Ops Mps-Mediobanca: “volatilità in arrivo” secondo Barclays
Domani si riunirà il cda di Piazzetta Cuccia per valutare l’offerta di Siena e sull’operazione continuano ad arrivare i dubbi degli analisti.
Risico bancario sempre caldo, con la partita che coinvolge Banca Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca, con risvolti per Generali, che continua a tenere banco a Piazza Affari.
Domani 28 gennaio è atteso il consiglio di amministrazione di Piazzetta Cuccia, previsto riunirsi per discutere l’offerta arrivata da Siena e confermare che si tratti di un’operazione “ostile”, secondo quanto spiegato sabato dal Ceo Alberto Nagel nella lettera inviata ai dipendenti.
Nel frattempo, oggi è arrivata la conferma dalla portavoce della Commissione europea che Mps non deve più sottostare ai vincoli europei sugli aiuti di Stato e quindi avrà le mani libere per l'ops appena lanciata.
"Dal punto di vista del controllo delle concentrazioni, l'offerta di Mps di acquisire Mediobanca non è stata notificata alla Commissione. Come sempre, spetta alle parti valutare se un'operazione debba essere notificata alla Commissione ai sensi delle norme Ue sulle concentrazioni", spiegano da Bruxelles.
La portavoce ha anche aggiunto che "a seguito della cessione della maggior parte della partecipazione pubblica in Mps, che ha portato alla perdita del controllo sulla banca, Mps non è più vincolata al suo impegno ai sensi della decisione sugli aiuti di Stato di astenersi dalle acquisizioni e ciò le consente di intraprendere le azioni aziendali che riterrà appropriate per perseguire i propri interessi commerciali".
Oggi, intanto, le azioni Mps non riesco a risollevarsi dal crollo di venerdì (-6,91%) e cedono un altro mezzo punto percentuale quando mancano meno di due ore alla chiusura di Piazza Affari, scendendo a 6,468 euro. intorno la parità, invece, la quotazione di Mediobanca, venduta a 16,50 euro.
Gli analisti di Barclays si aspettano che le azioni di Mediobanca e Mps, siano volatili in attesa di maggiore chiarezza sulla proposta di M&A, in quanto resta la mancanza di chiarezza su una strategia specifica su Mediobanca, punto debole che espone il prezzo delle azioni Mps alla volatilità nel medio termine.
Gli esperti ricordano che Siena ha affermato di voler creare la terza banca italiana più grande combinando le linee di business complementari di Mediobanca (CIB, WM, CB) con la propria (retail e corporate banking). Invece di una fusione legale completa di entità, l'amministratore delegato di Mps ha affermato durante la call che desidera mantenere il marchio Mediobanca per le sue linee di business esistenti.
"Ma in effetti, a causa di questa complementarietà, i driver di creazione di valore e in generale la strategia Mps su Mediobanca non sono ancora chiari”, si legge nella ricerca della banca, che aggiunge: “L'uso di DTA da parte di Mps potrebbe accelerare e la sua capacità di distribuzione del capitale potrebbe migliorare creando un'entità più grande, ma Mps avrebbe potuto ottenere questo con qualsiasi obiettivo (su cui si potrebbero ottenere anche sinergie più evidenti)".
Le sinergie di costo stimate ante imposte a regime sono pari a circa 300 milioni di euro (18% della base di costo di Mediobanca), mentre le sinergie stimate di fatturato ante imposte a regime sono pari a circa 300 milioni di euro (8% della base di fatturato di Mediobanca) o 400 milioni di euro, includendo anche i risparmi sui costi di finanziamento (11% della base di fatturato di Mediobanca).
I costi di integrazione pari a circa 600 milioni di euro (al lordo delle imposte) sono il 200% delle sinergie stimate di costo. Dato che Mediobanca non ha una rete di filiali, quindi nessuna sovrapposizione con la rete Mps, le sinergie di costo potrebbero derivare da duplicazioni nelle funzioni di holding e nella sede centrale; l'intera base di costo della funzione di holding di Mediobanca è inferiore a 0,2 miliardi di euro, quindi le sinergie di costo MPS implicano una riduzione completa di questa base di costo e alcuni ulteriori risparmi altrove, il che "sembra ambizioso considerando le peculiarità delle attività di Mediobanca (diverse da quelle di MPS)", sottolinea Barclays.
Per quanto riguarda le sinergie di fatturato, il broker comprende gli angoli di cross-selling menzionati da MPS, ma d'altro canto, potrebbero esserci anche sinergie negative, derivanti dal cambio di controllo e dall'impatto che ciò ha sui dirigenti chiave di CIB (per la divisione CIB) o sui consulenti finanziari (per la divisione WM).
Intanto, EQUITA conferma i propri dubbi sull'offerta di Mps su Mediobanca dopo una call con il management della banca senese. Quest'ultima ha specificato che Mediobanca sarà integrata con un approccio 'plug-in', ovvero mantenendo il proprio brand e le proprie peculiarità, al fine di valorizzarne i punti di forza e favorirne una crescita ulteriore all'interno dell'ecosistema Mps.
Il pieno raggiungimento delle sinergie è previsto entro tre anni, tuttavia gli analisti ribadiscono i rischi potenziali di 'dis-sinergie' che potrebbero comportare una diluizione delle caratteristiche distintive di Mediobanca, rendendo meno visibile l'effettiva creazione di valore. Oltre ai dubbi sulla logica industriale del progetto, EQUITA evidenzia che il premio offerto per Mediobanca appare modesto (a sconto del 9% alla luce dei recenti movimenti di mercato). Il prezzo obiettivo su quest'ultima è rivisto in rialzo a 18,6 euro "a seguito del mark to market della partecipazione in Generali".