Nuovo Codice della strada, come cambiano le abitudini degli italiani

Il nuovo Codice della strada, entrato ufficialmente in vigore lo scorso 14 dicembre, prevede tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza. E le misure stanno già avendo un effetto sul consumo di alcol – in particolare vino – in ristoranti, locali e cantine. Attualita' 14 Dicembre 2024 Nuovo codice della strada: le misure in vigore da oggi. Stretta su alcol, droga e cellulari Patente sospesa per chi usa il telefono alla guida. Targa, casco e assicurazione per i monopattini. Salvini: "Obiettivo salvare vite" 14 Dicembre 2024 nuovo codice della strada misure nuovo codice della strada in vigore da oggi Guarda ora Il primo grido d’allarme è arrivato dai ristoratori. Il calo di consumi oscillerebbe tra il 30 e il 40%. Ma, passato l’effetto sorpresa, c’è chi si è già organizzato per trovare soluzioni per continuare ad essere attrattivo per la clientela, tra navette e vini senza alcol. Le nuove regole sul consumo di alcol Le novità previste dal codice della strada per il consumo di alcol: Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si ha una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, oltre alla sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico supera gli 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da uno a due anni. Per i neopatentati, poi, le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti dalla patente Foto: Ansa Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. La situazione nei ristoranti da Milano a Roma Con le nuove regole parla di un calo del 18-20% rispetto a gennaio dello scorso anno sul consumo dell’alcol, lo riferisce Roberto Paddeu, del ristorante “Frades” a Milano a Il Messaggero. «Il problema non è Milano o le nuove norme, qui ci sono metro, taxi e Uber. Ma a Porto Cervo dove abbiamo l’altro punto vendita sarà un disastro: lì senza macchina non vai da nessuna parte. Stiamo pensando a una navetta per i nostri clienti. Scelta costosa, ma meglio che vedere i tavoli senza bottiglie», spiega Paddeu. Nella zona di Bologna, Paolo Pezzoli, gestore della “Corte dei molini” a Castel Maggiore, e presidente del neonato ‘Consorzio tutela ristoranti Bologna’, spiega a Bologna Today: «Durante le festività non ho notato differenze significative nei consumi rispetto agli anni scorsi, ma dall’ultimo dell’anno sì: alcuni clienti hanno deciso di rinunciare persino al calice di vino, dicendo che era meglio evitare per non rischiare». Intanto Fiepet Confesercenti Modena segnala un significativo calo delle vendite di alcolici nei ristoranti e nei bar, con una riduzione compresa tra il -10% e il -20% dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada. Per questo, propone l’installazione incentivata di etilometri nei pubblici esercizi per consentire ai clienti di effettuare controlli preventivi prima di mettersi alla guida. E da Roma, Alberto Martelli, del ristorante “La Carbonara” a Campo dei Fiori, osserva: «Prima a pranzo un bicchiere era quasi la norma. Ora? Zero. E le famiglie che ordinavano due bottiglie si fermano a una». I vini senza alcol Intanto, l’attenzione è puntata sul mondo del vino senza alcol che può essere un’alternativa valida per chi vuole mettersi al volante.

Gen 29, 2025 - 14:33
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Nuovo Codice della strada, come cambiano le abitudini degli italiani

Il nuovo Codice della strada, entrato ufficialmente in vigore lo scorso 14 dicembre, prevede tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza. E le misure stanno già avendo un effetto sul consumo di alcol – in particolare vino – in ristoranti, locali e cantine.

Attualita'
14 Dicembre 2024
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Il primo grido d’allarme è arrivato dai ristoratori. Il calo di consumi oscillerebbe tra il 30 e il 40%. Ma, passato l’effetto sorpresa, c’è chi si è già organizzato per trovare soluzioni per continuare ad essere attrattivo per la clientela, tra navette e vini senza alcol.

Le nuove regole sul consumo di alcol

Le novità previste dal codice della strada per il consumo di alcol:

  • Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro si ha una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
  • Se il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si è puniti con doppia sanzione, detentiva e pecuniaria, oltre alla sospensione della patente da 6 mesi a un anno.
  • Se il tasso alcolemico supera gli 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione detentiva e pecuniaria e sospensione della patente da uno a due anni.
  • Per i neopatentati, poi, le norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte le ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti dalla patente

Foto: Ansa

Tra le sanzioni c’è anche l’obbligo di installare sulla macchina l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.

