I fronti di UniStrasi. Sulle navi delle Ong al posto di quelle della Marina militare
Il rettore Montanari attaccato dalla Lega ma difeso da Anpi, Arci e Cgil ’Affinità’ con Emergency e i possibili progetti con Medici senza frontiere. S’infuoca il dibattito dopo il blocco della convenzione per i tirocini.
"Inaccettabile che il Senato accademico dell’Università Stranieri di Siena, su indicazione del rettore Tomaso Montanari, abbia deciso di non rinnovare la convenzione di tirocinio con la Marina militare ma con le Ong’, attaccano così due esponenti della Lega, la senatrice Stefania Pucciarelli e il deputato Eugenio Zoffili. UniStrasi di nuovo in prima linea sul fronte della cronaca, non solo locale: l’ultima battaglia è sollevata dalla decisione, presa in Senato accademico, di non rinnovare la Convenzione di tirocinio con la Marina Militare, in scadenza a maggio: "Il Senato ha ritenuto di non includere nell’offerta di tirocini dell’Ateneo – questa la nota da cui è scaturita la bagarre attuale - la presenza a bordo delle navi militari italiani nell’ambito delle esercitazioni ‘Mare aperto’, preferendo rafforzare percorsi alternativi, come quelli con Organizzazioni non governative operanti nello stesso teatro mediterraneo".
Ma quali sono le Ong ’preferite per i percorsi formativi alternativi’? "L’ateneo non ritiene in questo momento di dover rendere pubblici i dati dei tirocini" si limita a dire UniStrasi alzando le difese. Del resto va detto che la mediazione culturale – target del corso di laurea di Unistrasi – non può che ‘formarsi’ sul campo in ambito di ong, organizzazioni che operano in ambito umanitario. Arriva allora Cravos a chiarire la situazione: "Abbiamo lavorato affinché Unistrasi si orientasse verso opportunità di tirocinio più etiche e umane, nel segno di un mondo in cui le armi lascino spazio a mani che soccorrono. Unistrasi – si legge nella nota degli studenti - ha già attivato collaborazioni con Emergency e, durante il Senato, è stata avanzata la proposta di un accordo con Medici Senza Frontiere Italia onlus per sviluppare attività e progetti di ricerca".
Collaborazioni queste non nuove: nel novembre scorso UniStrasi ha ospitato ‘Emergency in mostra’, ovvero due esposizioni sull’attività di soccorso della nave Life Support nella rotta migratoria del Mediterraneo. E nell’occasione il rettore Montanari aveva detto "L’Università per Stranieri, che sente la sua missione come quella di dare un piccolo contributo alla convivenza pacifica tra popoli e tra culture contro ogni nazionalismo identitario, riconosce in Emergency un’affinità. Da qui la naturalezza di questa presenza, che speriamo inizi un rapporto sempre più stretto e fattivo". E ancora prima, nell’ottobre 2021, era stata Cecilia Strada, allora portavoce del progetto umanitario ResQ e già guida di Emergency fino al 2017, a tenere una lectio magistralis a Unistrasi di mezzora: "Dalla nave si torna ricchi sfondati - uno dei passaggi –, non di soldi ma della consapevolezza che si ha quando si salvano delle persone in mare".
E in difesa di Montanari si ergono ora Anpi, Arci e Cgil Siena: "Se la condanna del fascismo fosse una delle preoccupazioni della stampa democratica, non dovremmo occuparci di rispondere ai periodici attacchi al professor Tomaso Montanari, reo di esercitare la sua funzione di intellettuale e rettore di un’Università, luogo per eccellenza in cui si coltivano la conoscenza e l’elaborazione del pensiero critico, quindi della politica nella sua accezione più alta. Tacciare l’antifascismo come espressione di radicalismo di sinistra ‘che ricorre come un mantra o come un’ossessione’ dimostra quanto in pericolo sia la nostra casa democratica".
Paola Tomassoni