Morire nello spazio: le brutali simulazioni di morte su altri pianeti

Come sarebbe la morte su altri pianeti come Mercurio, Venere o Giove? Un viaggio spaventoso tra le condizioni estreme nello spazio L'articolo Morire nello spazio: le brutali simulazioni di morte su altri pianeti è tratto da Futuro Prossimo.

Feb 2, 2025 - 14:42
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Morire nello spazio: le brutali simulazioni di morte su altri pianeti

Quando guardiamo il cielo, pensiamo a quanto potrebbe essere affascinante esplorare altri pianeti. Ma c’è un aspetto oscuro che non possiamo ignorare: la morte nello spazio. Non basta una navetta spaziale per sopravvivere a un viaggio interplanetario senza le giuste protezioni. Ogni pianeta del sistema solare ha le sue insidie mortali. Da Venere, con la sua atmosfera infernale, a Marte, dove senza una tuta spaziale non riusciremmo nemmeno a respirare. E Giove? Non c’è una superficie solida su cui atterrare, solo gas e tempeste violente che distruggerebbero qualsiasi nave. Scopriamo insieme cosa succederebbe in caso di morte su altri pianeti del sistema solare.

La morte su altri pianeti: sicuri di voler sapere come sarebbe?

Esplorare lo spazio è sempre stato uno dei sogni più affascinanti dell’umanità. Non importa che il nostro obiettivo finale sia un viaggio su Marte o la ricerca di forme di vita su Europa, uno degli altri satelliti di Giove. Tuttavia, qualcuno si è preso la briga di simulare come sarebbe la morte su ogni pianeta del sistema solare. E credetemi, non è affatto una passeggiata nello spazio. Anzi, potrebbe rivelarsi un’esperienza incredibilmente rapida e dolorosa.

La morte su Venere: schiacciati da un soffio mortale

Morte su altri pianeti

Venere è il pianeta che più ci avvicina all’inferno, e non è un’esagerazione. Le sue temperature raggiungono i 465°C, più calde della superficie di Mercurio, pur essendo più lontano dal Sole. Ma non è solo il calore a uccidere; la vera minaccia su Venere è l’enorme pressione atmosferica che ci schiaccerebbe come un palloncino dimenticato su un tavolo da picnic.

Se riuscissimo a sopravvivere al calore, la pressione atmosferica 92 volte superiore a quella terrestre comprometterebbe la nostra tuta spaziale in pochi secondi. In pratica, verremmo “abbracciati” da un’aria spessa come un mare di gas tossici. Prima di potercene rendere conto, il nostro corpo finirebbe come una lattina accartocciata, incapace di scappare da un destino inevitabile.

La morte su Mercurio: da ghiaccio a fuoco in un batter d’occhio

Morte su altri pianeti mercurio

Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, ha la reputazione di essere un posto mortale, ma in un modo molto diverso. Essendo privo di atmosfera, non c’è nulla che possa trattenere il calore durante il giorno e nessuna protezione contro il freddo durante la notte.

La temperatura può variare enormemente, arrivando a 430°C durante il giorno e scendendo a -180°C di notte. Se ci trovassimo su Mercurio senza tuta spaziale, moriremmo molto probabilmente di ipotermia durante la notte, incapaci di muoverci a causa del congelamento del nostro corpo. Al contrario, durante il giorno, saremmo immediatamente cotti vivi da un calore incandescente. Scegliete il vostro veleno: fuoco o ghiaccio?

La morte su Marte: il sogno infranto di una nuova casa

Morire su Marte

Marte, il pianeta rosso, è stato descritto da molti come la nostra “seconda casa”, il posto dove potrebbe sorgere la prima città umana fuori dal nostro pianeta. Ma c’è un problema: senza una tuta spaziale, non sopravviveremmo nemmeno un minuto. La sua atmosfera è composta per il 95% di anidride carbonica, il che significa che non avremmo abbastanza ossigeno per respirare.

Moriremmo quindi rapidamente per asfissia. Se decidessimo di tentare di sopravvivere per qualche istante senza tuta, finiremmo a subire una forma di “annegamento nell’aria”, lottando per respirare senza riuscirci, mentre il nostro corpo cerca di adattarsi a una quantità di ossigeno insufficiente. In alternativa, potremmo comunque morire di ipotermia anche lì, visto che la temperatura media di Marte è di circa -60°C. Un mondo non proprio accogliente, per dirla in breve.

Morte su altri pianeti, Giove: una navetta non basta

Giove, il gigante gassoso, non ha nemmeno una superficie solida su cui atterrare, il che da solo è un buon motivo per non tentare di visitarlo. Ma se ipoteticamente decidessimo di avventurarci nel cuore del pianeta, dove le tempeste e i venti supersonici imperversano, la nostra navetta sarebbe distrutta quasi istantaneamente.

Le sue tempeste e i suoi venti accelerati fino a 600 km/h ci farebbero volare via come foglie al vento. E se dovessimo essere colpiti da uno dei potenti lampi di Giove, (sono così forti che potrebbero alimentare intere città sulla Terra), l’energia elettrica distruggerebbe la nostra navetta in un attimo. Insomma, su Giove moriremmo senza nemmeno rendercene conto.

La morte su Urano e Nettuno: ghiaccio e tempeste

Morte su altri pianeti

Urano e Nettuno, due giganti ghiacciati, offrono forse gli scenari più letali di tutti. Urano ha temperature che scendono fino a -224°C, ma la cosa che rende la morte qui così spaventosa è l’atmosfera densa e composta da gas come l’idrogeno e l’elio. A queste temperature, il corpo umano si congelerebbe in pochi minuti, ma la vera minaccia sarebbe l’incredibile tempesta atmosferica.

Su Nettuno, con i suoi venti supersonici a 2.000 km/h, ci troveremmo in balia di vortici violenti che farebbero a pezzi qualsiasi nave spaziale. Non c’è davvero via di scampo.

Morte su altri pianeti: forse è meglio restare sulla Terra (tranne il sabato sera)

Prima di partire per un lungo viaggio, come cantava Irene Grandi, vale la pena di riflettere su quanto, effettivamente, sia meravigliosa la nostra casa. Dopo aver esplorato le morti potenzialmente brutali che ci attendono su ogni pianeta del sistema solare, probabilmente il miglior consiglio che mi sentirei di dare è rimanere sulla Terra. C’è un sacco di spazio da esplorare qui, senza rischiare di essere schiacciati, bruciati o congelati.

Certo, le condizioni sul nostro pianeta potrebbero portare un giorno l’uomo a cercare alternative per “decongestionare” i problemi, o andare a vivere altrove (magari su enormi astronavi capaci di ospitare intere generazioni di persone). Nel nostro sistema solare, però, non ci sono “alberghi” facili.

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