Martire: il primo album di Néza
Con il suo primo album, Néza si conferma una promessa davvero interessante della nuova generazione italiana. Dopo aver catturato l’attenzione con l’EP OFFLINE nel 2023 e un notevole intervento a Real Talk, il giovane rapper ha finalmente presentato un progetto più articolato, mostrando una sorprendente capacità di raccontare la sua storia in modo umano e autentico. Néza: prima Real Talk, poi l’album Martire Un album che scorre bene, ma con margini di crescita Fin dal primo ascolto, il disco di […] L'articolo Martire: il primo album di Néza proviene da Rapologia.it.
Con il suo primo album, Néza si conferma una promessa davvero interessante della nuova generazione italiana.
Dopo aver catturato l’attenzione con l’EP OFFLINE nel 2023 e un notevole intervento a Real Talk, il giovane rapper ha finalmente presentato un progetto più articolato, mostrando una sorprendente capacità di raccontare la sua storia in modo umano e autentico.
Néza: prima Real Talk, poi l’album Martire
Un album che scorre bene, ma con margini di crescita
Fin dal primo ascolto, il disco di Néza colpisce per la sua scorrevolezza e la capacità di trasmettere le vibes giuste. Il mix tra introspezione e aggressività funziona, così come il suono, che evita di essere eccessivamente costruito o ridondante. Tuttavia, è chiaro che si tratta di un primo passo e che ci sono ancora aspetti su cui lavorare: alcune tracce suonano più forti e incisive di altre, e in certi momenti si sente che Néza sta ancora affinando il proprio stile.
L’atmosfera generale del disco è ben costruita e coerente, ma il rapper dovrà continuare a lavorare sulla varietà e sulla capacità di sorprendere, mantenendo allo stesso tempo la sua autenticità. In questo senso, il progetto non è rivoluzionario, ma segna un’ottima partenza.
Il featuring con Neima Ezza: un highlight che mostra il potenziale
Uno dei momenti più riusciti del progetto è il featuring con Neima Ezza, che rappresenta un punto di forza dell’album. I due trovano un’alchimia naturale, riuscendo a trasmettere una tensione e un’urgenza che rendono il brano tra i più impattanti del disco.
Al contrario, non tutti gli altri featuring brillano allo stesso modo. Se Néza in solitaria dimostra grande personalità e una scrittura incisiva, alcune collaborazioni sembrano meno ispirate e non sempre aggiungono valore al progetto. Non si tratta di passi falsi, ma si percepisce che il rapper può ancora migliorare nella scelta degli ospiti e nel creare un equilibrio più forte tra le sue strofe e quelle dei featuring.
Il passaggio a Real Talk: un momento cruciale
Prima dell’uscita dell’album, Néza aveva già messo in mostra il suo talento in un’esibizione a Real Talk: le sue barre avevano già catturato l’attenzione di molti e , in quella occasione, aveva saputo unire un rap crudo, diretto e senza filtri, con una musicalità nuova ed intrigante.
La performance inoltre non solo aveva evidenziato il suo lato tecnico e deciso, ma ha anche segnato l’annuncio ufficiale del suo album. Una mossa già vista, sull’orma di molti rapper prima di lui, quella di approfittare del banco di prova di Real Talk per annunciare un progetto nuovo: si pensi a Side, Lazza e Mondo Marcio
Un esordio convincente, ma solo il primo passo
L’album di Néza è un debutto promettente, ma non ancora definitivo. Ha il merito di mostrare chiaramente chi è il rapper e quale direzione vuole prendere, ma lascia anche intendere che il meglio deve ancora venire. La sua capacità di raccontare storie personali con autenticità e il suo stile già riconoscibile sono un’ottima base su cui costruire.
Se si saprà evolvere, rafforzare la scrittura e migliorare il bilanciamento tra i brani, potrebbe affermarsi come una delle voci più interessanti del rap italiano. Questo progetto non è un traguardo, ma un punto di partenza solido, e per questo motivo rappresenta un segnale positivo per il futuro. Néza ha dimostrato di avere il potenziale: ora sta a lui trasformarlo in qualcosa di ancora più grande.
Buon ascolto!
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