F1, Red Bull anticipa il futuro: nuovo protocollo operativo

I problemi della Red Bull in F1 sono finiti? Un quesito complicato al quale rispondere, specie non avendo contezza della bontà strutturale del team in questo momento storico della scuderia. La squadra di Milton Keynes possiede strutture obsolete. A Bedford, i sistemi utilizzati per trovare la giusta correlazione tra il campo ipotetico e la realtà, […]

Gen 27, 2025 - 16:54
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F1, Red Bull anticipa il futuro: nuovo  protocollo operativo

I problemi della Red Bull in F1 sono finiti? Un quesito complicato al quale rispondere, specie non avendo contezza della bontà strutturale del team in questo momento storico della scuderia. La squadra di Milton Keynes possiede strutture obsolete. A Bedford, i sistemi utilizzati per trovare la giusta correlazione tra il campo ipotetico e la realtà, almeno nella campagna 2024, non sembrano aver funzionato a dovere. Ne hanno parlato in tanti, durante gli ultimi mesi: Helmut Marko, Christian Horner e Pierre Waché. Un’apertura mediatica in parte inattesa, ma giusta.

La squadra austriaca è quasi pronta con la RB21, una monoposto che pretende tornare a quel livello di competitività tale che, mediamente, le possa consentire di giocarsi in ogni singolo Gran Premio la vittoria. Il tutto considerando che tra le file della scuderia pluripremiata figura un certo Max Verstappen: il pilota più forte della F1, attualmente. Vedremo che farà Liam Lawson, tenendo presente che avere un rendimento peggiore di Perez sarà complicato. Per questo la coppia di piloti Red Bull, a nostro parere, nel 2025 dovrebbe essere più solida.

Per quanto concerne la monoposto, saranno diverse le novità per la prossima campagna agonistica. Non potrebbe essere altrimenti. Il gruppo di lavoro è convinto di aver sistemato le principali insicurezze. Tanto lavoro sulla meccanica che in parte deriva pure da alcune modifiche inerenti al telaio dell’auto. Provvedimenti per migliorare il “curb riding” e la trazione della Red Bull. Possiamo pure menzionare la nuova politica inerente agli sviluppi e “l’assortimento aerodinamico” che, l’anno passato, specie parlando dell’ala posteriore, ha lasciato alquanto a desiderare.

Red Bull F1
Max Verstappen (Red Bull) viene portato in garage sulla RB20- GP Qatar 2024

Una mossa molto utile per allargare la finestra competitiva dell’auto, e al contempo rendere decisamente più duttile la vettura. C’è poi la tematica che riguarda la nuova struttura aerodinamica. Anche in questo caso, un lavoro mirato per rendere più ampio l’angolo di imbardata della RB21, grazie a un nuovo registro della mappa aerodinamica. Tante novità che, appunto, nella migliore delle ipotesi, restituiranno a Red Bull la capacità di lottare al vertice, di non faticare tremendamente a scaldare le gomme, di salire sui cordoli al meglio e di performare bene in determinati range di velocità.

F1, Red Bull: la “correlazione drammatica” è in fase di guarigione. Forse…

Al netto delle considerazioni tecniche accennate, che come sempre possono essere approfondite tramite i link fruibili gratuitamente, esiste una questione legata a vari fattori che merita un approfondimento. Una tematica che preoccupa Red Bull e in particolare Pierre Waché, il responsabile tecnico del team dopo l’abbandono di Newey. Anzitutto un’altra domanda: il francese è davvero l’uomo giusto per sostituire Adrian? O forse sarebbe meglio dire: c’è qualcuno, in F1, all’altezza del genio di Stratford-upon-Avon? Magari no. E probabilmente è così, purtroppo.

