Il Festival di Sanremo negli anni ’00: dal forfait delle major al primo vincitore proveniente da un talent
Festival di Sanremo anni 2000. Tra polemiche, colpi di scena e le grandi polemiche, da Tony Renis direttore artistico con l’abbandono delle major, all’arrivo delle categorie di gara. Dopo gli anni gli anni ’50, i ’60 , i ’70, ’80 e i ’90, sesto appuntamento e sesto decennio per il nostro viaggio in sette capitoli nella […] L'articolo Il Festival di Sanremo negli anni ’00: dal forfait delle major al primo vincitore proveniente da un talent proviene da All Music Italia.
Festival di Sanremo anni 2000. Tra polemiche, colpi di scena e le grandi polemiche, da Tony Renis direttore artistico con l’abbandono delle major, all’arrivo delle categorie di gara.
Dopo gli anni gli anni ’50, i ’60 , i ’70, ’80 e i ’90, sesto appuntamento e sesto decennio per il nostro viaggio in sette capitoli nella storia del Festival di Sanremo, in attesa dell’edizione 2025.
Il primo decennio del nuovo millennio per il Festival di Sanremo è stato caratterizzato da profondi cambiamenti, alcuni momenti di crisi e decisioni discutibili che hanno segnato la storia della manifestazione. Con conduttori e direttori artistici differenti, il Festival ha attraversato periodi di rinnovamento e di tensione, cercando di rimanere rilevante in un panorama musicale e televisivo in continua evoluzione.
E sono gli anni i cui spesso l’evento televisivo ha preso il sopravvento sulle canzoni. Clicca in basso su continua per iniziare il viaggio nei Festival di Sanremo degli anni ’00.
Il Festival di Sanremo negli anni 2000:
2000: Il Festival di Fabio Fazio e il no ad Amadeus
Inizialmente, la conduzione di questa edizione sarebbe dovuta andare ad Amadeus ma alcuni nella Rai lo giudicarono troppo inesperto. Ama si sarebbe preso la sua rivincite guidando la kermesse dal 2020 al 2024 nonostante anche in quel periodo qualcuno all’interno della Rai manifestò dubbi.
L’edizione fu caratterizzata dallo stile raffinato e intellettuale di Fazio e vide la vittoria degli Avion Travel, che grazie alla giuria di qualità superarono Irene Grandi con La mia ragazza sempre e Gerardina Trovato con Gechi e vampiri.
Tra i brani scartati dalla selezione spicca la super hit Vamos a bailar (Esta vida nueva) di Paola & Chiara (qui un approfondimento al riguardo).
2001, il trionfo di Caterina Caselli
Nel 2001, la conduzione fu affidata a Raffaella Carrà, che divenne la seconda donna nella storia del Festival a ricoprire questo ruolo da sola. Tra gli ospiti di quell’edizione figurava anche Fiorello, inizialmente considerato come possibile co-conduttore al fianco della Carrà. Lo showman decise poi di tirarsi indietro.
A trionfare fu Caterina Caselli con la sua Sugar. Sua la vincitrice dei big, Elisa, e gli artisti al primo posto nelle nuove proposte, i Gazosa.
L’edizione fu segnata anche da un episodio controverso che coinvolse i Placebo. Durante la loro esibizione, il frontman Brian Molko concluse la performance scagliando la chitarra contro un amplificatore e, ovviamente, il gesto provocò l’ira del pubblico in sala.
2003/2003 il ritorno di Re Pippo
Il 2002 vide il ritorno nelle vesti di conduttore e direttore artistico della kermesse di Pippo Baudo. Il suo ritorno portò nuovamente al Festival una serie di giovani di talento come, soprattutto tra le donne: Anna Tatangelo, Valentina Giovagnini, Dolcenera, Patrizia Laquidara, Verdiana.
Le maggiori polemiche arrivarono nell’edizione 2003 con la partecipazione della dodicenne Alina, ad oggi la più giovane artista ad aver mai partecipato a Festival in gara. Tenete conto che in quegli anni non esistevano ancora programmi come Io canto, Ti lascio una canzone, The Voice Kids o Sanremo Young.
Il 2004 sarà uno degli anni più controversi della storia del Festival di Sanremo nella storia moderna. Pensate che le major discografiche decisero di non partecipare con i loro artisti. Cliccate in basso per scoprire il perchè.
2004: arriva tony renis e le major discografiche abbandonano
L’edizione del Festival di Sanremo 2004 fu segnata da numerose polemiche e colpi di scena. Inizialmente, il ruolo di conduttore era stato affidato a Paolo Bonolis, ma a causa di divergenze con il direttore artistico Tony Renis, il conduttore decise di abbandonare il progetto (sarebbe poi tornato alla guida del Festival l’anno successivo). Alla fine, la conduzione passò a Simona Ventura, che divenne così la terza donna a presentare la kermesse in solitaria.
Il vero scontro, però, avvenne tra Tony Renis e le major discografiche, che scatenarono una vera e propria guerra contro l’organizzazione del Festival. Le principali etichette musicali decisero di boicottare la manifestazione, evitando di far partecipare artisti di punta sia in gara che tra gli ospiti d’onore. Questo portò a un cast composto per lo più da artisti emergenti o poco noti (ben 16 debutti su 22 artisti in una categoria unica, vinse Marco Masini).
