Meteo, Inverno LONTANO, ma le prossime previsioni potrebbero STUPIRE

L’inverno sembra essersi perso per strada in questo 2025, lasciando spazio a un meteo decisamente anomalo per la stagione. Piogge abbondanti al Nord, temperature primaverili al Centro e al Sud e un’assenza di vere irruzioni fredde caratterizzano un quadro climatico che appare più autunnale che invernale.   In un contesto europeo che sembra aver dimenticato […] Meteo, Inverno LONTANO, ma le prossime previsioni potrebbero STUPIRE

Gen 29, 2025 - 14:17
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Meteo, Inverno LONTANO, ma le prossime previsioni potrebbero STUPIRE

L’inverno sembra essersi perso per strada in questo 2025, lasciando spazio a un meteo decisamente anomalo per la stagione. Piogge abbondanti al Nord, temperature primaverili al Centro e al Sud e un’assenza di vere irruzioni fredde caratterizzano un quadro climatico che appare più autunnale che invernale.

 

In un contesto europeo che sembra aver dimenticato il rigore tipico di questa stagione, le prospettive per un ritorno del freddo nei primi giorni di febbraio restano appese a un filo. Alcuni modelli matematici mostrano ancora un certo margine di possibilità, sebbene la situazione appaia sempre più compromessa.

 

Le speranze di un ritorno del gelo si basano su un temporaneo richiamo di aria fredda proveniente da nord-est, favorito dalla presenza di una depressione posizionata sul meridione d’Italia. Questo scenario, delineato dalla media di 30 scenari del modello GFS, potrebbe riportare un clima invernale su tutto il Paese. Il Nord Italia, le coste adriatiche e le dorsali appenniniche, in particolare quelle abruzzesi e meridionali, potrebbero assistere a un ritorno della neve fino a quote collinari.

 

Tuttavia, anche in questo caso, si tratterebbe di una parentesi breve, subito seguita dal ritorno delle correnti occidentali, che in questa stagione sembrano dominare incontrastate. Queste correnti, posizionandosi ad alte latitudini, lasciano campo libero all’alta pressione, che si riaffermerebbe rapidamente come protagonista sul Mediterraneo.

 

La debolezza dello scenario invernale attuale, caratterizzato da un’assenza di incursioni fredde consistenti, lascia l’amaro in bocca a meteorologi e appassionati di clima rigido. Non solo le correnti fredde dalla Russia sembrano incapaci di scardinare il dominio dell’anticiclone, ma anche l’Atlantico, tradizionalmente in grado di produrre perturbazioni fredde capaci di portare un clima più tipicamente invernale, sembra privo della forza necessaria per intervenire in modo significativo.

 

La corrente a getto, vigorosa e inarrestabile, continua a soffocare qualsiasi tentativo di cambiamento, impedendo che si creino le condizioni per un inverno degno di questo nome.

 

La preoccupazione non riguarda solo l’assenza di freddo, ma anche la mancanza di precipitazioni significative, nevose o piovose. Questo inverno anomalo, che si aggiunge a una lunga lista di stagioni invernali deboli degli ultimi decenni, accentua ulteriormente un quadro climatico ormai segnato da cambiamenti sempre più evidenti.

 

La scarsità di neve non solo penalizza le attività legate al turismo invernale, ma ha anche implicazioni importanti sugli ecosistemi montani e sulle riserve idriche, che dipendono dalla fusione primaverile dei ghiacciai e del manto nevoso.

 

Nonostante tutto, un barlume di speranza resta ancora acceso. Le prossime emissioni modellistiche potrebbero delineare un nuovo scenario, in cui le correnti fredde russe, l’anticiclone scandinavo e la depressione mediterranea prevista per l’inizio di febbraio riescano a cooperare per portare almeno un accenno di inverno sull’Italia.