La situazione nei ristoranti da Milano a Roma

Con le nuove regole parla di un calo del 18-20% rispetto a gennaio dello scorso anno sul consumo dell’alcol, lo riferisce Roberto Paddeu, del ristorante “Frades” a Milano a Il Messaggero.

«Il problema non è Milano o le nuove norme, qui ci sono metro, taxi e Uber. Ma a Porto Cervo dove abbiamo l’altro punto vendita sarà un disastro: lì senza macchina non vai da nessuna parte. Stiamo pensando a una navetta per i nostri clienti. Scelta costosa, ma meglio che vedere i tavoli senza bottiglie», spiega Paddeu.

Nella zona di Bologna, Paolo Pezzoli, gestore della “Corte dei molini” a Castel Maggiore, e presidente del neonato ‘Consorzio tutela ristoranti Bologna’, spiega a Bologna Today: «Durante le festività non ho notato differenze significative nei consumi rispetto agli anni scorsi, ma dall’ultimo dell’anno sì: alcuni clienti hanno deciso di rinunciare persino al calice di vino, dicendo che era meglio evitare per non rischiare».

Intanto Fiepet Confesercenti Modena segnala un significativo calo delle vendite di alcolici nei ristoranti e nei bar, con una riduzione compresa tra il -10% e il -20% dall’entrata in vigore del nuovo Codice della strada.

Per questo, propone l’installazione incentivata di etilometri nei pubblici esercizi per consentire ai clienti di effettuare controlli preventivi prima di mettersi alla guida.

E da Roma, Alberto Martelli, del ristorante “La Carbonara” a Campo dei Fiori, osserva: «Prima a pranzo un bicchiere era quasi la norma. Ora? Zero. E le famiglie che ordinavano due bottiglie si fermano a una».

I vini senza alcol

Intanto, l’attenzione è puntata sul mondo del vino senza alcol che può essere un’alternativa valida per chi vuole mettersi al volante. Paolo Castellati, segretario generale dell’Unione Italiana Vini, su questo, sottolinea: «Finalmente possiamo produrre vini dealcolati in Italia. Entro l’anno, prevediamo 50 impianti attivi. È una rivoluzione».

I numeri sembrano promettenti: «Il 21% degli italiani è interessato ai vini dealcolati, una percentuale che sale al 28% tra i giovani tra i 18 e i 34 anni», continua Castellati.

Il trend no alcol all’estero: dati e domanda in crescita

Da un po’ si parla del fenomeno no-alcol, soprattutto all’estero, come in Spagna, dove i vini a basso o nullo contenuto alcolico sono soggetti a una chiara regolamentazione e dove, interessante notare, la domanda è in crescita.

Secondo l’Osservatorio Federvini gestito da Nomisma e TradeLab nel 2024 il mercato USA prevede una crescita dei volumi di vino dealcolato (+16%) e dei valori dei consumi al di fuori dei bar o ristoranti (+52%).

Rispetto al 2022, i vini no alcol stanno crescendo anche in Germania (+6% in volume e +17% in valore), con lo spumante dealcolato che raggiunge i 60 milioni di euro di vendite.

La situazione in Italia prima del Nuovo Codice della strada

In Italia, invece, si naviga ancora in un vuoto normativo. Non ci sono infatti regole ben definite né consenso sulla produzione.

Foto: Shutterstock

Questa è stata la molla della controversia tra gli addetti ai lavori e il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Lollobrigida, che in un’intervista al Gambero Rosso ha dichiarato che, pur rispettando le norme europee che consentono questo prodotto, non promuoverà attivamente la sua diffusione.

Cosa si intende per vini dealcolati

Il vino dealcolato o, meglio, “dealcolizzato”, come stabilito dalla Direttiva Europea 2021/2117, contiene un massimo dello 0,5% vol. di alcol, mentre il vino “parzialmente dealcolato” ha un contenuto alcolico tra lo 0,5% e il 9%. Per ottenere questo risultato si deve ridurre notevolmente o eliminare completamente l’etanolo, come anche l’Organizzazione internazionale della vite e del vino (OIV) specifica, definendo dealcolizzato un vino che ha perso più del 20% del suo alcool originale.

