Pem, private equity monitor: l’anno si chiude con 423 operazioni
Il mercato del private equity si conferma su buoni livelli anche nella fase conclusiva del 2024 e fornisce una prova di maturità consolidata in una fase storica di grande complessità, registrando 116 nuovi investimenti nel quarto trimestre. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM di LIUC Business School aveva mappato 121 operazioni. A fronte […] L'articolo Pem, private equity monitor: l’anno si chiude con 423 operazioni proviene da Economy Magazine.
Il mercato del private equity si conferma su buoni livelli anche nella fase conclusiva del 2024 e fornisce una prova di maturità consolidata in una fase storica di grande complessità, registrando 116 nuovi investimenti nel quarto trimestre. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio PEM di LIUC Business School aveva mappato 121 operazioni.
A fronte di ciò, l’Osservatorio PEM ha censito, nel corso del 2024, 423 operazioni complessive, un dato di assoluto rilievo se si ricorda che il 2022, anno dei record, aveva registrato 441 deal; l’incremento sul dato 2023 è pari al 4%. Il quarto trimestre segna la quinta migliore performance registrata dall’Osservatorio in un trimestre, nel corso di ormai oltre venti anni di studio e mappatura del settore.
Sulla base dei valori enunciati, l’Indice trimestrale Private Equity Monitor Index – PEM-I, elaborato dai ricercatori dell’Osservatorio PEM attivo presso la LIUC Business School, si è attestato così a quota 967, un valore di assoluto rilievo, pur senza il consueto picco di stagionalità, probabilmente anche a fronte di un terzo trimestre di elevatissima intensità.
“I dati di mercato, vista anche la progressiva normalizzazione dei tassi e i rendimenti attesi elevati, confermano il trend del private equity come opportunità strutturale per investire nell’economia reale del Paese” dichiara Claudio Scardovi, Senior partner, private equity & real asset leader, Deloitte. “La valorizzazione, pari a meno della metà del mercato Nord Americano, suggerisce una crescita molto importante nel medio periodo per investimenti in imprese eccellenti e relativamente poco costose”
Il 2024, quindi, in estrema sintesi, segnala un numero di operazioni assolutamente soddisfacente, focalizzate sul mid market italiano, evidenziando nel contempo la ricomparsa di deals di grandi dimensioni. Il mese di dicembre appena trascorso, inoltre, è stato anch’esso caratterizzato da un’eccellente vivacità del settore, essendo stati annunciati 44 nuovi investimenti.
Nel corso dell’anno, le operazioni di buy out hanno rappresentato l’81% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno costituito il 51% del mercato. Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore e la Lombardia conferma la propria storica leadership con il 31%; prodotti per l’industria, beni di consumo, alimentare, cleantech, ICT e terziario sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, con i primi due storicamente sugli scudi. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 56% delle operazioni concluse, dato che giunge al proprio livello più alto nella storia dell’Osservatorio, a conferma di una ormai consolidata e ritrovata attrattività del nostro sistema imprenditoriale, unita probabilmente all’opportunità di acquistare a prezzi competitivi.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio PEM ha mappato nel 2024 complessive 22 operazioni di investimento diretto realizzate da un player italiano e 42 add on a cura di azienda domestica partecipata da investitore istituzionale, di fatto in linea con l’anno precedente.
Il Private Equity Monitor – PEM è un Osservatorio attivo presso la LIUC Business School, in collaborazione con AIFI, grazie al contributo di Advant Nctm, Deloitte, Equita, ESW Europe, Fondo Italiano d’Investimento SGR e Riello Investimenti Sgr.
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