Colangelo sulla rinascita di Sonego: “Mi ha chiesto qualcosa di diverso. Tanto lavoro sulla risposta”

Un Australian Open da incorniciare per Lorenzo Sonego: il torinese ha colto a Melbourne il suo miglior risultato a livello Slam, spingendosi fino ai quarti di finale e superando la soglia degli ottavi di finale che aveva raggiunto due volte a Parigi e una volta a Wimbledon. Durante la trasmissione TennisMania condotta da Dario Puppo, […]

Gen 27, 2025 - 15:22
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Colangelo sulla rinascita di Sonego: “Mi ha chiesto qualcosa di diverso. Tanto lavoro sulla risposta”

Un Australian Open da incorniciare per Lorenzo Sonego: il torinese ha colto a Melbourne il suo miglior risultato a livello Slam, spingendosi fino ai quarti di finale e superando la soglia degli ottavi di finale che aveva raggiunto due volte a Parigi e una volta a Wimbledon.

Durante la trasmissione TennisMania condotta da Dario Puppo, è stato intervistato il coach di Lorenzo Sonego, Fabio Colangelo, per parlare di quella che è stata la sua cavalcata in Australia: “Lorenzo stava molto molto bene fisicamente. Ha lavorato benissimo durante la preparazione invernale, quindi ha fatto delle partite dure, ma ogni volta che finiva diceva che stava bene che sarebbe potuto stare ancora in campo e penso lo abbia dimostrato durante il torneo. Shelton anche è stato straordinario: ha un fisico fuori dal normale e non è che lo scopriamo certo in questo torneo. Anche lui obiettivamente ha dimostrato una grandissima condizione, basti vedere la partita di oggi (ieri, ndr). Il punteggio del secondo e terzo set del match con Sinner è abbastanza bugiardo, ha avuto tante chance. Non ha servito bene come gli altri giorni. Nonostante questo però ha giocato un grandissimo primo set e anche gli altri due non li ha giocati così male come dice il punteggio“.

Sul “nuovo” Sonego e le principali modifiche apportate al suo gioco: “Non aveva mai giocato così tante volée in vita sua, l’idea corretta specie nel match contro Shelton penso che fosse quella di scendere tante volte a rete e anticiparlo. Credo che abbia chiuso la partita con 85 discese a rete o qualcosa de genere. Poi perdi tre punti al tiebreak e hai rammarico. Ci può stare che in alcuni momenti riescano un pochino meno bene rispetto ad altri, però è chiaro“.

Sul lavoro fatto durante la off-season: “Sulla risposta abbiamo lavorato tantissimo: ci siamo fermati alla fine dell’anno, abbiamo guardato un po’ di partite, abbiamo guardato un po’ di statistiche ed è il colpo dove lui faceva faceva più fatica per questi livelli. Quindi è uno dei fondamentali dove ci siamo concentrati di più e probabilmente si nota di più il miglioramento in quel fondamentale rispetto a quello sul diritto, che è un colpo che lui ha sempre giocato in maniera eccezionale“.

Sul match contro Fonseca e sullo studio degli avversari: “A questo livello per forza è difficile inventarsi. Bisogna fare attenzione a certi dettagli: sono quelli a fare la differenza. Ti metti lì, guardi le partite, i giocatori li conosci, parli magari se hai la possibilità di parlare con quelli che ci hanno appena giocato e poi provi a capire le cose che potrebbero essere fatte meglio e potrebbero dare maggiore difficoltà all’avversario. Con Fonseca adesso sembra una bestemmia, ma non devi giocare come ha giocato Rublev“.

Sul rapporto con Sonego: “Sono stato molto fortunato a trovare un giocatore che aveva tanta voglia di lavorare e migliorare. Voglio provare qualcosa di diverso su di lui e sul suo gioco e da lui c’è stata apertura, nonostante sia stato 18 anni con un’altra persona. Lui ha sposato il lavoro che avevo in testa e si è convinto che potesse avere qualcosa da aggiungere al giocatore già straordinario che era, perché credo che questo vada anche sottolineato. Adesso ci siamo abituati benissimo, ma anni fa avremmo pagato oro per avere uno che faceva semifinale a Roma e arrivava al n.21 del mondo e che ha battuto il n.1 del mondo“.

Sulle Olimpiadi sfumate lo scorso anno e sulla programmazione dei prossimi mesi:Lui l’anno scorso ha avuto questa stagione un po’ problematica e soprattutto nel periodo in cui sono subentrato io, c’era questo voler inseguire le Olimpiadi. Lui nonostante le avesse già giocate aveva la prospettiva di giocare il doppio con Jannik e poteva arrivare a medaglia non si sarebbe sorpreso nessuno, quindi capisco che aveva tutta questa voglia di giocare alle Olimpiadi. In questi mesi abbiamo parlato più volte dell’importanza di doversi fermare ogni tanto e quindi è chiaro che con questa classifica magari qualcosina potrebbe cambiare. Lunedì non giocherà a Montpellier dove era iscritto, poi avevamo in programma il Challenger di Phoenix nel caso Indian Wells non fosse andato bene. Adesso ci dobbiamo pensare: potremmo anche pensare in caso non dovesse andar bene Indian Wells di fermarsi e lavorare una decina di giorni prima di Miami“.

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