Perché la UE potrebbe presto vietare la vendita di console per videogiochi in Russia

La Commissione Europea ha avanzato una nuova proposta per intensificare le sanzioni contro la Russia, introducendo misure che includono il divieto graduale di importazioni di alluminio primario russo e limitazioni sulle vendite di console per videogiochi, joystick e simulatori di volo. Questo sedicesimo pacchetto di sanzioni, elaborato in risposta all’invasione dell’Ucraina, è stato presentato agli...

Gen 30, 2025 - 13:51
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Perché la UE potrebbe presto vietare la vendita di console per videogiochi in Russia

La Commissione Europea ha avanzato una nuova proposta per intensificare le sanzioni contro la Russia, introducendo misure che includono il divieto graduale di importazioni di alluminio primario russo e limitazioni sulle vendite di console per videogiochi, joystick e simulatori di volo.

Questo sedicesimo pacchetto di sanzioni, elaborato in risposta all’invasione dell’Ucraina, è stato presentato agli Stati membri lo scorso martedì. L’alluminio primario è una risorsa chiave per l’economia russa, generando entrate significative che contribuiscono a finanziare l’aggressione militare.

La proposta prevede un divieto graduale delle importazioni di alluminio primario e leghe russe, con un’esenzione temporanea di 275.000 tonnellate considerate “necessarie” durante un periodo di transizione di un anno. Secondo Trade Data Monitor, il blocco dei 27 membri ha importato quasi 330.000 tonnellate di alluminio russo da gennaio a novembre 2024 e oltre 500.000 tonnellate nel 2023.

Le console potrebbero essere usate per controllare droni

Un altro punto cruciale riguarda la limitazione delle vendite di console per videogiochi come Xbox, PlayStation e Nintendo Switch, insieme a joystick e simulatori di volo, poiché potrebbero essere utilizzati per controllare droni. Il capo della politica estera dell’UE, Kaja Kallas, ha sottolineato come la Russia sia “davvero creativa” nel riadattare attrezzature civili per scopi militari. Questi dispositivi potrebbero quindi rappresentare una minaccia se utilizzati nei conflitti armati.

La proposta include ulteriori restrizioni sulle esportazioni di software legato all’esplorazione di petrolio e gas, nonché nuove regole per porti, chiuse e aeroporti russi utilizzati per il trasferimento di droni e missili o per eludere il tetto al prezzo del petrolio imposto dal G7.

Circa 75 nuove navi, principalmente petroliere, potrebbero essere aggiunte alla lista delle 79 già sanzionate. Inoltre il periodo di transizione per il divieto di esportazione di diamanti russi verso paesi terzi sarà esteso fino a settembre, quando un sistema di tracciamento basato su blockchain diventerà obbligatorio per garantire che le pietre non siano di origine russa.

Nonostante le pressioni di alcuni Stati membri, la Commissione ha deciso di non vietare il gas naturale liquefatto (GNL) russo, citando la difficoltà di trovare alternative sufficienti in tempi brevi. Questa decisione riflette le preoccupazioni legate alla sicurezza energetica del blocco, che continua a dipendere in parte dalle forniture russe.

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Fonte: Reuters

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