ETF: cosa sono? Come funzionano? Guida semplice per investire

Gli ETF sono strumenti di risparmio a basso rischio, interessanti per investire in alternativa al trading azionario o obbligazionario, anche con capitali ridotti. L'articolo ETF: cosa sono? Come funzionano? Guida semplice per investire proviene da FinanzaDigitale.com.

Gen 26, 2025 - 13:08
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ETF: cosa sono? Come funzionano? Guida semplice per investire

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono tra le soluzioni di risparmio gestito più interessanti degli ultimi 10 anni. Nati nel 1993, il loro numero è andato crescendo in maniera costante: a dicembre 2024 la loro raccolta ha superato i 2.117 miliardi di euro1, circa il 10% della complessiva raccolta di investimenti sulle borse valori.

Sono strumenti adatti a tutte le tipologie di investitori, dal piccolo risparmiatore a grandi che vogliono diversificare il proprio portafoglio. Ad attirare sempre più trader retail vi sono la facilità di acquisto, dato che vengono scambiati sulle principali borse valori mondiali, i costi di gestione bassi e i rendimenti interessanti.

Cosa sono esattamente gli ETF? Come funzionano? Quali sono i reali guadagni? Di seguito trovi una guida completa con la risposta a queste domande, con i pro e i contro e su come investire.

Piattaforme per comprare ETF

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Cosa sono gli ETF

Il termine ETF è un acronimo che sta per exchange (borsa) traded (scambiato) fund (fondo). Questa definizione identifica una prima loro caratteristica: sono un fondo di investimento, ovvero uno strumento composto da una serie di asset sottostanti (azioni, obbligazioni, indici, valute, ecc.).

Quando investi il tuo denaro in un ETF, acquisti una parte del fondo che contiene un certo numero di titoli, spesso utilizzati per replicare un indice di riferimento (benchmark).

Tuttavia, gli exchange traded fund non sono solo composti da una serie di asset, ma vanno a replicare il loro andamento. Quindi, il loro valore è legato a quello dell’indice di riferimento. Infine, un’altra caratteristica è che sono quotati sulle borse valori.

SignificatoFondi di investimento indicizzati
Chi li emetteSocietà specializzate (gestori)
Capitale garantitoNo
Come funzionanoReplicano l’andamento di un indice sottostante
Come investireSi acquistano/vendono come le azioni
Quanto costanoCommissione di gestione annuale (bassa)
Tipologia di investimentoMedio-lungo termine
RendimentoVariabile in base al benchmark
RischioMedio-basso
DividendiSolo per ETF DIST (distribuzione)

Come funzionano gli ETF

Un Exchange Traded Fund ha le seguenti caratteristiche:

  • è uno strumento di risparmio gestito;
  • è un fondo che replica un asset sottostante;
  • la sua quotazione è legata all’andamento medio di un gruppo di azioni, obbligazioni, valute o criptovalute;
  • acquisti un unico strumento che contiene al suo interno un certo paniere di titoli;
  • sono negoziati in borsa.

Gli exchange traded fund, per certi aspetti, sono simili a un fondo di investimento. Infatti, vengono emessi da aziende definite società emittenti e registrati presso le autorità che regolano le borse valori dei singoli Paesi. Quando compri un ETF, non avrai un trasferimento di proprietà del fondo, ma otterrai una quota dello stesso proporzionata al valore del tuo investimento.

Il prezzo è determinato continuamente durante il giorno, come accade per le azioni, a differenza dei tradizionali fondi comuni, che vengono scambiati solo una volta al giorno. Questo ti consente di acquistare o vendere un exchange traded fund in qualsiasi momento della giornata di negoziazione. Infine, il loro rendimento è collegato non all’andamento di un solo titolo, ma alla media dei redimenti calcolato tra tutti gli asset presenti al loro interno.

Pro e contro

Pro
  • Strumento di risparmio accessibile a tutti
  • Acquisti un unico asset contenente al suo interno diversi titoli
  • Commissioni convenienti
  • Rischio basso
  • Vasta scelta di tipologie di ETF
  • Diversificazione del portafoglio
  • Puoi replicare diverse strategie di investimento in base alla tipologia
  • Gli ETF presentano quotazioni accessibili anche a chi ha capitali minimi
  • Puoi acquistare e vendere ETF come le azioni
Contro
  • Investimento nel medio termine
  • Il capitale non è garantito
  • Per gli ETF non armonizzati potrebbe esserci una doppia tassazione
  • Non sono adatti a tutte le strategie di investimento

Tipologia di ETF

L’idea degli exchange traded fund è nata dal desiderio di creare uno strumento finanziario unico, capace di replicare diverse strategie di investimento, riproducendo l’andamento di un indice nel modo più economico possibile.