Fu anche la prima volta nella storia in cui la kermesse venne battuta in una delle serate dalla concorrenza. Per la precisione da una puntata del Grande Fratello, condotto da Barbara D’Urso.
A sorpresa durante l’ultima puntata arrivò ospite Adriano Celentano. Renis aveva tentato di convincerlo a partecipare come ospite, senza successo e finì per metterlo nella categoria dei “cagasotto”.
Celentano, convinto dall’allora direttore generale della Rai, spiazzò tutti presentandosi a sorpresa durante la serata finale.
2005 e 2006, arrivano le categorie e si rivelano un flop
Nel 2005 inizialmente, la direzione artistica era stata affidata nuovamente a Pippo Baudo, che riuscì nell’impresa di riportare le major discografiche in gara dopo il boicottaggio dell’edizione precedente. Tuttavia, all’ultimo momento, Super Pippo scelse di rinunciare al ruolo di direttore artistico, lasciando il timone della kermesse a Paolo Bonolis, che si occupò sia della conduzione che della direzione artistica.
Bonolis rivoluzionò la struttura del Festival, introducendo cinque categorie di gara: Uomini, Donne, Gruppi, Classic e Nuove proposte, ognuna con un vincitore che gareggiava poi per il titolo di vincitore assoluto (ci riuscì Francesco Renga).
Questa divisione, però, creò diversi problemi. La necessità di riempire tutte le categorie portò a una selezione che non premiava sempre le canzoni migliori, ma piuttosto garantiva un’equa distribuzione tra i vari slot.
L’anno successivo, nel 2006, il Festival subì un brusco calo qualitativo. Alla conduzione arrivò Giorgio Panariello che mantenne la suddivisione in categorie (senza i Classic). Il risultato fu uno degli Sanremo meno riusciti di sempre. A vincere quell’edizione fu Povia con Vorrei avere il becco.
Cliccate in basso su continua per scoprire chi arriverà a provare a risollevare la kermesse.
FESTIVAL DI SANREMO anni 2000
2007 e 2008, l’ultima volta di Super Pippo
Nel 2007 tornò alla guida del Festival Pippo Baudo. L’edizione fu un successo e vide vincere due canzoni che sono rimaste nella storia del Festival: Ti regalerò una rosa di Simone Cristicchi e Pensa di Fabrizio Moro.
Baudo venne ovviamente confermato per l’edizione 2008 che si rivelò però un tonfo negli ascolti, la meno vista nell’era dell’auditel con una serata, quella del venerdì, battuta da I Cesaroni.
Inizialmente al fianco di Baudo ci sarebbe dovuto essere Fiorello che, ancora una volta, si tirò. indietro e venne sostituito da Piero Chiambretti.
Quella del 2008 sarebbe stata l’ultimo volta di Super Pippo alla guida del Festival, un rapporto da record che conta 13 edizioni da lui guidate di cui 6 da direttore artistico. Baudo tornerà prima come co-conduttore di Sanremo Giovani al fianco di Rovazzi (2018) quindi come Presidente di Giuria della serata finale della gara dei giovani nel 2020.
2009: torna Bonolis e introduce i giovani “raccomandati”
Il decennio 2000-2010 si chiude con il ritorno di Paolo Bonolis alla guida del Festival di Sanremo. Il conduttore conferma quanto già dimostrato nel 2005: un maestro nel costruire uno show televisivo di alto livello, con momenti iconici come le interviste a personaggi fuori dal mondo musicale, tra cui Mike Tyson. Tuttavia, si dimostra pessimo nella gestione della gara musicale, introducendo una regola controversa che andrà a penalizzare molti giovani talenti.
Dopo la divisione in categorie del 2005, Bonolis si inventa un nuovo sistema per le Nuove Proposte: ogni artista emergente non solo deve presentare un brano inedito, ma deve anche portare con sé un padrino o una madrina d’eccezione, ovvero un grande nome della musica italiana o internazionale.
Se da una parte questo meccanismo che ricorda il programma di Carlo Conti, I Raccomandati, permette di avere ospiti di altissimo livello sul palco – tra cui Burt Bacharach, Lelio Luttazzi, Ornella Vanoni, Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Pino Daniele, Zucchero, Massimo Ranieri, Roberto Vecchioni e Gino Paoli – dall’altra taglia fuori molti giovani talenti, che non hanno le giuste conoscenze per poter partecipare.
L’edizione del 2009 passa alla storia anche per un altro motivo: per la prima volta trionfa un artista lanciato da un talent show. A vincere è Marco Carta con La forza mia, confermando la crescente influenza dei talent nel panorama musicale italiano.
Il nuovo decennio è alle porte e vedrà una nuova donna al comando, le proteste degli orchestrali e l’arrivo di tre fuoriclasse in grado di ridefinire totalmente il Festival: Carlo Conti, Claudio Baglioni e Amadeus.
Chiusa la parentesi sui Festival degli anni 2000 appuntamento a settimana prossima con l’ultimo capitolo del nostro viaggio nei decenni del Festival di Sanremo.
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