Italia contro resto d’Europa: in quali Paesi ci sono più soldi (in famiglia e in azienda)
Alla fine del 2023, la ricchezza delle famiglie in Italia ha raggiunto i 11.286 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2022): un dato, tuttavia, da contestualizzare mettendo a confronto òa quantità di soldi con il resto d’Europa. È vero che questo risultato rappresenta per l’Italia il livello più alto mai registrato dal 2005 (anno in […] L'articolo Italia contro resto d’Europa: in quali Paesi ci sono più soldi (in famiglia e in azienda) proviene da Economy Magazine.
Alla fine del 2023, la ricchezza delle famiglie in Italia ha raggiunto i 11.286 miliardi di euro (+4,5% rispetto al 2022): un dato, tuttavia, da contestualizzare mettendo a confronto òa quantità di soldi con il resto d’Europa. È vero che questo risultato rappresenta per l’Italia il livello più alto mai registrato dal 2005 (anno in cui Banca d’Italia e Istat hanno iniziato ha monitorare questo parametro), ma attenzione, però: considerando l’inflazione in crescita nel 2022, la ricchezza netta è ancora inferiore del 7% rispetto al 2021.
Una questione di soldi tra Italia ed Europa
Oltre ai dati strattamente italiani, il report Istat e Banca d’Italia ha messo a confronto la ricchezza degli italiani con la ricchezza dei principali Paesi in Europa. Dal contesto europeo è emerso che la ricchezza netta delle famiglie italiane rispetto al reddito lordo disponibile è rimasta stabile nel 2023: un andamento simile a quello della Germania. In Francia e Regno Unito, invece, il rapporto è calato per il secondo anno consecutivo. In particolare, il Regno Unito ha registrato il valore più basso dal 2009, a causa di un calo significativo delle attività reali e finanziarie, accompagnato da un aumento delle passività.
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La ricchezza in famiglia
Misurata in rapporto alla popolazione, la ricchezza netta per famiglia in Italia è stata pari a 191.000 euro, un valore che colloca il Paese tra i più bassi in Europa, insieme a Regno Unito e Spagna (ultimo dato del 2022). Tuttavia, l’Italia ha mostrato una crescita del 4,5% rispetto al 2022, in linea con la Germania, mentre in altri Paesi come Francia e Regno Unito si è registrata una diminuzione.
Nel 2023, la composizione delle attività italiane ha mostrato un peso delle attività non finanziarie (54%) inferiore rispetto a Francia e Germania, ma superiore a quello di Regno Unito. Questo dato riflette una tendenza decennale che vede una riduzione più marcata della quota di attività reali in Italia rispetto alla Francia.
Cosa succede alle imprese
Per quanto riguarda le imprese, in Italia l’indebitamento nel 2023 è stato pari al 45% delle attività reali, un livello relativamente contenuto rispetto a Paesi come Germania e Francia. In Italia e Germania, il livello di indebitamento è diminuito rispetto al 2022, mentre in Francia è aumentato di quasi 5 punti percentuali.
Il confronto con il Regno Unito evidenzia un elemento di forza per l’Italia: le imprese italiane mostrano una maggiore stabilità finanziaria, con una crescita bilanciata tra attività e passività. Al contrario, in Francia, il 2023 è stato segnato da un forte aumento delle passività e un calo significativo delle attività reali, riflettendo un quadro più fragile.
Pubblica amministrazione: un punto critico per l’Italia
A chiudere il quadro, la situazione della pubblica amministrazione italiana rimane negativa, con una ricchezza netta di -1.432 miliardi di euro alla fine del 2023, un peggioramento rispetto all’anno precedente. Questo risultato è legato a un aumento delle passività (+8,8%) che ha più che compensato la lieve crescita delle attività (+0,9%).
Confrontando i dati internazionali, emerge che il rapporto tra ricchezza pubblica e PIL è peggiorato in modo simile sia in Italia che nel Regno Unito. Tuttavia, in Francia e Germania, le dinamiche sono state più contenute, grazie a una crescita delle attività reali e finanziarie che ha bilanciato l’aumento delle passività.
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