La Lega vuole un’altra rottamazione: "Concordato fiscale da rivedere"
Il provvedimento interessa 10 milioni di italiani. Salvini: Giorgetti è d’accordo. Ma Leo chiede cautela
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"Il concordato ha dato scarsi risultati, quindi sul tema bisogna fare una seria riflessione, il meccanismo è sicuramente da rivedere". Così Alberto Gusmeroli, responsabile fisco della Lega, nella conferenza stampa per presentare una nuova rottamazione delle cartelle con Matteo Salvini, che ha sottolineato come lo strumento si sia rivelato "utile ma non risolutivo". Per la Lega si può invece forse pensare alla "flat tax incrementale sull’incremento anno per anno" come peraltro inserito "nella delega fiscale". Lega che considera prioritaria la nuova rottamazione delle cartelle, la quinta della serie.
Dall’altra parte il Mef, con il vice ministro dell’Economia di FdI, Maurizio Leo, invita alla prudenza anche se lascia aperto più di uno spiraglio. Insomma, dopo due tentativi parlamentari andati a vuoto, la maggioranza potrebbe ricompattarsi sull’ipotesi di una nuova riapertura dei termini per fare pace con il fisco. Un’operazione, incalza Salvini, che riguarderebbe circa 10 milioni di contribuenti. Un ragionamento che il vicepremier avrebbe esposto anche al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che sarebbe "in piena sintonia". L’esigenza dell’esecutivo resta quella di fare cassa anche per finanziare l’ulteriore taglio delle aliquote intermedie dell’Irpef non entrato nel menu della Finanziaria proprio a causa delle ristrettezze del bilancio.
La nuova rottamazione, messa nero su bianco in un ddl ad hoc firmato dalla Lega, già depositato alla Camera e in arrivo al Senato, sarebbe addirittura più generosa di quelle precedenti, consentendo di rateizzare i debiti con il fisco in 120 rate tutte dello stesso importo, spalmate su 10 anni, includendo anche le cartelle al 31 dicembre 2023 (dall’attuale limite del 30 giugno 2022). In linea di principio, il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo non è contrario. A patto, però di trovare le coperture adeguate muovendosi, quindi, con cautela. In settimana l’esponente di FdI aveva invitato ad attendere almeno la fine del lavoro della Commissione ad hoc che si sta occupando di analizzare il magazzino dei crediti fiscali, superiore a 1.200 miliardi.
Numeri noti anche alla Lega. I dati presentati dal responsabile del Dipartimento Economia del partito, Alberto Bagnai, vicepresidente in commissione finanze alla Camera. In 7 anni, dal 2017 al 2023, lo stock di debito contratto dagli italiani con il fisco è aumentato di 336 miliardi, segnando un aumento del 28%. E questo avviene, fa notare la Lega, in un Paese con circa 3 mila miliardi di debito pubblico.