Chi è Marc Andreessen, l’uomo oscuro di Trump

Pioniere e investitore del web, è una figura centrale nella politica Usa, tra deregulation e IA. Chi è Marc Andreessen, l'uomo della tecnologia dietro Donald Trump

Feb 5, 2025 - 12:28
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Chi è Marc Andreessen, l’uomo oscuro di Trump

Marc Andreessen è un nome noto nella Silicon Valley: pioniere del web, investitore visionario e fondatore di Andreessen Horowitz, uno dei più influenti fondi di venture capital. Ma il suo ruolo va oltre il mondo della tecnologia.

Negli ultimi anni, Andreessen è diventato un attore chiave nel panorama politico americano, sostenendo Donald Trump e promuovendo una visione radicale di innovazione e deregulation. Chi è davvero l’uomo che sta dietro a uno dei ritorni più controversi della politica americana?

Marc Andreessen, tra i più influenti della Silicon Valley

Marc Andreessen è un imprenditore, programmatore e investitore americano nato il 9 luglio 1971 a Cedar Falls, Iowa. È noto soprattutto per aver co-fondato Netscape, uno dei primi browser web di successo, e per il suo ruolo nella venture capital attraverso la società Andreessen Horowitz, che ha finanziato alcune delle più importanti startup tecnologiche degli ultimi decenni.

Fin dalla giovinezza, Andreessen si è distinto nel mondo della programmazione. Si è laureato in Computer Science all’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, dove ha lavorato su Mosaic, il primo browser con un’interfaccia grafica user-friendly, sviluppato insieme a Eric Bina.

Questo progetto si sarebbe poi trasformato in Netscape Navigator, lanciato nel 1994, che rivoluzionò l’accesso a Internet. Con l’ascesa di Internet Explorer e la guerra dei browser degli anni ’90, Netscape perse il suo predominio e fu acquisita da AOL nel 1998 per 4,2 miliardi di dollari.

Dopo l’esperienza con Netscape, nel 1999 co-fondò Loudcloud, un pioniere del cloud computing, che in seguito divenne Opsware e fu venduto a Hewlett-Packard per 1,6 miliardi di dollari nel 2007. Ma il suo vero impatto sul mondo della tecnologia arrivò nel 2009, quando co-fondò il fondo di venture capital Andreessen Horowitz con Ben Horowitz.

La società ha investito in aziende come:

  • Facebook (oggi Meta);
  • Twitter;
  • Airbnb;
  • Coinbase;
  • Skype;
  • GitHub;
  • Stripe;
  • Clubhouse;
  • OpenAI.

Andreessen è diventato una delle figure più influenti della Silicon Valley. Nel 2011 ha pubblicato un famoso articolo sul Wall Street Journal intitolato “Why Software is Eating the World”, in cui profetizzava il dominio del software in ogni settore economico, una tesi che si è avverata nel decennio successivo.

Di recente, infine, Andreessen ha espresso posizioni sempre più conservatrici su temi come la regolamentazione dell’IA, la libertà di espressione online e la lotta contro quella che definisce la “dittatura woke”. Questo lo ha avvicinato all’ambiente politico di Donald Trump.

Il lavoro nell’ombra per Donald Trump

Sappiamo chi è Marc Andreessen alla luce del sole: un visionario della Silicon Valley, il miliardario che ha finanziato alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, il profeta del software e della rivoluzione digitale. Ma chi è davvero Andreessen per Donald Trump? Quale ruolo gioca nella nuova ondata di capitalismo conservatore che si sta delineando negli Stati Uniti?

La sua discesa nell’arena politica non è avvenuta con dichiarazioni clamorose o ruoli pubblici. Al contrario, Andreessen ha operato nell’ombra, muovendosi tra i potenti della destra americana, finanziando progetti e promuovendo una visione che coniuga libertà economica assoluta, deregulation tecnologica e un attacco diretto alla cultura progressista.

Il suo sostegno a Trump e alla destra non è diretto come quello di altri miliardari della tecnologia, come Peter Thiel, che ha finanziato apertamente candidati conservatori, ma è altrettanto strategico. Andreessen e la sua società di venture capital hanno iniziato a finanziare media alternativi, startup di intelligenza artificiale senza vincoli etici e piattaforme che promuovono una cultura libertaria e anti-regolatoria.

Nel 2023, Andreessen ha pubblicato un manifesto intitolato “The Techno-Optimist Manifesto”, un documento che rifiuta apertamente qualsiasi regolamentazione della tecnologia e denuncia il “pessimismo woke” come un ostacolo al progresso, al pari di Pete Hegseth. In quel testo, elogia il libero mercato come unica forza in grado di garantire innovazione e accusa gli Stati di essere un freno allo sviluppo umano.

Ma il suo impatto non si ferma alle idee. Nel 2024, fonti vicine alla campagna di Trump hanno rivelato che Andreessen ha collaborato a una strategia per ridisegnare il rapporto tra governo e industria tecnologica. L’obiettivo? Fare della Silicon Valley un baluardo della destra libertaria e utilizzare l’intelligenza artificiale per modellare la narrazione pubblica e l’informazione.