Pezzotto, identità rubate agli utenti in cambio di una partita “gratis”

Gli esperti di streaming lanciano l'allarme sui rischi del furto d'identità spesso sottovalutati nell'utilizzo dei pezzotti, i dispostivi Iptv illeciti

Gen 27, 2025 - 18:19
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Pezzotto, identità rubate agli utenti in cambio di una partita “gratis”

Non soltanto il rischio di multe salate, nascosto dietro il “pezzotto” è in agguato il pericolo del furto d’identità. A richiamare l’attenzione sul tema delle trappole sotto lo streaming illegale tramite le Iptv sono gli esperti di sicurezza informatica, che tornano ad avvertire gli utenti su come l’utilizzo di dispositivi illeciti per guardare le partite e eventi sportivi gratis abbia in realtà sempre un costo, spesso maggiore rispetto a un abbonamento.

Il pericolo del furto d’identità

L’allarme è lanciato dalla Cognizant, multinazionale statunitense di consulenza per piattaforme Ott ed emittenti titolari di diritti Tv sullo streaming illegale, in merito a una vicenda giudiziaria su due condannati che gestivano la compravendita di dispositivi Iptv nel Regno Unito. Si tratta di una delle operazioni di smantellamento di reti di pirateria sempre più diffuse nel mondo, contro la diffusione dei cosiddetti “pezzotti”.

Il presidente della società, David Ingham, ha sottolineato come questi dispositivi siano terreno fertile per i reati online come il furto d’identità. “Potrebbe esserci un malware che ti monitora” ha spiegato l’esperto, avvertendo sulla facilità per i cybercriminali di accedere a informazioni sensibili dell’utente tramite una chiavetta usb.

Dietro quello che sembra un semplice modo per aggirare gli abbonamenti dei broadcaster e risparmiare si nascondono vere e proprie organizzazioni criminali paragonabili in tutto e per tutto ai cartelli che gestiscono il traffico di stupefacenti.

Il parere degli esperti

“Le reti che stanno dietro a tutto questo sono molto simili alla droga”, ha affermato Ingham, secondo cui molti utenti, ma anche gli intermediari, non si rendano conto di rimanere invischiati in rete criminali che tramite la pirateria commerciano in frode e furto di proprietà intellettuale, ma anche di dati personali.

“Se trovi un’offerta troppo buona per essere vera, probabilmente lo è. E potrebbe costarti molto di più che il prezzo pagato”, ha aggiunto l’esperto.

Un parere sostenuto anche dal consulente globale del produttore di software per la cybersicurezza Eset, Jake Moore: “Anche se allettanti, i Fire Stick (l’equivalente del “pezzotto” nel Regno Unito, ndr.) poco affidabili e caricati con app non autorizzate possono rappresentare rischi sconosciuti per chi li utilizza e per i dispositivi a cui sono collegati”.

“È noto che questi dispositivi contengono malware progettati per rubare i tuoi dati personali o consentire agli hacker di aggirarsi nella tua rete domestica, o addirittura di prendere il controllo delle tue webcam” ha spiegato.

La lotta al pezzotto in Italia

Per contrastare la diffusione dei dispositivi Iptv illeciti, in Italia stanno aumentando negli ultimi mesi i siti esca di streaming attivati dalle forze dell’ordine come deterrenza.

Con l’introduzione della piattaforma anti-pezzotto Piracy Shield, infatti nel nostro Paese è stata realizzata una stretta più decisiva contro contro l’uso dei pezzotti, che prevede multe automatiche da 500 fino a 5.000 euro per gli utenti che usufruiscono dei servizi di streaming pirata.

Secondo una stima degli esperti della sicurezza online, l’effetto dissuasivo potrebbe attecchire con 10mila multe ogni mese per i fruitori di dispositivi di streaming illegale e una copertura continua di queste notizie da parte dei media, in modo da scoraggiare altre decine di migliaia di persone per paura delle sanzioni.