Salario minimo: Direttive UE a rischio bocciatura
La Direttiva UE relativa al salario minimo potrebbe essere incompatibile con le competenze nazionali che riguardano retribuzioni e diritti di associazione.
La direttiva UE sul salario minimo rischia di essere definitivamente accantonata, in seguito al parere negativo espresso dalla Corte di Giustizia Europea, che l’ha giudicata incompatibile con le competenze della stessa Unione.
La direttiva si propone di migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’Unione Europea adeguando i salari minimi legali attraverso la promozione della contrattazione collettiva e la determinazione salariale.
Un recente parere firmato dall’Avvocato generale della Corte, Nicholas Emiliou, ha però sottolineato come la nuova. norma sul salario minimo sia estranea a quanto previsto dai Trattati Europei e, soprattutto, esuli dalle competenze nazionali relative alle retribuzioni e ai diritti di associazione.
Secondo il parere (che tuttavia non è vincolante), la regolamentazione delle retribuzioni è totalmente esclusa dalle competenze dell’Unione, come stabilito dall’articolo n. 153 del Trattato sul Funzionamento della UE.
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Oltre all’interferenza nell’ambito delle competenze, la direttiva perseguirebbe obiettivi differenti, che dovrebbero invece richiedere procedure decisionali separate, relativamente alle condizioni di lavoro e alla rappresentazione collettiva.