Il 7 febbraio è la Giornata Mondiale contro bullismo e cyberbullismo
I recenti dati legati ai casi, sempre più frequenti, di manifestazioni dettate dalla violenza verbale o fisica
Il 7 febbraio è la Giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, nata nel 2017 su iniziativa del Miur in considerazione del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola. Un argomento che coinvolge milioni di ragazzi in tutto il mondo, alle prese con situazioni difficili da affrontare e relazioni interpersonali che, in certi casi, portano i protagonisti a compiere atti estremi.
Cosa sono il bullismo e il cyberbullismo e i dati di oggi
Il bullismo e il cyberbullismo sono legati a manifestazioni violente e volute che possono variare ed essere di tipo verbale, fisico e anche sociale. Queste azioni sono spesso ripetute nel tempo da parte di un singolo individuo (magari anche coetaneo) o da più persone. Oltre ad avvenire in ambienti come la scuola o nelle compagnie di amici, accade sempre di più anche online (e viene definito, in questo caso, cyberbullismo).
Esiste un chiaro squilibrio di potere da parte di chi aggredisce, per provocare ferite e vere e proprie umiliazioni, e chi – invece – ne subisce le conseguenze senza essere in grado di difendersi. Due ruoli diversi, quello del carnefice e della vittima. In molti casi, questi atti hanno origine da chi nutre scarsa tolleranza e non accetta chi è ritenuto diverso da lui per etnia, religione, caratteristiche psicofisiche, genere e identità di genere, per orientamento sessuale e per specifiche realtà di ambiente familiare.
I dati più recenti, risalenti al 2022, danno un quadro chiaro della situazione, evidenziando come sia una situazione sociale che meriti molta attenzione. Gli atti di bullismo subìti a scuola accadono più frequentemente nei confronti dei più piccoli (tra gli 11 e i 13 anni) e contro le ragazze. E il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi proprio nella medesima fascia di età, tra gli 11 e i 13 anni. I due fenomeni decrescono passando gli anni.
Quello che deve essere chiaro è come il bullismo riguardi entrambi i sessi, non solo i maschi. Le vittime si trovano a dover affrontare azioni di prepotenza, con azioni anche violente e intimidatorie (si passa dalle molestie e offese verbali fino a vere e proprie aggressioni fisiche con minacce e ricatti) causate intenzionalmente e ripetutamente da un singolo individuo o da un gruppo di persone. Quando avviene online prende il nome di cyberbullismo.
Il Report del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sui “Minorenni vittime di abusi”, in base a un aggiornamento datato 2022, mette in evidenza che, nei casi legati alla piaga del cyberbullismo, si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021. Un dato decisamente allarmante. Inoltre, se nella fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti quasi identici, l’incremento maggiore ha visto protagonisti adolescenti di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
Un’altra data importante è quella dell’11 febbraio, il Safer Internet Day. Si tratta di una occasione utile per riflettere sull'uso sicuro e responsabile della rete. In quella giornata ci sarà l’evento #cuoriconnessi. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione tra Unieuro e Polizia di Stato contro il cyberbullismo, proprio ideato per sensibilizzare genitori, insegnanti e ragazzi a un uso consapevole dei device connessi alla rete. Esistono anche dei libri, proprio intitolati “Cuori connessi”, che raccolgono le storie reali di chi ha sperimentato sulla propria pelle il fenomeno del cyberbullismo ma anche di chi, sostenuto dalla tecnologia, ha potuto dare un nuovo senso alla propria vita.