Machu Picchu: tutto quello che devi sapere sul segreto degli Inca nascosto tra le nuvole
Tra le nuvole delle vette andine peruviane si cela uno dei luoghi più affascinanti mai plasmati dalla mano dell’uomo: il complesso archeologico di Machu Picchu, terzo per estensione dopo quelli di Pompei ed Ostia Antica. Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1983 e classificata come una delle nuove sette meraviglie del mondo nel 2007, la città...
![Machu Picchu: tutto quello che devi sapere sul segreto degli Inca nascosto tra le nuvole](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2025/01/machu-picchu-1024x683.jpg?#)
Tra le nuvole delle vette andine peruviane si cela uno dei luoghi più affascinanti mai plasmati dalla mano dell’uomo: il complesso archeologico di Machu Picchu, terzo per estensione dopo quelli di Pompei ed Ostia Antica.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1983 e classificata come una delle nuove sette meraviglie del mondo nel 2007, la città perduta degli Inca rappresenta ancora oggi uno straordinario enigma scolpito nella pietra, un gioiello di inestimabile valore che racconta la storia di un impero e del suo rapporto con il cielo e la terra. Ma chi ha voluto la sua costruzione? Ed in che modo gli antichi ingegneri inca sono riusciti a edificare una città così straordinaria in un luogo tanto impervio?
Le origini di Machu Picchu: il capolavoro dell’impero Inca
Machu Picchu, che in lingua quechua significa “vecchia montagna”, fu edificata intorno al 1440 per volere dell’imperatore Pachacúctec, sovrano che trasformò il regno Inca in un impero vastissimo, esteso dalla Colombia fino alle attuali Argentina e Cile. Dopo aver consolidato il proprio dominio, Pachacúctec avviò una serie di ambiziosi progetti architettonici, volti a rafforzare il potere politico e religioso degli Inca, ma anche a lasciare un segno indelebile nella storia. Machu Picchu rappresenta forse il più straordinario di questi progetti: una città-sacra costruita a circa 130 chilometri dalla città di Cuzco, capitale dell’impero, che rispondeva ad esigenze strategiche, spirituali e propagandistiche.
Un’impresa ingegneristica senza pari
Edificare Machu Picchu su un crinale montuoso a 2.350 metri di altitudine fu un’impresa titanica. Gli ingegneri Inca dovettero affrontare molteplici sfide: trasportare blocchi di pietra enormi, proteggere le strutture dalle piogge torrenziali e rinforzare il suolo per evitare cedimenti. Per risolvere questi problemi, venne realizzato un complesso sistema di terrazzamenti dal duplice intento: rendere il terreno stabile, ma anche per favorire la coltivazione e garantire il deflusso delle acque piovane attraverso oltre 130 canali di drenaggio.
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L’approvvigionamento dei materiali rappresentava un’altra sfida. Gli Inca non possedevano animali da soma e non conoscevano la ruota, ma si avvalsero di una soluzione ingegnosa: il sito era naturalmente disseminato di blocchi di granito, che vennero lavorati sul posto. I costruttori scolpivano la pietra direttamente nelle cave, creando blocchi dalla forma convessa per ridurre l’attrito durante il trasporto. Questi venivano poi trascinati con funi vegetali, slitte e leve di legno fino alla città.
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Uno degli aspetti più stupefacenti della tecnica costruttiva inca è la precisione con cui i blocchi venivano incastrati tra loro. Non si usava la malta, eppure le pietre combaciano perfettamente grazie ad una tecnica che prevedeva il modellamento di un blocco in base alla forma di quello adiacente, fattispecie che non solo garantiva una straordinaria stabilità strutturale, ma che addirittura rendeva Machu Picchu resistente ai terremoti, molto frequenti in questa regione.
Il significato simbolico di Machu Picchu
La funzione originaria di Machu Picchu rimane ancora oggi un tema dibattuto tra gli studiosi. Alcuni ritengono che fosse una residenza invernale per l’imperatore, altri che fosse un centro cerimoniale o un luogo di ritiro spirituale per l’aristocrazia Inca.
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L’analisi degli edifici principali fornisce alcuni indizi.
Uno degli edifici più rilevanti è il tempio dedicato al Sole, la divinità suprema degli Inca. Qui si trova una lastra di pietra perfettamente allineata con una finestra attraverso la quale, nel giorno del solstizio d’inverno, i raggi solari illuminano direttamente la superficie della roccia, in quello che è considerato un sofisticato strumento astronomico. In un altro punto della città si erge l’Intihuatana, un pilastro di pietra che serviva a “legare il Sole”, impedendogli simbolicamente di allontanarsi troppo durante i solstizi.
L’abbandono e la riscoperta della città perduta
Dopo circa un secolo dalla sua costruzione, Machu Picchu venne misteriosamente abbandonata, probabilmente a causa dell’arrivo dei conquistadores spagnoli nel 1532. Tuttavia, a differenza di altre città Inca, non venne mai scoperta e saccheggiata dagli spagnoli, rimanendo avvolta nella vegetazione fino al XX secolo.
Fu l’esploratore statunitense Hiram Bingham, professore di Yale, a “riscoprire” Machu Picchu nel 1911, guidato da abitanti locali che conoscevano da sempre l’esistenza delle rovine. L’importanza della scoperta fu subito evidente, tanto che l’università americana avviò una serie di spedizioni archeologiche per studiare e portare alla luce i tesori nascosti della città.
La biodiversità di Machu Picchu
Oltre ad essere un sito archeologico di immenso valore storico, Machu Picchu è anche un santuario naturale straordinario, situato tra le Ande e l’Amazzonia peruviana. Un ambiente decisamente particolare, che ospita una biodiversità davvero sensazionale, con specie animali e vegetali di grande interesse.
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Orso dagli occhiali – Canva
Tra i mammiferi più rappresentativi possiamo citare il puma, l’orso dagli occhiali, la viscaccia ed il cervo dalla coda bianca. L’area è inoltre un paradiso per gli ornitologi, con oltre 420 specie di uccelli, tra cui il maestoso condor andino e il galletto di roccia andino.
La flora di Machu Picchu non è da meno: nelle sue foreste nebulose crescono oltre 300 specie di orchidee, insieme a felci giganti, bromelie e altre piante esotiche, che contribuiscono a creare un paesaggio incantato e ricco di vita.
Machu Picchu oggi: un’eredità da proteggere
Oggi Machu Picchu è una delle attrazioni turistiche più visitate del mondo, con oltre un milione di visitatori all’anno. Tuttavia, la crescente pressione turistica rappresenta una minaccia per la conservazione del sito, e per questo motivo il governo peruviano ha introdotto una serie di regole rigorose per limitare il numero di accessi giornalieri e preservare l’integrità del luogo dai pericoli del cosiddetto overtourism.
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