prospettiva di una lunga e incerta battaglia finanziaria ha spinto molti fondi a monetizzare i guadagni.
Chi incassa e chi aspetta
Gli investitori che hanno acquistato titoli Mps durante l’aumento di capitale del 2022 – coordinato proprio da Mediobanca – hanno visto moltiplicarsi il valore delle loro quote. Chi ha investito a 2 euro per azione ha oggi triplicato il capitale. Anche chi ha comprato successivamente, a prezzi tra 2,91 e 5,7 euro, ha beneficiato di notevoli incrementi. Tuttavia, molti fondi hanno preferito alleggerire le loro posizioni, temendo la volatilità legata a un’operazione che richiederà mesi per concludersi.
L’offerta di scambio prevede la cessione di 2,3 azioni Mps per ogni azione Mediobanca, ma con un premio che, complice il calo in Borsa, si è già trasformato in uno sconto del 9%. Questo ha spinto il mercato a dubitare della convenienza dell’offerta: per essere realmente competitiva, potrebbe essere necessario un rilancio con un rapporto di scambio più vantaggioso, ipotizzando 3 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca.
Le armi di Mps: le imposte differite attive
L’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, ha indicato le imposte differite attive (Dta) come uno degli strumenti chiave per rendere l’operazione più appetibile. Questo patrimonio fiscale, stimato in 500 milioni di euro all’anno per sei anni, potrebbe generare un capitale organico complessivo di 3 miliardi di euro. Le Dta, dicono gli esperti – rappresentano un valore unico, sia per gli azionisti di Mps sia per quelli di Mediobanca, con un impatto stimato pari al 10% del valore di mercato di Piazzetta Cuccia.
Difesa in vista sul fronte Mediobanca
Nonostante il sostegno del governo all’iniziativa di Mps, la riuscita dell’operazione non è affatto scontata. Mediobanca, guidata da Alberto Nagel, potrebbe opporsi formalmente all’offerta, definendola ostile. Tuttavia, qualsiasi contromossa dovrà rispettare le regole di neutralità previste dalla passivity rule, che limita le difese delle società oggetto di Ops. Ogni azione dovrà essere approvata da un’assemblea straordinaria, dove i principali soci di Mediobanca, come Caltagirone e Delfin, potrebbero giocare un ruolo determinante.
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