Revman, il poliziotto rapper: "La musica contro ogni violenza"

USA LE STROFE PER SPINGERE I GIOVANI A OPPORSI A OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE

Feb 6, 2025 - 07:29
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Revman, il poliziotto rapper: "La musica contro ogni violenza"

Agente scelto della Polizia di Stato e rapper: le due anime di Sebastiano Vitale, in arte Revman. Pioniere del “rap della legalità” usa le barre (unità di misura utilizzata per definire la durata di una strofa) per sensibilizzare i giovani alla prevenzione e alla lotta di ogni forma di discriminazione, abuso e violenza di genere e tra pari, invitandoli a diventare parte di un cambiamento personale e sociale. Con i suoi brani e con "i Laboratori Rap, nati – racconta – dalla volontà di avvicinare i giovani alle istituzioni parlando la loro lingua, quella della musica rap, facendogli capire che dietro una divisa c’è una persona, con le sue sfide e il suo desiderio di fare la differenza". Un progetto che, realizzato con il supporto dell’associazione FarexBene e dell’Ufficio Regionale scolastico della Lombardia, avvalendosi anche di psicologi ed esperti "va oltre il rap: è educazione, riflessione, condivisione. Aiutando i ragazzi a trasformare emozioni e difficoltà in versi e rime, diamo loro una voce. Un momento di creatività diventa così un’esperienza educativa che li aiuta a esplorare il tema del rispetto e della gentilezza".

L’obiettivo è "fargli capire che il rap può essere molto più di uno sfogo o una ribellione, diventando uno strumento di costruzione, di sostegno, di comunità. Con le mie canzoni e il mio approccio cerco di trasmettergli il concetto che un piccolo gesto o una parola di conforto possono fare la differenza, perché le parole contano, possono ferire ma anche guarire. Il rap diventa così il linguaggio che permette di costruire ponti tra le persone". Partecipare a un Laboratorio Rap è un’esperienza unica. "Ogni canzone è un featuring, una collaborazione tra tutti. Ogni barra nasce dal confronto e dal supporto reciproco, ed è bello vedere come i ragazzi si aiutano tra loro. Ogni laboratorio – prosegue – è un viaggio emotivo, incontro ragazzi con storie, esperienze e sensibilità diverse, e mi colpisce la sincerità con cui si aprono, spesso per la prima volta. Lo fanno attraverso i loro testi, usando le barre per mettere nero su bianco timori, insicurezze e vissuti difficili, condividendo storie di isolamento o momenti di paura, ma anche desiderio di riscatto e cambiamento. Queste condivisioni sono preziose, permettono di trasformare il dolore in consapevolezza e la consapevolezza in forza".

E quando un Laboratorio Rap finisce, "provo una gioia profonda e una sensazione di gratitudine, perché so di aver lasciato un seme di legalità e perché i ragazzi mi insegnano tanto quanto io cerco di insegnare loro. Non è solo rap, è un dialogo che mi arricchisce come artista e come uomo".

E presto ci saranno nuovi progetti, primo tra tutti, l’uscita del libro “Revman il Poliziotto Rapper. Un viaggio tra legalità, musica e ispirazione”. "É una raccolta di tutto ciò che mi ha reso quello che sono oggi, il racconto del mio percorso, dai momenti più difficili a quelli più gratificanti, come poliziotto e come rapper. Pagina dopo pagina esploro il legame tra la mia musica e il mio lavoro, tra l’essere un artista e un rappresentante delle istituzioni, dimostrando che la musica può unire mondi che sembrano opposti, come una divisa e il rap".

a cura di Marina Santin