F1 | Come Ferrari ha adattato la SF-24 per i test Pirelli a Barcellona
Ferrari torna in pista a Barcellona per i test Pirelli: ecco come hanno adattato la SF-24 agli pneumatici del 2026. A Barcellona si respira già aria di 2026, con Ferrari e McLaren impegnate in una sessione di test per Pirelli. L’obiettivo era valutare l’ultimo prototipo di pneumatico per la stagione... L'articolo F1 | Come Ferrari ha adattato la SF-24 per i test Pirelli a Barcellona proviene da F1ingenerale.
Ferrari torna in pista a Barcellona per i test Pirelli: ecco come hanno adattato la SF-24 agli pneumatici del 2026.
A Barcellona si respira già aria di 2026, con Ferrari e McLaren impegnate in una sessione di test per Pirelli. L’obiettivo era valutare l’ultimo prototipo di pneumatico per la stagione 2026, più leggero e con dimensioni ridotte.
Ferrari è scesa in pista con la SF-24, offrendo a Lewis Hamilton l’opportunità di familiarizzare con la più recente monoposto di Maranello. L’adozione di pneumatici di dimensioni ridotte ha reso necessaria una serie di interventi sulla vettura, dalle sospensioni, adattate alle nuove gomme, alle modifiche aerodinamiche. Le normative FIA, infatti, consentono ai team di apportare modifiche alle proprie vetture per simulare i livelli di carico aerodinamico stimati per il 2026.
I test serviranno a Pirelli per comprendere il comportamento delle mule car, poiché i team non dispongono ancora fisicamente delle vetture del 2026. Tuttavia, Pirelli non farà completo affidamento sui dati raccolti, dato che le monoposto di prossima generazione subiranno radicali modifiche tecniche che ne influenzeranno le prestazioni.
Nuovi pneumatici 2026
Le immagini emerse evidenziano chiaramente le differenze rispetto agli pneumatici attuali. La riduzione delle dimensioni nasce dall’esigenza di alleggerire la carcassa e diminuire la resistenza aerodinamica.
Pur mantenendo i cerchi da 18 pollici, le gomme anteriori e posteriori subiranno modifiche dimensionali. Il diametro complessivo si ridurrà dagli attuali 720 mm a un valore compreso tra 705 e 710 mm. Anche la larghezza sarà inferiore: lo pneumatico anteriore si restringerà di 25 mm, mentre quello posteriore perderà 30 mm.
Simulare i carichi che gli pneumatici del 2026 dovranno sostenere utilizzando vetture riadattate dell’attuale generazione sarà complesso per Pirelli. Per questo motivo, i team hanno introdotto soluzioni aerodinamiche specifiche per avvicinarsi ai livelli di carico previsti.
Aerodinamica
Dalle foto viste in questi giorni, spicca immediatamente la configurazione a basso carico aerodinamico, insolita per un circuito tecnico come Barcellona, noto per richiedere elevati livelli di downforce.
L’ala anteriore ricorda la configurazione vista a Las Vegas, una delle piste meno esigenti in termini di carico aerodinamico, seppur con alcune modifiche. Al posteriore, invece, Ferrari ha adottato una specifica a basso carico simile a quella utilizzata a Monza. L’obiettivo era ridurre il carico aerodinamico di circa il 20% per simulare i livelli di deportanza previsti per il 2026.
Sembra inoltre che sia stato fatto largo uso del DRS, anche in zone del tracciato non previste in un normale weekend di gara, per compensare il carico anteriore e posteriore.
Prestazioni e previsioni per il 2026
I tempi sul giro sono risultati sensibilmente più alti, suggerendo un calo delle prestazioni delle vetture 2026. Tuttavia, questi dati vanno interpretati con cautela, poiché l’obiettivo di Pirelli era esclusivamente raccogliere informazioni utili per lo sviluppo degli pneumatici del 2026. Parlare già ora di prestazioni future basandosi sui dati di Barcellona sarebbe inopportuno, dato che i test sono stati condotti con vetture concettualmente diverse da quelle che vedremo in pista tra un anno.
Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA, aveva previsto che, nonostante la riduzione del carico aerodinamico, le vetture 2026 sarebbero comunque riuscite a ottenere tempi sul giro simili a quelli attuali. Questo risultato è frutto di diverse revisioni ai regolamenti originali del 2026, introdotte per evitare un calo di performance delle vetture fino a due secondi al giro.
Tombazis ha spiegato: “Abbiamo incrementato la prestazione aerodinamica della vettura di circa 50 punti di deportanza, riducendo la perdita di carico, che inizialmente era stimata intorno al -40%, portandola a circa il -15%. In termini di prestazioni, i tempi sul giro delle nuove vetture saranno molto vicini a quelli attuali. Tutto ciò è stato fatto come promesso a giugno.”
Quella a cui abbiamo assistito è stata solo una simulazione, ancora lontana dalla realtà che ci attende. Solo quando le nuove monoposto scenderanno in pista potremo trarre conclusioni concrete.
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