La musa della ceramica

Qualche tempo fa mi è capitato di raccontare la storia di una meringa ornata di fragole, creata da un cuoco innamorato di una ballerina di origine russa. madame Pavlova, morta in circostanze drammatiche e resa eterna proprio dalla ricetta da lei ispirata e poi a lei dedicata. Questa storia in periodo natalizio mi ha spinto […] L'articolo La musa della ceramica proviene da Economy Magazine.

Feb 1, 2025 - 20:28
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La musa della ceramica

Qualche tempo fa mi è capitato di raccontare la storia di una meringa ornata di fragole, creata da un cuoco innamorato di una ballerina di origine russa. madame Pavlova, morta in circostanze drammatiche e resa eterna proprio dalla ricetta da lei ispirata e poi a lei dedicata. Questa storia in periodo natalizio mi ha spinto ad indagare su un’altra vicenda dai tratti simili che ha per protagonista un’altra musa, questa volta appartenente al bel canto e agli esordi talora confusi e altalenanti del cinema e si sviluppa a contatto con materiale più solido e duraturo di una delizia culinaria: la ceramica.

Un percorso che ha generato una solidissima storia di creatività e produttività artistica a carattere familiare – i Fornasetti – e che ha per protagonisti nel corso del Novecento un padre, Piero, un figlio, Barnaba, e ruota attorno alla fantasmagorica e inarrestabile sequenza di immagini di un icona femminilissima, in cui si incarna nel corso di quasi un secolo una musa dalla vita intensa e travolgente: la cantante e attrice Lina Cavalieri che D’Annunzio definì “la donna più bella del mondo”, amica di Caruso e interprete di Puccini, dotata di una forza di volontà interpretativa e di una dirompente presenza scenica che le permise di andare oltre i suoi stessi limiti canori .

Il carattere del tutto onirico di questa storia derivato dal fatto che nè il padre né tantomeno il figlio conobbero personalmente la musa che venne scoperta ed idolatrata dal padre attraverso l’immagine di una copertina illustrata, in una sorta di colpo di fulmine destinato a creare un archetipo artistico a flusso continuo, inarrestabile e proliferante in grado di innestarsi in una matrice ereditaria e di irradiarsi in molteplici visioni e forme coniugandosi con molteplici materiali. Questo percorso che contiene le forme proliferanti del design più contemporaneo ed evolutivo, evoca senza troppe difficoltà nella ricostruzione dell’immaginario, la variegata iconografia delle antiche epopee delle dee e degli eroi e le loro capacità trasformative che popolarono la mitologia antica. Nell’universo creativo dei Fornasetti che non conosce i vincoli della materia ma la plasma continuamente nella sua stessa matrice, rendendola universale, si innesta lo spirito faustiano di un’impresa che ha generato un importante impatto economico: un brand attraente e coinvolgente, in cui il volto di una donna non si lascia mai imprigionare negli stereotipi legati al tempo, alle mode, ai cliché, neppure a quelli del design più dirompente.

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