Mercato auto Europa: +4,1% a dicembre, +0,9% nel 2024
Lo scorso dicembre ha registrato una crescita del 4,1% delle immatricolazioni di autovetture in Europa, con un totale pari a 1.091.131 auto contro le 1.048.394 dello stesso periodo del 2023. L’ultimo mese dell’anno ha portato la crescita del mercato europeo dal +0,6% dei primi 11 mesi al +0,9% finale, chiudendo il 2024 con 12.963.614 unità […] L'articolo Mercato auto Europa: +4,1% a dicembre, +0,9% nel 2024 proviene da Economy Magazine.
Lo scorso dicembre ha registrato una crescita del 4,1% delle immatricolazioni di autovetture in Europa, con un totale pari a 1.091.131 auto contro le 1.048.394 dello stesso periodo del 2023. L’ultimo mese dell’anno ha portato la crescita del mercato europeo dal +0,6% dei primi 11 mesi al +0,9% finale, chiudendo il 2024 con 12.963.614 unità immatricolate, circa 116.000 in più rispetto alle 12.847.929 del 2023. Si tratta comunque di un volume ancora largamente inferiore ai livelli pre-pandemia (-18,0% sul 2019).
L’analisi dei 5 principali mercati europei (Major Markets) evidenzia risultati eterogenei, con un divario estremamente ampio per il mese di dicembre e più ridotto per l’intero anno:
• Spagna: +28,8% a dicembre e +7,1% sull’intero anno;
• Francia: inversione di tendenza a dicembre con +1,5%, ma in calo del 3,2% nel 2024;
• Regno Unito: stabile a dicembre (-0,2%), ma in crescita del 2,6% nel 2024;
• Italia: -4,9% lo scorso mese, -0,5% nell’intero 2024;
• Germania: -7,1% a dicembre e -1,0% nell’intero anno.
Sia nel mese di dicembre che nel totale annuo, l’Italia si conferma al quarto posto per volumi di mercato totali, ma rimane fanalino di coda in tema di vetture ricaricabili. Le auto elettriche e ibride plug-in (ECV), nell’ultimo mese dell’anno infatti rappresentano solo l’8,9% delle immatricolazioni complessive (BEV 5,5% e PHEV 3,4%), un dato ben lontano da:
• Regno Unito: 40,0% (BEV 31,0% e PHEV 9,0%);
• Francia: 29,6% (BEV 16,1% e PHEV 13,5%);
• Germania: 23,4% (BEV 14,9% e PHEV 8,5%);
• Spagna: 14,4% supportate dagli incentivi (BEV 8,4% e PHEV 6,0%).
Il dato italiano è largamente inferiore anche rispetto al dato europeo complessivo di dicembre, con le ECV al 27,1% di share: BEV al 18,8% (-0,9 p.p.) e PHEV al 8,3% (-0,1 p.p.). Nei 12 mesi, le ECV in Italia raggiungono solo il 7,5% del mercato (BEV 4,2% e PHEV 3,3%), ben al di sotto di:
• Regno Unito: 28,2% (BEV 19,6% e PHEV 8,6%);
• Francia: 25,4% (BEV 16,9% e PHEV 8,5%);
• Germania: 20,3% (BEV 13,5% e PHEV 6,8%);
• Spagna: 11,4% (BEV 5,6% e PHEV 5,8%).
Notevole anche sul totale annuo la distanza dell’Italia dall’Europa nel suo insieme, dove la quota di mercato complessiva delle ECV si attesta al 22,7%, con le BEV al 15,4% (-0,3 p.p.) e le PHEV al 7,3% (-0,4 p.p.).
La Commissione Europea ha comunicato per il 30 gennaio 2025 l’avvio di un “Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea”. L’obiettivo è “definire e attuare misure concrete per rafforzare la competitività del settore e affrontare le sfide della transizione ecologica”.
In tale contesto, l’ACEA ha annunciato la presentazione di una serie di proposte alla UE che includono:
• l’armonizzazione degli incentivi per le auto elettriche nei 27 Paesi membri;
• una revisione delle sanzioni ai produttori di auto, per il mancato rispetto degli standard di emissione di CO2;
• la richiesta di stabilità normativa per favorire gli investimenti dei costruttori e scelte consapevoli da parte dei consumatori.
“È ormai intollerabile che l’Italia continui a navigare in ritardo rispetto all’Europa nella transizione verso la mobilità a zero o bassissime emissioni”, ha dichiarato il direttore generale di UNRAE, Andrea Cardinali. “Servono politiche chiare e stabili, che orientino i clienti e consentano agli operatori automobilistici di pianificare gli investimenti senza incertezze. Inoltre, è indispensabile rivalutare regole e parametri per le multe della UE ai Costruttori per il superamento dei limiti di CO2 in vigore dal 2025 che rischiano solamente di indebolire ulteriormente un’industria già fragile, di arrestare gli investimenti e di deprimere ulteriormente il mercato. Su questo tema la Commissione Europea, dopo una prolungata irremovibilità, ha iniziato a parlare con voci discordanti. E’ urgente passare dalle parole ai fatti con cristallina chiarezza”.
“Secondo le dichiarazioni del Vicepresidente UE Séjourné” – aggiunge Cardinali – all’interno del “Clean Industrial Deal che la Commissione presenterà il 26 febbraio, dovrebbero essere inserite “soluzioni di emergenza per il comparto automotive” con l’obiettivo di “stimolare la domanda di auto pulite”, fra le altre cose “con una strategia legata alle flotte professionali”.
Riguardo alle proposte strategiche per l’Italia, che UNRAE ribadirà al prossimo Tavolo
Automotive convocato dal Ministro Urso, Cardinali sostiene che “l’UNRAE insiste da tempo sulla necessità di istituire un piano pluriennale di sostegno alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni e di intervenire sul regime fiscale delle auto aziendali, inadeguato e penalizzante. È altrettanto cruciale accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e intervenire sui costi dell’energia perché la transizione possa finalmente decollare”.
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