Il Sanremo d’autore di Simone Cristicchi

In un festival di trap, pop e rap, spicca la canzone d’autore di Simone Cristicchi. Uno che non ha paura di affrontare temi scomodi e mettersi a nudo sul palco dell’Ariston. L'articolo Il Sanremo d’autore di Simone Cristicchi proviene da Globalist.it.

Feb 5, 2025 - 04:39
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Il Sanremo d’autore di Simone Cristicchi

di Diego Perugini

A Sanremo ha spesso portato canzoni dal contenuto profondo, se non addirittura scomode. Di certo un po’ diverse dal consueto canovaccio festivaliero. E anche stavolta Simone Cristicchi non si smentisce. 

Anzi, si appresta a calare sull’Ariston con “Quando sarai piccola”, una ballata che racconta del delicato momento in cui i figli si prendono cura dei genitori invecchiati, malati e fragili. Un cambio di ruolo difficile e doloroso, ma anche foriero di preziosi insegnamenti ed emozioni. 

“E’ un pezzo di vita vera, vissuta ogni giorno. Sarà come mettermi a nudo sul palco” spiega il cantautore. E racconta del dramma vissuto dalla mamma Luciana, colpita nel 2012 da emorragia cerebrale e rimasta per giorni fra la vita e la morte. 

“Alla fine miracolosamente ce l’ha fatta, ma non è stata più la stessa. La sua anima è intrappolata in una corazza che non le permette di fare granché o esprimersi correttamente. Così ho composto questa canzone che ha una forza emotiva potentissima ed è stata ferma per cinque anni. Non è stato facile scriverla, ci è voluto molto tempo per cesellare i versi. Senza retorica, perché ci vuole un attimo a cadere nel patetico. All’inizio mi ero concentrato sulla tenerezza, sul prendersi cura di una madre anziana che torna bambina. Ma poi sono subentrati anche altri sentimenti come la rabbia, l’impotenza e la fatica di accettare la realtà delle cose”. 

Un brano che gli addetti ai lavori hanno promosso a pieni voti. E si candida di diritto alla vittoria del Premio della Critica. 

“Credo sia un modo di sensibilizzare la gente su un tema molto particolare, che appartiene un po’ a tutti. Porterò al festival qualcosa di autentico e in qualche modo terapeutico. E’ come una missione. Ed è già una vittoria spirituale diffondere il messaggio a milioni di persone”. 

Nella serata delle cover, invece, Cristicchi duetterà con Amara, compagna di vita nonché coautrice di molti dei suoi brani, su “La cura” di Franco Battiato. “E’ la conseguenza del tour che con Amara sto portando avanti da anni e riprenderà a marzo: Torneremo ancora – Concerto mistico per Battiato. Ci dedichiamo solo al repertorio più spirituale di Franco, che affrontiamo col massimo rispetto verso un maestro indiscusso”.  

Cristicchi è anche uno dei pochi cantautori in gara a Sanremo, in mezzo a tanti esponenti di pop, rap, trap e via dicendo. 

“Conosco bene le dinamiche del festival, io porto me stesso, con la mia purezza e sensibilità. Sono contento che Carlo Conti abbia riportato un po’ di canzone d’autore. Quest’anno ci sono artisti meravigliosi come Lucio Corsi e Brunori Sas, siamo una specie di riserva indiana”. 

Il 14 febbraio uscirà un’edizione speciale dell’album “Dalle tenebre alla luce”, titolo che fa riferimento al più famoso poema dantesco. 

“Vedo la vita come un viaggio alchemico, in cui dobbiamo attraversare le nostre tenebre e trasformarle in luce, in positività. Per me l’arte è stata un sfogo fondamentale: se non avessi incontrato la musica, forse ora sarei un uomo violento o chiuso in me stesso. Oggi, del resto, viviamo in un mondo pieno di solitudine e in cui, fra pazzi sanguinari guerrafondai e intelligenze artificiali stupide, fatichiamo a vedere un futuro. Perciò dobbiamo resistere e puntare su questa piccola scintilla di luce che c’è nell’oscurità. E, nonostante tutto, resto fiducioso”. 

mannaggiallamusica.it

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