Come nasce un vino dealcolato

Se è possibile rendere tutti i vini parzialmente non alcolici, i vini liquorosi, i passiti e gli spumanti gassificati, oltre ai DOC, DOCG e IGP, sono esclusi dalla completa dealcolizzazione.

Il processo si può attuare attraverso tre metodi, da soli o combinati (per approfondimenti tecnici più dettagliati, ci sono utili spiegazioni e illustrazioni su winetaste):

  • Distillazione a 30 gradi, dove prima si rimuovono i composti volatili e poi l’alcol.
  • Tecniche di membrana (osmosi inversa), in cui l’alcol viene estratto tramite filtrazione a pressione alta attraverso membrane sottilissime che catturano anche composti aromatici e fenolici. Questo metodo richiede l’aggiunta successiva di acqua per ridurre ulteriormente la gradazione alcolica.
  • Evaporazione sottovuoto a 20 gradi, che permette di eliminare parzialmente l’alcol senza perdere acqua, evitando così di dover “diluire” il prodotto finale.

Si può considerare vino un prodotto dealcolato

In Italia la produzione è vietata ma non la vendita. Gli esperti hanno già condotto degustazioni specifiche per definirne le caratteristiche organolettiche e, secondariamente, per valutare il mercato che questa “bevanda”, forse è meglio chiamarla così, potrebbe avere in.

La curiosità e la propensione al “bere alternativo” d’altronde sono già diffuse da tempo. Pensiamo al trend del cocktail pairing, già popolare da anni, o alla moda diffusa delle bevande fermentate salutari, come la kombucha.

Margini di mercato e opinioni scientifiche

Di sicuro, l’avvento dei vini dealcolati rappresenta la più significativa rivoluzione nel settore enologico e apre inedite prospettive di mercato, specialmente per quei consumatori attenti alla salute e al benessere, come i salutisti, gli astemi, e coloro che per motivi medici o dietetici devono evitare l’alcol.

Anche la Fondazione Umberto Veronesi, tra le più influenti nel campo della ricerca oncologica, ha esplorato la questione, considerandola come una prospettiva da studiare in tutti i pro e i contro, inclusi l’uso di additivi artificiali necessari per correggere il sapore “artificiale”, che non è paragonabile a quello del prodotto originale.

Questa tendenza, come detto già affermata in paesi come Germania e Stati Uniti, evidenzia comunque una crescita significativa che l’Italia, con il suo vuoto normativo, rischia di cogliere con ritardo rispetto agli altri paesi già strutturati sul tema.

Marketing e possibili strategie di comunicazione

Dal punto di vista del marketing, l’introduzione di vini dealcolati nel mercato italiano richiede una strategia ben delineata per educare i consumatori sui benefici e le peculiarità di questi prodotti.

Sarà fondamentale sviluppare campagne informative e di branding che sottolineino la qualità, le tecniche di produzione innovative e gli aspetti salutistici di questa nuova frontiera del bere.

Inoltre, eventi di degustazione e collaborazioni con influencer di settore possono contribuire a generare curiosità e ad abbattere lo scetticismo ancora presente tra gli operatori e i consumatori.

Implicazioni sul marketing e sul mercato di riferimento

La comunicazione dovrà inoltre affrontare le sfide culturali legate alla percezione del vino come prodotto tradizionale, promuovendo un dialogo tra tradizione e innovazione. L’accento su una produzione sostenibile, che minimizzi l’impronta carbonica, potrebbe ulteriormente ampliare l’appeal dei vini dealcolati, rispondendo alla crescente domanda di prodotti ecologicamente responsabili.

Il dibattito insomma è diviso tra chi vede enormi potenzialità di business, marketing e persino culturali nella nuova tendenza, e chi pone limiti, soprattutto riguardo alle qualità che definiscono un vino, principalmente quelle organolettiche.

L’opportunità di espandere il mercato del vino attraverso prodotti dealcolati è enorme, ma richiede una visione strategica che integri innovazione, sostenibilità e una forte comunicazione di marketing.

Le aziende italiane devono essere messe in condizione di cogliere questa sfida, trasformando potenziali ostacoli in vantaggi competitivi, e garantendo così un futuro prospero per il vino Made in Italy. L’accordo tra tutti gli attori coinvolti comunque pare imminente, accelerato dal trend del momento dettato dal timore di rispettare le nuove norme del Codice della strada.

