Mercato lavoro: assunzioni difficili fra gap competenze e insoddisfazione
La fotografia emersa dal report annuale Hays Salary Guide 2025 presentato da HAYS Italia
Mercato del lavoro dinamico e con imprenditori pronti ad assumere nel 2025 (81%), ma resta alta la difficoltà a trovare o trattenere i talenti da parte delle aziende. Molti lavoratori insoddisfatti (40%), soprattutto donne e over 50, con basse prospettive di carriera e tanti (51%) pronti a cambiare lavoro nel 2025 per mancanza di opportunità future, stipendio basso (anche se in leggera crescita) e ruolo poco stimolante. Cambiare società è la strada principale per poter guadagnare di più. I benefit sono sempre più importanti nella scelta di un lavoro, insieme a progetti stimolanti, all’ambiente lavorativo e al lavoro agile (irrinunciabile).
È la fotografia emersa dal report annuale Hays Salary Guide 2025 presentato da HAYS Italia durante un evento dedicato, che ha l’obiettivo di monitorare i principali trend del mercato del lavoro in Italia per l’anno 2024 e le aspettative per il 2025. L’indagine è stata condotta su un campione di circa mille intervistati tra colletti bianchi e aziende.
Work life balance al primo posto
Cresce l’attenzione per il benessere mentale, ma non è ancora una pratica diffusa e integrata nella cultura aziendale, mentre le tecnologie o gli strumenti di IA Generativa non sono più un tabù ma una grande opportunità, soprattutto per i giovani. Il work life balance è prioritario, dato che il 45% dei lavoratori si è trovato in difficoltà nella gestione della famiglia a causa del lavoro. La diversità generazionale? Cade la storica rivalità tra giovani e senior, trasformandosi in valore aggiunto. Grazie alla diversità di prospettive, questa diversità diventa un asset strategico in grado di migliorare le performance dell’azienda.
Criticità per le assunzioni
In questo contesto positivo le imprese devono però scontrarsi con alcune criticità che limitano il raggiungimento dei loro obiettivi strategici, tra cui la carenza di competenze (per il 15%) e la difficoltà a trattenere il personale, indicata dal 19% degli imprenditori e manager. La figura più difficile da ricoprire è senza dubbio il livello intermedio (per il 57% delle aziende), mentre a livello generale le aziende indicano come cause principali della carenza di competenze la mancanza di formazione e di sviluppo professionale (39%), il calo di professionisti che entrano nel mercato del lavoro nel loro settore (36%) e i bassi livelli retributivi (34%).
Lavoratori insoddisfatti
Nel 2024, 6 lavoratori su 10 si ritengono soddisfatti, in linea con lo scorso anno, anche se i totalmente felici rappresentano solo una minima parte (l’8%). Dall’altro lato, però, ci sono 4 lavoratori su 10 che vivono una situazione di “malessere”. Un esercito composto da milioni di lavoratori (perlopiù donne e over 50) pronto a trovare strade alternative. Per il 2025 ben il 51% prevede di lasciare la propria società per un’altra (47%) o per mettersi in proprio (4%), soprattutto per mancanza di opportunità future (per il 44%), stipendio basso (43%), ruolo poco stimolante (32%) e c’è anche chi indica tra le cause il proprio manager (19%).