Inizio febbraio: ci provano impulsi freddi, ma diversi ostacoli

Mentre l’evoluzione nel più breve termine, 4/5 giorni, appare abbastanza delineata, con progressivo avvento verso il Mediterraneo centrale e l’Italia di una circolazione più umida e anche più instabile, dapprima al Nord poi, via via, seppure in forma più irregolare, anche altrove, si fa più complessa la tendenza tra gli ultimissimi giorni di gennaio e […] Inizio febbraio: ci provano impulsi freddi, ma diversi ostacoli

Gen 27, 2025 - 18:19
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Inizio febbraio: ci provano impulsi freddi, ma diversi ostacoli

Mentre l’evoluzione nel più breve termine, 4/5 giorni, appare abbastanza delineata, con progressivo avvento verso il Mediterraneo centrale e l’Italia di una circolazione più umida e anche più instabile, dapprima al Nord poi, via via, seppure in forma più irregolare, anche altrove, si fa più complessa la tendenza tra gli ultimissimi giorni di gennaio e i primi di febbraio.

 

Un po’ di giorni fa per questa fase, a cavallo dei due mesi, erano stati ipotizzati  scenari più invernali, progressivamente, però, ridimensionati per la difficile realizzazione di un blocco alto-pressorio efficace per azioni fredde sull’Italia.

Difatti, le ultimissime simulazioni, pur prospettando comunque un approccio di blocco, lo collocherebbero, almeno nelle battute iniziali, troppo a Ovest e più effimero, sicché un cavo d’onda nord-atlantico, associato ad aria relativamente fredda sub-popolare, sfonderebbe verso la Penisola Iberica, anziché verso il Mediterraneo centrale, magari interessando, in termini di freddo moderato, solo alcuni settori del Nord.

 

Per di più, il nucleo instabile associato alla saccatura nordatlantica, potrebbe isolarsi tra il settore iberico, il Mediterraneo Occidentale e il Marocco, anche l’Algeria, consentendo una moderata, ma progressiva ripresa della pressione verso il Mediterraneo centrale e l’Italia.

Tuttavia, prima del compimento di una più efficace espansione anticiclonica dall’Europa centrale all’Italia, rimarrebbe una “breccia depressionaria” in corrispondenza dei settori centro meridionali italiani, lungo la quale potrebbe, per una breve fase, magari non più di 48/60 ore tra domencia 2 e matred’ 4 febbraio, innestarsi un flusso più freddo continentale, attratto dalla depressione mediterranea-algerina.

 

Insomma, un possibile coacervo di influenze tra fine mese e inizio febbraio, verso l’Italia, con un possibile mix di aria umida e altra relativamente fredda e qualche connotato circolatorio un po’ più invernale. Sullo sfondo, l’anticilone europeo pronto a estendersi sull’Italia.

Le conseguenze, potrebbero essere, piogge irregolari da Nord a Sud, magari più efficaci sul medio e basso Adriatico, al Sud, qui di più su Calabria, Nordest Scilia e Salento, su Sardegna, specie a Est, anche sul Nord Appennino e su Sud Piemonte. Fenomeni più scarsi altrove, specie sul resto del Nord

 

Ci sarebbero anche i presupposti per qualche possibile nevicata fino a quote relativamente basse, intorno ai 6/800 metri, specie su Alpi sud-occidentali, ma localmente anche lungo l’Appennino, soprattutto centro settentrionale.

Tuttavia non si configurerebbe una fase instabile duratura, né significativamente invernale: l’Anticiclone europeo, infatti, potrebbe prendere il soppravvento entro il 5 febbraio, magari se non cancellando del tutto, certamente limitando fortemente l’instabilità e inibendo anche l’azione fredda per alcuni giorni a seguire.

 

Maggiori dettagli su una possibile circolazione più movimentata tra fine mese e gli inizi di febbraio, nei nostri quotidiani aggiornamenti.

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