Nuovo Codice della strada: boom di vendite di etilometri

Se bere fa paura a causa delle recenti modifiche al Codice della Strada, che inaspriscono le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza, le vendite di etilometri portatili fanno registrare un netto incremento in molte farmacie in Italia.

Mentre molti esercizi sono riusciti a soddisfare la domanda, altri segnalano scorte esaurite e ritardi nelle consegne. Federfarma, conferma il forte incremento delle richieste, in particolare durante le festività natalizie e nei fine settimana.

Foto: Ansa

I dispositivi più richiesti sono quelli monouso a cannula, che costano circa 3 euro, e i digitali, venduti a 35-40 euro.

In particolare nel periodo tra il 15 e il 31 abbiamo venduto diverse centinaia di pezzi, in prevalenza etilometri usa e getta. La clientela è composta soprattutto da giovani e adulti fino ai 50 anni, con pochissimi over 60.

Si evidenziano le difficoltà di approvvigionamento: «Se prima ne vendevamo 10-20 al mese, ora potremmo distribuirne altrettanti ogni giorno, se solo ne avessimo la disponibilità. L’aumento è stato del 300%. Purtroppo, al momento, i fornitori sono sforniti di qualsiasi tipologia di etilometro, dai modelli a soffio ai salivari fino ai dispositivi elettronici riutilizzabili. Siamo in attesa di una consegna a breve – conclude –, grazie a un ordine consistente fatto prima di Natale».

Una situazione analoga è descritta anche da Chiara Dolcini, che gestisce sei farmacie distribuite tra Carpinello, Vecchiazzano, Fiumana, Dovadola, Dozza Imolese e Pisignano.

«Abbiamo assistito a un vero e proprio boom di vendite, ma, come accadde con le mascherine durante il periodo del Covid, non riusciamo a soddisfare tutte le richieste. Molti clienti, preoccupati, ci chiedono se i fiori di Bach e i collutori possano alterare il risultato del test, temendo conseguenze anche per quantità minime di alcol».

Crollo dei monopattini, boom degli alcoltest: il punto a più di un mese di Codice della strada

Più di 4mila etilometri acquistati nell’ultimo mese. Il nuovo codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre, ha accelerato le vendite di Amazon: gli italiani non vogliono perdere la patente e si cautelano di conseguenza, procedendo a un alcol test fai da te prima di mettersi al volante, per giocare d’anticipo sulla polizia stradale.

«Di certo sta aumentando la sensibilità, anche dei più giovani, rispetto a un tema delicato e che non ammette banalizzazioni» spiega Federfarma.

In qualche caso, come accaduto per alcune farmacie di Milano città, a fronte di un’accresciuta domanda, si è riscontrata una ridotta disponibilità dei dispositivi.

«Ma nulla di preoccupante sul fronte delle scorte – assicurano dalla Federazione – anche se ogni farmacia provvede ad approvvigionarsi autonomamente, dalle regioni non abbiamo notizie di mancanze tali da destare apprensione».

Nessuna caccia al kit ma tra prevenzione e psicosi il confine si fa sottile

I ristoratori si lamentano che ormai i clienti, bloccati dal “muro” del tasso alcolemico fissato allo 0,5, non osano andare oltre il calice, oppure non bevono del tutto.

Persino chi non guida diventa astemio per solidarietà. Meno vino per tutti, dunque, per adeguarsi all’aria che tira in strada. I più pragmatici, pur di non rinunciare alla canonica bottiglia, rincasano comodamente con il taxi.

Foto: Shutterstock

Maggiori controlli e sanzioni più dure stanno insomma impattando anche sulle abitudini mondane degli italiani.

Situazione micromobilità: imputato principale il monopattino

Il mondo della “micromobilità” però non ci sta a passare per pericolo pubblico numero uno. Andrea Giaretta, vicepresidente di Assosharing – l’associazione degli operatori di un settore che conta su un bacino di 5 milioni di utenti – rilancia la palla in campo altrui.

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Giaretta non se la prende tanto con le regole, ma con le contraddizioni insite nelle nuove norme. «Giusto disciplinare l’uso del monopattino, infatti siamo a favore del contrassegno che, badate bene, è cosa diversa dalla targa di cui erroneamente si parla. Era l’unica misura urgente da adottare, invece manca il decreto attuativo che ne regola il rilascio, quindi al momento resta impossibile identificare i trasgressori. Morale: chi correva a 50 all’ora in tangenziale con un monopattino truccato la fa ancora franca, chi invece vorrebbe utilizzarlo in ztl a passo d’uomo ci rinuncia per paura delle multe».