In base alla composizione del paniere di titoli che li compone, gli exchange traded fund assumono caratteristiche differenti. Oggi esistono migliaia di ETF scambiati sulle principali borse valori. Ai fini della classificazione, possono essere distinti secondo una serie di parametri.

Una prima distinzione riguarda la gestione del fondo da parte della società emittente:

  • gestione passiva;
  • gestione attiva.

Quasi tutti gli ETF mirano a replicare l’andamento dell’indice sottostante senza un intervento diretto della società emittente, sistema noto come gestione passiva. Ciò implica costi bassi, dato che non vi sono interventi nella composizione del fondo.

Invece, la gestione attiva prevede una serie di valutazioni e scelte da parte della società emittente, finalizzate ad aumentare i rendimenti, superando le performance dell’indice sottostante. In questo caso, la società di emissione può decidere di aggiungere altri asset che non fanno parte dell’indice di riferimento.

Un’altra categorizzazione è legata alla modalità di replica di un asset:

  • replica fisica: si prevede l’acquisto di tutti gli asset che compongono l’indice sottostante, con una quota proporzionata al tuo investimento;
  • replica fisica a campionamento: l’ETF replica solo un gruppo di titoli dell’indice, selezionati dalla società di gestione;
  • replica sintetica: si utilizzano gli swap, particolari tipologie di strumenti derivati. Pertanto, il fondo indicizzato non investe direttamente nei titoli, ma utilizza gli swap per replicarne esclusivamente l’andamento.

Tipologie di ETF in base alla composizione del benchmark

Il benchmark o paniere di titoli è l’insieme di asset che sono contenuti in un ETF. Nella tabella seguente abbiamo riportato quali sono le tipologie principali con le loro caratteristiche.

ETF azionariIl paniere di titoli è composto da azioni che possono essere accumunate in base a specifiche caratteristiche (hi-tech, dividendi elevati, titoli green ecc.)
ETF obbligazionariVengono replicati indici che contengono al loro interno obbligazioni corporate, bond o Titoli di Stato
ETF valutariVengono tracciate le performance di coppie di valute
ETF sostenibili e non sostenibiliContengono asset di società che hanno un’attenzione per le politiche ambientali oppure no
ETF Bitcoin spotApprovati nel 2024, replicano l’andamento dei Bitcoin
ETF Ethereum spotApprovati a fine 2024, replicano le performance della cripto Ethereum
ETF cryptoIl benchmark è composto da titoli di aziende che investono nelle crypto
ETF sulle materie primeReplicano direttamente l’andamento di una materia prima, petrolio, oro, argento, terre rare oppure un indice contenente azioni legate a questo settore
ETF Paesi emergentiContengono titoli di aziende legati ai Paesi con economie in fase di sviluppo
ETF di settoreHanno un paniere di titoli che replicano un singolo settore finanziario come automotive, energia, beni di consumo, hi-tech, Intelligenza Artificiale
ETF inversiOtterrai un rendimento nel caso in cui vi sono trend negativi su alcuni settori, senza necessità di vendere allo scoperto
ETF con leva finanziariaInvesti su un ETF aumentando la tua esposizione economica grazie alla leva finanziaria

Differenza tra ETF armonizzati e non armonizzati

Un’altra differenza è legata alla distinzione tra gli ETF armonizzati e non armonizzati. Gli exchange traded fund armonizzati sono quelli che aderiscono alle norme UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities) emesse dalla Comunità europea secondo il regolamento 2009/65/CE.

Si tratta di fondi di investimento che offrono una garanzia aggiuntiva in termini di composizione e tipologia di gestione, come previsto dalla normativa europea. Ciò li rende più sicuri, offrendo vantaggi dal punto di vista fiscale (vedi paragrafo sulla tassazione).

Invece, gli ETF non armonizzati sono quelli emessi senza il rispetto di questa direttiva. Puoi distinguere subito un ETF UCITS da uno non armonizzato, poiché l’acronimo UCITS comparirà nel nome del fondo.

Exchange traded fund a distribuzione e accumulazione

Infine, un’ulteriore differenza riguarda la distribuzione dei rendimenti legati all’ETF. Se il fondo prevede il pagamento di cedole o di dividendi, si parla di ETF a distribuzione (DIST). Invece, se i guadagni generati dall’investimento sono automaticamente reinvestiti, l’ETF è ad accumulazione (ACC). In questo caso, il capital gain ottenuto sarà reinvestito dalla società di gestione per incrementare le quote del fondo a tuo favore.

Quali sono i costi di un ETF?

Gli ETF sono degli strumenti convenienti, ma comunque hanno dei costi. La prima spesa è legata al valore che devi sottoscrivere. Oggi puoi comprare ETF anche con capitali minimi e con una quota pari a “1”.

