MPS lancia un’offerta su Mediobanca per una fusione. Sarà il MEF a rimetterci le penne?

Il Monte dei Paschi di Siena ha lanciato un’offerta di acquisto da 13,3 miliardi di euro per la rivale Mediobanca, in un’operazione che scuoterebbe il settore bancario italiano anche perché, un tempo, l’istituto acquisito era il “Salotto buono” della finanza italiana.

L’offerta, annunciata venerdì, valuta le azioni del gruppo milanese Mediobanca 15,99 euro l’una, con un premio del 5% rispetto al prezzo di chiusura di giovedì. Comunuque un prezzo ancora inferiore ai massimi raggiunti nel 2024:

MPS ha una capitalizzazione di mercato di circa 9 miliardi di euro, mentre il capitale di Mediobanca vale 12,7 miliardi di euro. Apparentemente quindi una banca più piccola acquista una banca più grande, Le azioni di MPS non hanno risposto propriamente bene a questa operazione che richiederà importanti risorse finanziarie

Il governo italiano sta privatizzando la toscana MPS, di cui è il maggiore azionista. A novembre ha venduto una quota del 15% della banca e aveva previsto di fonderla con il Banco BPM prima che UniCredit lanciasse un’offerta pubblica di acquisto sulla rivale milanese.

Tra i nuovi investitori di MPS figurano Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e il magnate delle costruzioni Francesco Gaetano Caltagirone. Sono anche i maggiori azionisti di Mediobanca e sono stati in contrasto con l’amministratore delegato Alberto Nagel. Quindi pare che la strada non sarà una privatizzazion, ma la diluizione del capitale pubblico. Oggettivamente non è un’operazione vantaggiosa per il Tesoro.

Secondo i termini dell’offerta, gli investitori di Mediobanca riceveranno 23 nuove azioni di MPS per ogni 10 azioni di Mediobanca in loro possesso, ha dichiarato venerdì la banca toscana in un comunicato.

L'articolo MPS lancia un’offerta su Mediobanca per una fusione. Sarà il MEF a rimetterci le penne? proviene da Scenari Economici.