Meteo VORTICE POLARE, c’è il rischio del GELO simile al 2018

Il meteo è una scienza affascinante che attrae l’attenzione di appassionati e ricercatori da tutto il mondo. Molti fenomeni meteo si verificano a diverse altitudini nell’atmosfera e influenzano il clima su larga scala. Uno degli eventi più discussi e studiati nell’ambito delle previsioni meteo è il VORTICE POLARE stratosferico. Questo sistema di bassa pressione si […] Meteo VORTICE POLARE, c’è il rischio del GELO simile al 2018

Feb 5, 2025 - 05:22
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Meteo VORTICE POLARE, c’è il rischio del GELO simile al 2018

Il meteo è una scienza affascinante che attrae l’attenzione di appassionati e ricercatori da tutto il mondo. Molti fenomeni meteo si verificano a diverse altitudini nell’atmosfera e influenzano il clima su larga scala. Uno degli eventi più discussi e studiati nell’ambito delle previsioni meteo è il VORTICE POLARE stratosferico. Questo sistema di bassa pressione si forma sopra le regioni polari e riveste un ruolo fondamentale nella circolazione atmosferica, determinando variazioni di temperatura e dinamiche che possono avere ripercussioni fino alle medie latitudini. Cos’è il VORTICE POLARE stratosferico, come avviene il STRATWARMING, in che modo si può verificare lo SPLIT DEL VORTICE POLARE e perché il GELO SIBERIANO può raggiungere zone lontane dalla Siberia, influenzando il meteo di vaste aree come Europa e Nord America.

 

Il VORTICE POLARE stratosferico è una poderosa circolazione atmosferica che si sviluppa nella parte alta dell’atmosfera, in quella fascia denominata stratosfera. Si tratta di un’area di bassa pressione stabile situata al di sopra delle regioni polari, come l’Artico e l’Antartico, che rimane generalmente confinata entro una sorta di “recinto” di forti venti occidentali. Questi venti, noti anche come corrente a getto stratosferica, circondano il VORTICE POLARE a una quota compresa tra i 10 e i 50 chilometri. Il ruolo di questo pattern di circolazione è cruciale per il meteo perché influenza le temperature e i flussi di calore che si propagano dal basso verso l’alto, e viceversa.

 

Il VORTICE POLARE stratosferico resta più compatto durante i mesi invernali, quando l’assenza di radiazione solare sopra le regioni polari innesca un raffreddamento estremo. In questo periodo, il centro di bassa pressione tende a intensificarsi, mantenendo l’aria gelida confinata nella zona artica o antartica. D’inverno, le temperature all’interno del VORTICE POLARE stratosferico possono scendere fino a -80 °C. Questo freddo intenso non rimane sempre racchiuso nella sua sede originaria, perché in alcune circostanze il VORTICE POLARE si indebolisce e subisce modifiche strutturali che possono cambiare in modo considerevole il meteo a scala globale.

 

Molti si domandano come un fenomeno collocato a decine di chilometri sopra la superficie possa influenzare il meteo che sperimentiamo ogni giorno. La chiave di questa connessione risiede nelle interazioni verticali che avvengono tra la stratosfera e la troposfera, lo strato dove si formano le nubi e i sistemi perturbati. Quando il VORTICE POLARE stratosferico è stabile, mantiene una circolazione regolare, favorendo un regime meteo più o meno prevedibile, con un’oscillazione limitata delle masse d’aria fredda. Al contrario, se il VORTICE POLARE subisce perturbazioni significative, queste ultime possono propagarsi verso la troposfera, determinando importanti cambiamenti nella configurazione delle alte e basse pressioni a scala emisferica.

 

Uno degli eventi che più influiscono sulla stabilità del VORTICE POLARE stratosferico è il STRATWARMING. Con questo termine, rigorosamente scritto in maiuscolo, si indica un rapido riscaldamento della stratosfera polare, capace di innalzare la temperatura di decine di gradi nel giro di pochi giorni. Il STRATWARMING può essere classificato in minor o major, a seconda dell’entità del riscaldamento e dell’impatto sulla circolazione atmosferica. Quando avviene un STRATWARMING intenso, si assiste a un indebolimento della circolazione dei venti occidentali che avvolgono il VORTICE POLARE, fino a invertire la direzione dei flussi.

 

Il STRATWARMING modifica quindi la struttura del VORTICE POLARE e, in alcuni casi, può persino provocare lo SPLIT DEL VORTICE POLARE. Questo riscaldamento anomalo è causato da onde di calore generate nella troposfera, che risalgono verso l’alto e convergono nella stratosfera polare, surriscaldandola e destabilizzandone la circolazione. Quando la struttura del VORTICE POLARE viene disturbata in maniera intensa, le ripercussioni sul meteo nelle aree di media latitudine possono farsi sentire diverse settimane dopo l’evento iniziale.