Gli altri costi sono:

  • commissioni di gestione: una percentuale che viene detratta annualmente dalla società emittente sul capitale da te versato, per la gestione del fondo;
  • commissioni di trading: è il costo da pagare a un intermediario nel momento in cui acquisti o vendi un ETF;
  • tassazione: l’imposta fiscale da pagare per i guadagni ottenuti dalla compravendita di questi fondi.

Tassazione sugli ETF

I guadagni generati dagli ETF sono considerati redditi da capitale e, in quanto tali, sono soggetti a tassazione come nel trading online. Il regime fiscale varia in base alla tipologia di fondo indicizzato (armonizzati o non armonizzati) e alla modalità di registrazione presso un intermediario che svolge la funzione di sostituto d’imposta.

  • ETF armonizzati con regime amministrato: viene applicata un’imposta sostitutiva pari al 26%, trattenuta direttamente alla fonte dall’intermediario, il quale calcolerà automaticamente le plusvalenze e le minusvalenze;
  • ETF non armonizzati con regime amministrato: l’intermediario applica l’imposta sostitutiva sulle plusvalenze ottenute, ma sarai comunque tenuto a dichiarare i guadagni degli ETF tra i redditi da capitale. In questo caso, le plusvalenze vanno riportate nel quadro RL e le minusvalenze nel quadro RT.

Invece, per i guadagni derivanti da un ETF detenuto su un conto di trading estero, si applica il regime dichiarativo:

  • ETF armonizzati: le plusvalenze devono essere inserite nel quadro RM e le minusvalenze nel quadro RT;
  • ETF non armonizzati: i guadagni devono essere indicati nel quadro RL e le perdite nel quadro RT.

In entrambi i casi, devi compilare anche il quadro RW, necessario per il monitoraggio fiscale e il calcolo dell’IVAFE (Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero).

Perché investire in ETF?

Quando conviene investire un exchange traded fund? La risposta dipende dal tuo obiettivo. Infatti, gli exchange traded fund possono essere adatti se vuoi diversificare un portafoglio titoli senza dover effettuare una ricerca e un’analisi approfondita dei singoli asset su cui investire. A questo si aggiunge che, il loro rendimento non è legato all’andamento di un singolo asset, ma alla media dei rendimenti di tutti i titoli presenti nel paniere.

Inoltre, gli ETF sono molto adatti se disponi di pochi capitali. Ti permettono comunque di accedere a un paniere di titoli ampio, con possibili guadagni interessanti. Infine, sono indicati per chi desidera uno strumento di risparmio nel medio e lungo termine, ad esempio inserendoli in un PAC (Piano di Accumulo del Capitale).

Invece, la scelta di un ETF non è consigliata a chi opera nel breve termine o vuole ottenere un guadagno immediato e ad alto rendimento.

Come investire in ETF

Gli ETF ormai sono strumenti comuni su cui puoi investire in diversi modi. Ad esempio, puoi effettuare l’acquisto reale del fondo indicizzato, ottenendo un guadagno se la sua quotazione cresce rispetto al valore di acquisto. Inoltre, hai altre opzioni:

  • trading CFD: puoi acquistare un contract for difference (CFD) sugli ETF, ottenendo un possibile guadagno sia con una posizione long che con una posizione short;
  • PAC ETF: puoi inserire gli ETF all’interno di un piano di accumulo di investimento, con un versamento minimo e costante ogni mese.

Ma come fare per investire negli ETF? Dovrai registrarti a una piattaforma di trading specializzata nella compravendita di questi fondi. Ti consigliamo di affidarti esclusivamente a siti di trading autorizzati e registrati.

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FAQ – ETF

Quanto si guadagna con un ETF?

Il guadagno che puoi ottenere da un investimento in ETF varia in base alla tipologia di fondo. Ad esempio, gli ETF azionari possono offrire un rendimento che va dal 4% fino al 126% in un anno, a differenza di un ETF obbligazionario, che invece offre un capital gain più basso, ma con rischi limitati.

Come investire negli ETF?

Puoi investire negli ETF tramite l’acquisto reale oppure utilizzando i CFD. In quanto fondi di investimento quotati in borsa, per la loro compravendita devi registrarti a una piattaforma di trading autorizzata.

Quali sono i rischi legati agli ETF?

Gli ETF sono strumenti ad alta diversificazione, ma presentano comunque dei rischi. Infatti, il capitale non è garantito e, in caso di fallimento dell’emittente, potresti perdere l’intero investimento. Inoltre, essendo quotati sui mercati, gli ETF sono soggetti a una certa volatilità del prezzo, che potrebbe variare nel corso della giornata.

  1. Osservatorio Quantalys ETF ↩︎

L'articolo ETF: cosa sono? Come funzionano? Guida semplice per investire proviene da FinanzaDigitale.com.