 

Questo schema barico, tipico della stagione invernale, potrebbe sbloccare la situazione, ma al momento appare ostacolato dalla persistenza dell’anticiclone e dalla forza delle correnti occidentali.

L’inverno sembra essersi perso per strada in questo 2025, lasciando spazio a un meteo decisamente anomalo per la stagione. Piogge abbondanti al Nord, temperature primaverili al Centro e al Sud e un’assenza di vere irruzioni fredde caratterizzano un quadro climatico che appare più autunnale che invernale. In un contesto europeo che sembra aver dimenticato il rigore tipico di questa stagione, le prospettive per un ritorno del freddo nei primi giorni di febbraio restano appese a un filo. Alcuni modelli matematici mostrano ancora un certo margine di possibilità, sebbene la situazione appaia sempre più compromessa.

Le speranze di un ritorno del gelo si basano su un temporaneo richiamo di aria fredda proveniente da nord-est, favorito dalla presenza di una depressione posizionata sul meridione d’Italia. Questo scenario, delineato dalla media di 30 scenari del modello GFS, potrebbe riportare un clima invernale su tutto il Paese. Il Nord Italia, le coste adriatiche e le dorsali appenniniche, in particolare quelle abruzzesi e meridionali, potrebbero assistere a un ritorno della neve fino a quote collinari. Tuttavia, anche in questo caso, si tratterebbe di una parentesi breve, subito seguita dal ritorno delle correnti occidentali, che in questa stagione sembrano dominare incontrastate. Queste correnti, posizionandosi ad alte latitudini, lasciano campo libero all’alta pressione, che si riaffermerebbe rapidamente come protagonista sul Mediterraneo.

La debolezza dello scenario invernale attuale, caratterizzato da un’assenza di incursioni fredde consistenti, lascia l’amaro in bocca a meteorologi e appassionati di clima rigido. Non solo le correnti fredde dalla Russia sembrano incapaci di scardinare il dominio dell’anticiclone, ma anche l’Atlantico, tradizionalmente in grado di produrre perturbazioni fredde capaci di portare un clima più tipicamente invernale, sembra privo della forza necessaria per intervenire in modo significativo. La corrente a getto, vigorosa e inarrestabile, continua a soffocare qualsiasi tentativo di cambiamento, impedendo che si creino le condizioni per un inverno degno di questo nome.

La preoccupazione non riguarda solo l’assenza di freddo, ma anche la mancanza di precipitazioni significative, nevose o piovose. Questo inverno anomalo, che si aggiunge a una lunga lista di stagioni invernali deboli degli ultimi decenni, accentua ulteriormente un quadro climatico ormai segnato da cambiamenti sempre più evidenti. La scarsità di neve non solo penalizza le attività legate al turismo invernale, ma ha anche implicazioni importanti sugli ecosistemi montani e sulle riserve idriche, che dipendono dalla fusione primaverile dei ghiacciai e del manto nevoso.

 

Nonostante tutto, un barlume di speranza resta ancora acceso. Le prossime emissioni modellistiche potrebbero delineare un nuovo scenario, in cui le correnti fredde russe, l’anticiclone scandinavo e la depressione mediterranea prevista per l’inizio di febbraio riescano a cooperare per portare almeno un accenno di inverno sull’Itali. Questo schema barico, tipico della stagione invernale, potrebbe sbloccare la situazione, ma al momento appare ostacolato dalla persistenza dell’anticiclone e dalla forza delle correnti occidentali.

 

L’inverno perduto potrebbe ancora trovare il modo di tornare in scena, ma la sua presenza, sempre più effimera, ci ricorda quanto il nostro meteo stia cambiando, forse in modo irreversibile.

 

La stagione invernale  potrebbe ancora trovare il modo di tornare in scena, ma la sua presenza, sempre più effimera, ci ricorda quanto il nostro meteo stia cambiando, forse in modo irreversibile.

Meteo, Inverno LONTANO, ma le prossime previsioni potrebbero STUPIRE