Marino Bartoletti: “Sanremo, un pezzo d’Italia che non smette di cambiare”

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Feb 6, 2025 - 10:40
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Marino Bartoletti: “Sanremo, un pezzo d’Italia che non smette di cambiare”

A pochi giorni dall’inizio di Sanremo 2025, Marino Bartoletti ha aggiornato il suo celebre Almanacco del Festival di Sanremo, una raccolta che mescola cronaca, memoria e storia, per raccontare il Festival non solo come evento musicale, ma come riflesso di un’intera nazione. Con una lunga esperienza come osservatore e narratore di questa manifestazione, Bartoletti ha condiviso con Fanpage i retroscena del Festival, le sue evoluzioni e i protagonisti che ne hanno segnato la storia.

“Il mio Almanacco è molto più di un libro: è una raccolta di ricordi personali e collettivi, intrecciati con la storia di Sanremo e dell’Italia,” spiega Bartoletti. Ogni edizione del Festival, raccontata attraverso i suoi occhi, diventa un piccolo tassello di un mosaico che unisce musica, cultura e società. “Cerco sempre di inserire qualcosa di alternativo, un aneddoto meno noto o una spigolatura che possa ricreare l’atmosfera di quel momento. Non è solo cronaca musicale, ma un racconto di epoche e sentimenti.”

Bartoletti si sofferma sui cambiamenti del Festival, dalle sue radici negli anni Cinquanta, quando aveva la funzione di costruire un repertorio musicale per un’Italia desiderosa di sognare nel dopoguerra, fino ai giorni nostri. “Il primo decennio di Sanremo è stato come l’intonaco per l’affresco musicale degli anni successivi,” afferma, citando una metafora leonardesca.

Nel corso dell’intervista, Bartoletti sottolinea il ruolo dei direttori artistici nel rinnovare il Festival. “A cambiare Sanremo è stato Claudio Baglioni, con la sua capacità di ampliare gli orizzonti musicali e artistici. Amadeus, dal canto suo, ha avuto il merito di riportare Sanremo al centro dei gusti popolari, innovandolo senza snaturarlo.”

E ora, con Carlo Conti al timone per il 2025, Bartoletti si mostra fiducioso: “Conti è un maestro nell’unire leggerezza e professionalità. Non farà rimpiangere Amadeus, proprio come Amadeus non ha fatto rimpiangere Baglioni. In fondo, il Festival ha sempre trovato modi sorprendenti per adattarsi al tempo che passa.”

Sul futuro della manifestazione e sui nomi circolati per il successore di Conti, Bartoletti è più cauto: “Si fanno nomi di persone che non conoscono le pressioni del Festival e devono ancora maturare. Non è una questione di bravura, ma di esperienza e capacità di reggere il peso di una macchina così complessa.”

Un altro tema affrontato riguarda la giuria di qualità, spesso al centro di critiche e dibattiti. “La cosiddetta giuria di qualità ha fatto molti danni,” ammette Bartoletti. “Non sempre chi è bravo a fare musica è altrettanto bravo a giudicarla. La classifica finale di Sanremo è un’entità dello spirito: quel che conta davvero è ciò che ci portiamo nel cuore, la nostra playlist personale.”

Bartoletti dedica ampio spazio ai protagonisti che hanno segnato le prime edizioni del Festival, da Mina a Claudio Villa. “Mina, pur avendo detto ‘mai più a Sanremo’ nel 1961, ha continuato a fare la storia del Festival reinterpretando molte canzoni in gara. Claudio Villa, invece, è stato una figura emblematica e spigolosa, forse sottovalutata nel tempo. La sua morte durante la finale del Festival è una coincidenza incredibile, quasi un copione scritto dal destino.”

Non manca un accenno agli anni più difficili del Festival, come quelli Settanta, quando rischiava di perdere rilevanza: “Sanremo sembrava destinato a chiudere, ma un piccolo miracolo avvenne nel 1978 con Anna Oxa e Rino Gaetano. Da lì si ripartì con fatica, ma il Festival ritrovò slancio negli anni Ottanta.”

Oggi, Sanremo è più vivo che mai, capace di trainare i gusti musicali e di adattarsi ai cambiamenti della società. “Sanremo è il Natale italiano,” conclude Marino Bartoletti. “Un appuntamento che ci ricorda chi siamo, dove siamo stati e dove stiamo andando. È questa la sua forza, ed è per questo che continueremo ad amarlo.”

Lunedì 10 febbraio alle ore 16.00 Marino Bartoletti presenta i suoi nuovi libri “Almanacco del Festival di Sanremo” e “Il festival degli dei, entrambi usciti per Gallucci Editore.

A moderare l’incontro il giornalista e critico musicale John Vignola.

“Almanacco del Festival di Sanremo” è un resoconto rigoroso dei fatti, ma anche di aneddoti, atmosfere, curiosità e colpi di scena. Marino Bartoletti, grande conoscitore di questa manifestazione, ci racconta il Festival di Sanremo anno per anno in tutte le sue 74 edizioni: le classifiche, i vincitori, le canzoni partecipanti e quelle più vendute. La prefazione è di Carlo Conti.

Il Festival degli dei“, invece, è un romanzo adatto a tutti gli amanti della musica italiana e appassionati del Festival di Sanremo. Un racconto originale e appassionante, la versione paradisiaca del Festival di Sanremo con tutte le leggende che vi avevano preso parte: da Mia Martini a Domenico Modugno, da Gabriella Ferri a Mino Reitano, da Umberto Bindi a Ivan Graziani, da Lucio Dalla a Rino Gaetano, da Little Tony a Giorgio Gaber, da Milva a Sergio Endrigo, da Giuni Russo a Enzo Jannacci, da Mango a Claudio Villa, da Pierangelo Bertoli a Toto Cutugno e tanti altri.

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