Leonardo, nuove opportunità in Arabia Saudita

L’accordo firmato dalla ex Finmeccanica si pone l'obiettivo di discutere, sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità per espandere ulteriormente la collaborazione tra l'Italia e il Paese asiatico nei settori dell'aerospazio e della difesa.

Gen 27, 2025 - 13:43
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Leonardo, nuove opportunità in Arabia Saudita

Accordi per circa 10 miliardi di euro tra Italia e Arabia Saudita. È questo il bilancio della partnership strategica tra i due Paesi, arrivata dopo l’incontro tra la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il principe Mohammad bin Salman svoltosi ieri ad Al-Ula.

Le parti hanno firmato una dichiarazione congiunta che eleva i rapporti bilaterali e avvia una cooperazione strutturata, ha spiegato Palazzo Chigi in una nota. Tra le iniziative concordate, l'organizzazione nei prossimi mesi di un business forum settoriale e l'avvio di un processo per definire un piano d'azione con priorità condivise. Nel corso del colloquio, Meloni e bin Salman si sono confrontati su diverse questioni globali e regionali di rilievo, anche nel contesto delle relazioni tra Unione Europea e Consiglio di Cooperazione del Golfo.

A beneficiare di questi accordi ci sono, tra le altre, la ex Finmeccanica Leonardo e Fincantieri.

Nel corso della giornata di incontri, Leonardo ha firmato con il Ministero degli Investimenti dell'Arabia Saudita (Misa) e l'Autorità Generale per l'Industria militare (Gami) un Memorandum of Understanding con l'obiettivo di discutere, sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità per espandere ulteriormente la collaborazione nei settori dell'aerospazio e della difesa.

L’accordo segue quello firmato e annunciato all'inizio del 2024 che aveva quale obiettivo la valutazione ed esplorazione di molteplici aree di cooperazione: spazio, manutenzione/riparazione/revisione per aerostrutture, localizzazione per sistemi di guerra elettronica, radar e per l'assemblaggio di elicotteri, un focus sul settore del combattimento aereo e dell'integrazione multi-dominio, processi di industrializzazione e sviluppo del capitale umano, opportunità per la supply chain nazionale in Arabia Saudita e, più in generale, per il ruolo di Leonardo nella regione e nella catena del valore globale.

Il MoU apre la strada ad un'ulteriore espansione della collaborazione industriale nel campo dei sistemi di combattimento aereo e in ambito elicotteristico, rappresentando l'ultimo passo nel rafforzamento delle attività di Leonardo nel Regno, dove l'azienda ha un Headquarter dedicato.

Collaborando con partner locali, istituti di ricerca e utenti finali, Leonardo potrà generare sviluppo sostenibile e attività di produzione nel paese.

Venerdì scorso gli analisti di EQUITA avevano alzato del 5% il target price sul titolo della ex Finmeccanica, portandolo a 29 euro rispetto ai 28,88 euro della quotazione di Leonardo di questa mattina (-2%), confermando la raccomandazione ‘buy’.

"Limitandoci ad aggiornare i prezzi di mercato degli asset quotati Drs e Hensodt la somma delle parti sale a circa 30,5 euro per azione; continuando ad applicare uno sconto del 5% il target sale a 29 euro per azione (+5%) senza prendere in considerazione l'upside potenziale sull'aumento della spesa militare dei Paesi Nato (pur non credendo al 5% richiesto da Trump)", spiegano dalla sim.

Inoltre, gli analisti fanno notare che fonti di stampa riportano dichiarazioni di Lorenzo Mariani (condirettore generale di Leonardo) a proposito della fornitura all'esercito italiano di 280 carri armati e 1.050 mezzi cingolati di fanteria da parte della neonata JV Leonardo-Rheinmetall, a proposito della creazione di un raggruppamento temporaneo di imprese che precede la JV al fine di accelerare i tempi per la formalizzazione dell'offerta.

Come conseguenza, il primo ordine sarebbe previsto prima dell'estate e il valore della fornitura è di 23 miliardi da spalmare su un paio di lustri.

Con riferimento a Leonardo, EQUITA ritiene che questo ordine sia incluso nel business plan 2024-28, ma non è noto quali siano le assunzioni sottostanti e "pensiamo che un'accelerazione possa avere un impatto positivo sulle stime", concludono gli analisti.