Perché la fusione Honda-Nissan si schianterà

I piani di fusione tra Honda e Nissan stanno naufragando. Anziché puntare alla creazione di una joint venture condivisa (ma non paritaria), Honda ha cambiato idea e punterebbe ad acquisire la rivale. Che ha rifiutato l'offerta. Fatti e considerazioni.

Feb 6, 2025 - 15:57
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Perché la fusione Honda-Nissan si schianterà

I piani di fusione tra Honda e Nissan stanno naufragando. Anziché puntare alla creazione di una joint venture condivisa (ma non paritaria), Honda ha cambiato idea e punterebbe ad acquisire la rivale. Che ha rifiutato l’offerta. Fatti e considerazioni

Il piano della casa giapponese Honda di fondersi con Nissan e creare il terzo maggiore gruppo automobilistico al mondo è sull’orlo del fallimento. L’amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida, ha detto infatti al capo di Honda, Toshihiro Mibe, di voler mettere fine alle trattative per l’integrazione, nonostante il memorandum d’intesa firmato alla fine di dicembre: ci si aspettava che la transazione venisse completata entro il prossimo giugno, e che nell’agosto del 2026 ci sarebbe stato il debutto in borsa della nuova holding.

CHE COSA È SUCCESSO TRA HONDA E NISSAN?

All’origine del naufragio dell’operazione pare ci sia il forte squilibrio di potere tra Honda e Nissan: la prima ha una capitalizzazione di mercato di 50 miliardi di dollari, più di cinque volte superiore al valore della seconda, e di conseguenza avrebbe nominato la maggior parte dei membri del consiglio di amministrazione della futura holding.

A proposito di rapporti di forza, dunque, e stando alla ricostruzione del Financial Times, nei giorni scorsi Honda avrebbe presentato a Nissan – dietro pressione dei suoi azionisti – una proposta diversa: non più una fusione, bensì un’acquisizione. Anziché alla formazione di una joint venture dalla proprietà condivisa, che avrebbe sì assegnato a Nissan un ruolo secondario ma la avrebbe comunque permesso di esercitare dei poteri decisionali, Honda punterebbe adesso ad assumere la piena proprietà di Nissan.

Il consiglio di amministrazione di Nissan ha respinto l’offerta. Ma l’aria era già tesa: sempre il Financial Times ha scritto che “le tensioni sono emerse fin dall’inizio delle trattative, quando le case rivali si sono scontrate sulla quota di capitale e sulla valutazione dei loro asset”.

Una fonte vicina a Nissan ha detto invece al quotidiano che l’improvviso e “aggressivo” cambio di posizione da parte di Honda sia un modo per tirarsi fuori dalle trattative di fusione.

IL RUOLO DI RENAULT

Nell’operazione è coinvolta anche la casa automobilistica francese Renault, che possiede il 36 per cento di Nissan e che la settimana scorsa ha esortato la società a negoziare un sovrapprezzo maggiore per la sua quota in risposta all’eventuale acquisizione da parte di Honda.

CHE NE SARÀ DI NISSAN?

L’idea alla base della fusione tra Honda e Nissan era che un gruppo automobilistico integrato sarebbe stato capace di competere meglio sia con la casa giapponese Toyota (prima al mondo per unità vendute), sia con le aziende automobilistiche cinesi come Byd, in vantaggio sulla mobilità elettrica.

“Sebbene Honda non sia immune alla crescente concorrenza nell’industria automobilistica mondiale, senza il suo aiuto non è chiaro come Nissan intenda superare i profondi problemi finanziari che hanno ispirato il legame”, ha scritto Bloomberg.

Nissan è effettivamente in difficoltà: da una parte non è competitiva sulle tecnologie per l’elettrico quanto i marchi cinesi, nonostante l’esperienza nel campo; dall’altra non è riuscita – a differenza di Toyota – a beneficiare della ripresa della domanda di vetture ibride in Nordamerica a causa di una gamma di modelli vecchia e poco attraente.

Si pensava che l’associazione a un produttore più solido, come appunto Honda, avrebbe garantito a Nissan la scala industriale necessaria a competere in un settore dominato da gruppi grandi e consolidati e a ricevere un po’ di sollievo dopo il crollo delle entrate causato dalle scarse vendite negli Stati Uniti e in Cina.