Un duro colpo per la “mobilità dolce”, visto che gli aficionados del monopattino non ne vogliono sapere di valutare un’alternativa.

«Non abbiamo riscontrato, ad esempio, un aumento dei noleggi di biciclette. Si tratta proprio di utenze diverse – aggiunge Giaretta – Un grave danno per un modello sostenibile che stava germogliando e che invece ora rischia di venire compromesso. Alcuni Comuni hanno già interrotto il servizio, perché sono crollati gli utilizzatori», conclude il vice presidente di Assosharing.

Nuovo codice della strada, i dati della polizia stradale

I primi dati rilevati da Polizia Stradale e Arma dei carabinieri dall’introduzione del nuovo codice della strada fanno segnare un calo tendenziale dell’incidentalità e delle vittime.

E’ quanto emerge dal bilancio della Polizia Stradale, Specialità della Polizia di Stato, sull’attività svolta nel 2024.

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Il 14 dicembre 2024 sono entrate in vigore le disposizioni della legge n.177 del 25 novembre 2024 che ha apportato molteplici modifiche al codice della strada e ad altre norme, nell’ambito di un generale progetto di revisione che prevede anche l’attuazione di un’ampia delega legislativa per incrementare la sicurezza stradale.

La novità ha interessato numerosi articoli del codice in diversi ambiti: infrastrutture, segnaletica, veicoli, condizioni per la guida, norme di comportamento, educazione stradale. Non sono stati modificati i livelli alcolemici per la guida in stato di ebbrezza ed è stata introdotta la novità dell’alcol-lock.

Foto: Ansa

E’ quanto sottolinea la Polstrada presentando il bilancio dell’attività del 2024. Le modifiche normative sono volte ad incrementare la sicurezza stradale intervenendo in modo trasversale sui diversi ambiti che caratterizzano la circolazione con particolare riguardo anche ai comportamenti rischiosi messi in atto dagli utenti della strada al fine di salvaguardare l’incolumità e la vita di ciascuno.

I conducenti controllati con etilometri e precursori sono stati 760.337 (+23% rispetto al 2023), di cui 13.310 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica mentre quelli denunciati per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti sono stati 1.191. I veicoli sequestrati per la confisca sono stati 846.

Bilancio Polstrada

E’ quanto emerge dal bilancio della Polizia Stradale, Specialità della Polizia di Stato, sull’attività svolta nel 2024. Nelle 176 tratte autostradali, pari a 1.670 km, la Polizia Stradale controlla la velocità media attraverso il Tutor e, dal 1 gennaio al 22 dicembre, ha rilevato 315.909 infrazioni per superamento dei limiti di velocità.

1.973.173 persone controllate (nell’anno precedente erano state 1.870.130) e 1.688.862 infrazioni contestate (il 0,7% in più rispetto al 2023).

Le violazioni accertate per eccesso di velocità sono state 465.021 mentre sono state ritirate 38.283 patenti di guida (nel 2023 35.992) e 45.070 carte di circolazione (43.701 nel 2023). Sono stati decurtati 2.856.720 punti patente.

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Sono proseguiti i controlli nel settore del trasporto professionale che ha visto impegnati 10.209 operatori, tra poliziotti e dipendenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che hanno controllato 19.108 veicoli pesanti, accertando 14.699 infrazioni e ritirando 243 patenti e 448 carte di circolazione.

Particolarmente efficace è stata anche l’attività di polizia giudiziaria che ha consentito di assicurare alla giustizia complessivamente 16.410 persone di cui 747 arrestate e 15.663 denunciate in stato di libertà. Oltre 1.800 kg di sostanze stupefacenti sequestrate.

Gli esercizi pubblici controllati sono stati 4.551 di cui 1.467 autofficine, 1.092 autorivendite, 584 autoscuole, 433 carrozzerie, 433 agenzie di pratiche automobilistiche, 99 autodemolizioni e 443 altri esercizi. 2.347 sono state le infrazioni rilevate di cui 2.127 per le quali è prevista una sanzione amministrativa e 220 di rilevanza penale.

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