Sanremo 2025, l’analisi dei testi delle canzoni: vince l’amore ma fa capolino anche l’ansia. Luogo preferito? L’automobile. E la parolaccia “fo*****”

Dal 4 febbraio è infatti arrivato in edicola il numero pre-sanremese di TV Sorrisi e Canzoni, e con esso la pubblicazione dei testi dei 29 artisti in gara nella 75ma edizione del Festival della Canzone italiana L'articolo Sanremo 2025, l’analisi dei testi delle canzoni: vince l’amore ma fa capolino anche l’ansia. Luogo preferito? L’automobile. E la parolaccia “fo*****” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Feb 5, 2025 - 18:02
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Sanremo 2025, l’analisi dei testi delle canzoni: vince l’amore ma fa capolino anche l’ansia. Luogo preferito? L’automobile. E la parolaccia “fo*****”

Col suo carico di pettegolezzi, pronostici, bizze e bizzarrie, la settimana santa degli aficionados del Festival di Sanremo è ormai alle porte. Mentre il festoso carrozzone inizia ad affacciarsi sulla Riviera e a colorarla di fermento, folklore e follia, iniziano a svelarsi al pubblico quelle che dovrebbero essere le vere protagoniste della gara: le canzoni.

Dal 4 febbraio è arrivato in edicola il numero pre-sanremese di TV Sorrisi e Canzoni, e con esso la pubblicazione dei testi dei 29 artisti in gara nella 75ma edizione del Festival della Canzone italiana: Carlo Conti ci aveva promesso che quest’anno sul palco dell’Ariston si sarebbero cantati tanti e vari temi di attualità. Sarà davvero così? Cosa ci sarebbe da aspettarsi come parola più azzeccata per agganciarsi ai tempi moderni? Demure? Dazi? Dissing?

Invece, come nei secoli dei secoli di tradizione che si rispetti, la parola più ricorrente nelle 29 canzoni è… “amore”. Le cinque magiche lettere vengono ripetute per 45 volte, anche se più nell’accezione di “farlo” che in quella di sentimento che move il sole e l’altre stelle. Tant’è. E cosa fa rima con “amore” se non “cuore”? Qui ci fermiamo a 24 citazioni (di cui 13 nella forma dialettale “core” firmata dal romano Tony Effe e dalla pugliese Serena Brancale), ma se aggiungiamo i 28 “cuoricini” della canzone dei Coma Cose saliamo vertiginosamente in vetta con 52 menzioni. Niente male, quasi come il floreale a primavera (cit).

Per il resto, e qui forse piombiamo sì drammaticamente ai giorni nostri, fa un deciso capolino l’ansia, spopolano anche le lacrime e gli effetti talvolta fantasiosi che provocano agli occhi (come quelli di Elodie “che poi fanno la ruggine”) e non se la passa male nemmeno la bugia (che “dice la verità più della verità” ci insegna Gabbani. Prendiamo nota).

Grande protagonista anche la mamma, che compare in vari pezzi compreso quello dei rapper col cuore di panna Shablo feat. Guè, Joshua, Tormento (“Amo la mia mami, amo sti money e l’hip hop”). Nota a margine: l’unica canzone completamente e dichiaratamente dedicata alla mamma, quella di Simone Cristicchi, non la nomina nemmeno una volta. E meno male, perché solo a leggere il testo la nostra anima ha fatto crack, maledetto benedetto Simone.

Premio Gen Z (o forse più premio “corsivo”) alla giovane Clara, che porta un didascalico spaccato del parlare moderno fatto di inglesismi tanto al chilo, da “il cielo fa come un glitch” a “tutti fanno bling bling” salvo poi sfoderare un raffinatissimo “i tuoi occhi Blu Klein”, rigurgito d’arte che ha contagiato anche i Modà che invece si affidano a “un quadro di Kandinsky dove immaginarmi tutto”.

Altre rivelazioni sparse: il luogo prediletto per lo struggimento di qualsivoglia natura è l’automobile (da Achille Lauro a Bresh), la parolaccia preferita della stagione è “fottere” (ricorrente in forma verbale e aggettivale, dal “me vonno fottere l’anema” di Rocco Hunt al “fottuto sentimento” targato Irama) e i Jalisse mancano come non mai (dallo sberleffo di Willy Peyote “e c’hai provato più volte dei Jalisse” financo a Marcella Bella che ci piace pensare li semiciti con “ti darò il cuore”).

Ultima riflessione sugli omaggi ai giganti del passato. Se Rose Villain si limita a citare l’immensa Mia Martini (“Io rido del nostro destino avverso, ascolto Almeno tu nell’universo) e Tony Effe dedica una barra oltre che la sua serata delle cover al Califfo (“ma di noi cosa direbbe Califano”), viene da chiedersi se davvero Sarah Toscano (“mi scioglierà le trecce di una vie en rose come Edith Piaf”) e Serena Brancale (“tipo soli soli sulla Rambla, Maria Callas canta!”) non avessero un’altra opzione per chiudere le rispettive rime. Ma in fondo, se quel guascone di Corsi finisce il suo pezzo strizzandoci l’occhio e dichiarando per ben due volte “Non sono altro che Lucio”, chi siamo noi per giudicare?

Viva tutti e buon Festivàl!

PS. Se esistesse un premio della critica anche per le grafiche lo daremmo senza dubbio a chi ha impaginato la copertina del suddetto numero 7 di TV Sorrisi & Canzoni, l’iconica guida pre-sanremese dove campeggiano i big prossimamente in gara al Festival. Motivazione: complice l’assenza di Fedez al momento dello scatto ufficiale, il rapper di Rozzano è stato photoshoppato ad arte proprio al fianco di Achille Lauro, spacciato negli ultimi giorni da Fabrizio Corona come amante di Chiara Ferragni quando ancora era la signora Lucia. Che dire, grazie di cuore.

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