Tuttavia, il cinquantenne nativo di Auchel non è certo uno sprovveduto. Al contrario, stiamo parlando del tecnico di F1 più preparato a caricarsi l’eredità del progettista britannico sulle spalle. Ciò non toglie che, sino ad ora, le cose non sono andate come dovevano. Red Bull si è persa all’interno di una spirale. Ha vagato per mesi là dentro. Ha dovuto fidarsi degli strumenti a disposizione e ragionare in maniera differente. I dubbi si sono espansi a macchia d’olio e tutto il reparto che lavora in pista, sommato al nugolo di ingegneri presenti in fabbrica, ha alimentato le incertezze.

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Pierre Waché, Ingegnere francese e responsabile tecnico della Red Bull – GP Monaco 2024

Una situazione davvero al limite, alla quale però, tutto sommato, è stata messa una pezza verso la fine del mondiale 2024. Partendo dal presupposto che una correlazione totale non esiste e mai esisterà, per via dei vari elementi che non possono essere riprodotti nel campo delle ipotesi, l’obiettivo è quello di diminuire, al massimo delle possibilità, l’errore di collegamento tra questi due mondi paralleli. Per di più esiste un argomento aggiuntivo che non possiamo dimenticare: il corpo normativo è a fine ciclo. Questo significa che il margine di sviluppo di un progetto arriva al suo termine naturale.

Si lavora maggiormente sui dettagli che, sebbene possano fornire dei benefici, al medesimo tempo sono capaci, se mal interpretati, di fuorviare il risultato e spingere i tecnici verso un percorso inesatto. È un po’ quello che è successo a Red Bull nel campionato di F1 scorso. Riprodurre determinati fattori fisici con il simulatore non è possibile. Ecco che tocca alle sessioni di prove libere il ruolo di analista, essendo usate come test. La squadra austriaca lo ha fatto. Ciò malgrado ha sofferto diversi grattacapi di interpretazione. Sì perché pure saper capire su pista cosa fare non è per nulla semplice. Anzi…

F1, Red Bull 2026: la visione a lungo termine del team

Solo McLaren è stata così brava da non uscire mai “dal seminato” nel 2024. Oltre a Red Bull, di fatto, pure Ferrari ha gettato almeno tre mesi di tempo prima di imboccare nuovamente la strada corretta. La totalità di questi ragionamenti vive da tempo nella mente di Waché. E a quanto pare è proprio l’elemento che toglie convinzione. Ancora un mondiale e si volta pagina. L’ennesima rivoluzione regolamentare cambierà la massima categoria del motorsport. Per il 2026 le novità sono davvero parecchie. Oltre alla faccenda legata ai propulsori, cambia anche tutto il resto.

Ci riferiamo all’aerodinamica delle auto con l’introduzione dei dispositivi mobili. Ma pure alle coperture. Una sfida titanica alla quale non bisogna farsi trovare impreparati. E se Newey tra poche settimane si butterà a capofitto in questo progetto, questa volta con Aston Martin, Red Bull sta costruendo le nuove strutture per dare il massimo. Una nuova galleria del vento dove non nascerà la prima vettura della nuova regolamentazione. Ed è proprio questa l’ansia del team, che teme di iniziare con il piede sbagliato una nuova era. Anticipare i problemi futuri per limitare gli eventuali danni.

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Christian Horner, il Team Principal e CEO della Red Bull

Cercare di anticipare i tempi. Si tratta di prospettiva. Vederci più lungo possibile e cercare di riprodurre in pista tutto quello che balena nella testa. Ovviamente il quanto più fedele possibile, in base ai risultati ottenuti sulla carta. Essere scettici potrebbe pure aiutare la squadra austriaca. D’altronde dare il massimo spinti da dubbi e incertezze può essere un’arma potente. Questo a patto che la cognizione di causa non venga mai a mancare. Dai fallimenti si apprende sempre sempre. Farlo, in F1, significa oltrepassare i propri limiti e alzare le performance. Ed è proprio questo l’obiettivo futuro di Red Bull.

Autori: Zander Arcari – @berrageiz 

Immagini: Red Bull – F1Tv