La Cina contrattacca ancora ai dazi Usa: Pechino valuta un’inchiesta contro Apple
Pechino continua il contrattacco contro i dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti del presidente Donald Trump su alcune merci prodotte in Cina, valutando un’inchiesta dell’autorità antitrust contro Apple. L’indiscrezione, rivelata oggi a Bloomberg da alcune fonti a conoscenza della questione, segue di un giorno le contromisure adottate ieri dal governo cinese, tra cui tariffe su […]
Pechino continua il contrattacco contro i dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti del presidente Donald Trump su alcune merci prodotte in Cina, valutando un’inchiesta dell’autorità antitrust contro Apple.
L’indiscrezione, rivelata oggi a Bloomberg da alcune fonti a conoscenza della questione, segue di un giorno le contromisure adottate ieri dal governo cinese, tra cui tariffe su petrolio, carbone e gnl, macchinari agricoli e automobili di grossa cilindrata provenienti dagli Usa, un’indagine contro Google (che in Cina è comunque vietato) per sospetta violazione delle leggi antitrust e l’inserimento delle aziende statunitensi Illumina, una società di biotecnologie, e PVH Group, proprietaria dei marchi di moda Calvin Klein e Tommy Hilfiger, alla lista di entità inaffidabili, accusandole di aver “violato i normali principi di mercato”.
Ma non è finita perché ora, secondo le fonti citate da Bloomberg, l’Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato sta esaminando le politiche adottate in Cina da Apple, tra cui le commissioni fino al 30% imposte sugli acquisti in-app e le restrizioni ai servizi di pagamento esterni e nell’App Store. In merito, secondo l’agenzia di stampa statunitense, l’antitrust cinese avrebbe già avviato colloqui con i dirigenti e gli sviluppatori di Apple sin dallo scorso anno. Al momento il colosso di Cupertino non ha commentato l’indiscrezione ma le sue azioni hanno perso oltre il 3% nelle contrattazioni prima dell’apertura della borsa a Wall Street.