Legno-arredo, stipendi più alti per oltre 200mila lavoratori: raggiunto l’accordo
Il nuovo contratto legno-arredo assicura 292 euro di aumento medio per oltre 200mila lavoratori, tutelando salari e competitività aziendale
Il settore del legno-arredo garantisce un sostanzioso aumento economico ai propri lavoratori, grazie a un’intesa innovativa tra aziende e sindacati. Il nuovo contratto nazionale, valido da giugno 2023 a dicembre 2025, introduce miglioramenti che si adattano al panorama economico attuale. Oltre 200mila addetti, impegnati nella filiera del legno, dei mobili, del sughero e delle attività forestali, potranno contare su condizioni economiche più favorevoli rispetto al passato.
L’accordo siglato dimostra che è possibile combinare i diritti dei lavoratori con la capacità competitiva delle imprese, offrendo un modello che potrebbe ispirare altri settori. Quando il dialogo tra le parti sociali produce risultati concreti, l’industria non solo resiste, ma rilancia, anche in un mercato globale che non fa sconti.
Il settore del legno-arredo diventa così un esempio concreto di come la contrattazione collettiva possa trasformarsi in leva strategica. Un risultato che non si limita a migliorare i salari, ma che consolida l’immagine di un comparto in grado di innovare e di dettare una nuova agenda contrattuale, utile per affrontare le sfide del futuro con pragmatismo e visione.
Aumento graduale nei prossimi mesi
Oltre 200mila lavoratori del comparto legno-arredo si preparano a vedere crescere le proprie buste paga di 292,41 euro medi al parametro 140 (V livello), grazie all’intesa firmata tra Federlegnoarredo e le sigle sindacali Feneal, Filca e Fillea. Un accordo che non si limita a inseguire l’inflazione, ma la anticipa, escludendo dal calcolo gli esorbitanti costi energetici. Da febbraio, questo aumento entrerà a regime e diventerà parte integrante dello stipendio mensile.
La struttura contrattuale, studiata con precisione, offre una crescita salariale che dialoga con la necessità di tutelare la competitività aziendale. Un equilibrio che mette al centro l’economia reale, salvaguardando sia i portafogli dei lavoratori che la capacità produttiva delle imprese.
Il sistema di conguaglio progressivo, introdotto con questo accordo, rappresenta una mossa strategica: non solo stabilizza il potere d’acquisto, ma garantisce un adeguamento coerente con le oscillazioni economiche, evitando di lasciare i lavoratori in balia delle turbolenze del mercato.
Dichiarazioni dei rappresentanti
Gianfranco Bellin, vicepresidente di Federlegnoarredo con delega a Lavoro e Relazioni Sindacali, ha commentato al Sole24Ore: “Abbiamo mantenuto le promesse fatte, assicurando condizioni che non penalizzano i salari dei lavoratori e permettono alle aziende di rimanere competitive in un contesto internazionale complesso”.
I rappresentanti sindacali hanno descritto l’accordo come un raro esempio di equilibrio tra esigenze dei lavoratori e realtà aziendali. “Questo rinnovo non solo protegge il potere d’acquisto, ma lo migliora”, hanno spiegato, riferendosi alla capacità del contratto di recuperare integralmente l’inflazione del 2024.
Oltre all’aspetto economico, l’intesa include l’impegno a garantire migliori condizioni di lavoro e una maggiore attenzione alle necessità dei dipendenti. Questo elemento rafforza il dialogo tra le parti, contribuendo a un clima di collaborazione che facilita il raggiungimento degli obiettivi comuni.