Fine vita, la Toscana discuterà la possibile legge: il 10 febbraio seduta cruciale
Il consiglio regionale esaminerà le disposizioni attuative. A decidere l'iscrizione del testo di legge all'ordine del giorno è stata la conferenza dei capigruppo. Sarebbe la prima regione a dotarsi di una legge del genere
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Firenze, 6 febbraio 2025 – La proposta di legge che contiene le disposizioni attuative sul fine vita verrà esaminata dal Consiglio regionale nella seduta pomeridiana del 10 febbraio.
A decidere l'iscrizione del testo di legge all'ordine del giorno della prossima riunione dell'assemblea legislativa è stata la conferenza dei capigruppo. Nessuna sorpresa si è dunque consumata nel pomeriggio, al momento della riunione cruciale di programmazione dei lavori.
A quel che si apprende, d'altra parte, l'idea di un rinvio sarebbe stata ventilata soltanto da Stefano Scaramelli di Iv. Pertanto lunedì pomeriggio inizierà la discussione della proposta di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, testo radicalmente rivisto e corretto dalla commissione Sanità.
Prima della trattazione, tuttavia, sarà votata la pregiudiziale di costituzionalità così come caldeggiato dal capogruppo di Forza Italia, Marco Stella. È stata respinta, invece, la richiesta del voto segreto avanzata sempre dal consigliere azzurro poiché a norma di regolamento tale modalità sarebbe ammissibile soltanto in caso di votazione sulle cariche istituzionali e la decadenza dei membri dell'assemblea. Confermato, inoltre, il responso negativo sull'altra richiesta di Forza Italia sulla necessità di un giudizio preventivo del collegio di garanzia statutaria.
"E' incomprensibile - dichiara Marco Stella, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale - l'atteggiamento del Pd, che ha bocciato due nostre richieste importanti in vista della discussione sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito, proposta dall'associazione Coscioni e fatta propria dalla sinistra, Pd in testa. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo (Pd) ha infatti deciso di respingere la nostra richiesta di voto a scrutinio segreto ai sensi dell'art. 118 comma 3 del regolamento dell'assemblea legislativa regionale, e anche la richiesta di un parere preventivo al Collegio di garanzia statutaria".
"Spiace – dice il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo – che il presidente Stella, nonostante le spiegazioni puntuali e precise che gli sono state fornite anche nel corso della conferenza dei capigruppo, continui a voler interpretare a suo modo norme e regolamenti che sono invece chiarissimi. Replico un'ultima volta per fugare ogni dubbio e per estrema chiarezza anche nei confronti di tutti i consiglieri e dell'opinione pubblica attenta a questo tema: l'art.118, comma 3, specifica senza possibilità di equivoci che il voto segreto può essere chiesto, a insindacabile giudizio del presidente, solo e soltanto per atti che riguardino 'giudizi sulle persone' e non norme di carattere generale”.