 

Il termine SPLIT DEL VORTICE POLARE indica la divisione, o suddivisione, del VORTICE POLARE in due o più lobi distinti. Questo fenomeno avviene a seguito di un forte STRATWARMING, quando le onde di calore ascensionali stratosferiche sono talmente potenti da “spezzare” la classica circolazione a trottola attorno al polo. Lo SPLIT DEL VORTICE POLARE fa sì che l’aria gelida, prima confinata nelle zone polari, si divida in più nuclei freddi, che possono migrare verso latitudini più basse. Ciò può portare a discese di aria molto rigida su regioni come l’Europa, il Nord del Nord America, l’Asia o altri settori dell’emisfero.

 

Quando avviene uno SPLIT DEL VORTICE POLARE, le conseguenze per il meteo possono essere rilevanti. Il flusso di correnti di bassa quota subisce un rimescolamento che favorisce l’innesco di ondate di freddo marcato, possibili nevicate estese o episodi di gelo intenso. Sebbene non sempre un SPLIT DEL VORTICE POLARE produca effetti diretti e immediati, spesso aumenta la probabilità di condizioni invernali molto rigide nelle settimane successive all’evento, con cambiamenti repentini del meteo.

 

Il GELO SIBERIANO è un termine utilizzato per descrivere l’aria straordinariamente fredda che staziona sopra la Siberia, regione dell’Asia caratterizzata da inverni rigidi e stabilmente gelidi. Questa massa d’aria, se rimane confinata in Siberia, non produce impatti notevoli altrove. Tuttavia, quando il VORTICE POLARE stratosferico perde compattezza o si verifica uno SPLIT DEL VORTICE POLARE, la struttura di alte e basse pressioni alla superficie può mutare, consentendo all’aria estremamente fredda della Siberia di spostarsi verso altre zone dell’Europa, portando ondate di freddo intenso e nevicate fin sulla Italia e sui Paesi dell’Europa centrale.

 

Il GELO SIBERIANO è uno dei principali protagonisti di quelle ondate invernali che possono causare bruschi cali termici, con valori che talvolta scendono sotto lo zero anche in aree normalmente miti. Le temperature possono crollare sotto 0 °C anche in città dove le condizioni meteo solitamente risultano miti. Quando masse d’aria così gelide giungono sull’Europa, possono svilupparsi nevicate improvvise, spesso accompagnate da venti di Bora o di Tramontana che accentuano la sensazione di freddo percepito.

 

La stretta relazione tra il VORTICE POLARE stratosferico e il meteo superficiale diventa più evidente in situazioni di forte instabilità del vortice stesso. Quando la circolazione in alta atmosfera è stabile, la corrente a getto troposferica segue una traiettoria regolare, trasportando sistemi perturbati e masse d’aria con un andamento più prevedibile. In caso di STRATWARMING intenso, invece, la dinamica atmosferica viene sconvolta, favorendo modifiche nei pattern di pressione che si riflettono nelle condizioni meteo a livello locale.

 

La genesi di ondate di gelo, come il GELO SIBERIANO, è spesso associata a un indebolimento del VORTICE POLARE o a uno SPLIT DEL VORTICE POLARE. L’aria estremamente fredda, libera di muoversi, entra in contatto con masse d’aria umida di origine atlantica, generando precipitazioni nevose che, talvolta, si estendono fino a zone costiere. Nel momento in cui si verifica questo conflitto di masse d’aria, la perturbazione può risultare più intensa, con abbondanti precipitazioni e crolli termici che influenzano il meteo su vasta scala, dai Paesi dell’Europa settentrionale fino al bacino del Mediterraneo.

 

Capire i meccanismi interni del VORTICE POLARE stratosferico è essenziale per migliorare l’accuratezza delle previsioni meteo a medio e lungo termine. Ogni anno, meteorologi e climatologi monitorano costantemente la temperatura e la circolazione nella stratosfera polare, utilizzando palloni sonda, osservazioni satellitari e modelli matematici all’avanguardia. Questo consente di predire possibili eventi di STRATWARMING e di valutare se il VORTICE POLARE rischi di subire un SPLIT DEL VORTICE POLARE, con conseguenze potenzialmente rilevanti anche a distanza di migliaia di chilometri.

 

Le ricerche sul VORTICE POLARE non si limitano alla sola descrizione del fenomeno: la comprensione delle sue oscillazioni periodiche aiuta a interpretare l’andamento complessivo del clima globale. Anche studi sul cambiamento climatico tengono in considerazione le dinamiche legate al VORTICE POLARE, poiché variazioni nel riscaldamento globale possono influenzare la frequenza o l’intensità dei fenomeni di STRATWARMING. Mantenere alta l’attenzione sul VORTICE POLARE permette di comprendere in anticipo possibili ondate di freddo eccezionali, come quelle determinate dal GELO SIBERIANO, aiutando governi e popolazioni a prepararsi a eventuali situazioni di emergenza meteo.

Meteo VORTICE POLARE, c’è il rischio del GELO simile al 2018