Investimenti alla prova delle sfide economiche per Usa, Europa e Cina
“L’eccesso di spesa che sta aiutando l’economia a sostenere la sua traiettoria di crescita nel breve termine sarà dannoso per la salute economica degli Stati Uniti nel lungo termine. In Europa, il nostro scenario di base prevede una lieve contrazione economica nel 2025, nonostante l’ottimismo degli economisti. In Cina l’economia continuerà infine a crescere al... Leggi tutto
“L’eccesso di spesa che sta aiutando l’economia a sostenere la sua traiettoria di crescita nel breve termine sarà dannoso per la salute economica degli Stati Uniti nel lungo termine. In Europa, il nostro scenario di base prevede una lieve contrazione economica nel 2025, nonostante l’ottimismo degli economisti. In Cina l’economia continuerà infine a crescere al di sotto del suo potenziale”. Parola di Alberto Conca, responsabile investimenti di Lfg+Zest, che di seguito spiega nei particolari la view.
Due rapporti consecutivi deboli sull’occupazione, durante l’estate scorsa, hanno spinto i membri della Fed ad allarmarsi riguardo alla salute del mercato del lavoro e alla loro capacità di controllare il ciclo economico. Il messaggio era che l’inflazione fosse sulla strada giusta verso l’obiettivo del 2% e che bisognava prestare maggiore attenzione all’indebolimento del mercato del lavoro. Ciononostante, dopo tre anni di insuccessi nel riportare l’inflazione al target, la loro fiducia nella capacità di raggiungere l’obiettivo inflazionistico non è stata scossa. La realtà è che il mercato del lavoro, sebbene non sia così forte come un anno fa, è ancora molto resiliente e l’inflazione non sta diminuendo come previsto. Al contrario, la somma delle componenti principali si aggira ancora intorno al 3%.
“Crediamo – afferma l’esperto di Lfg+Zest – che l’insieme degli investitori sia più preciso nel valutare lo stato di salute dell’economia, grazie al cosiddetto wisdom of the crowd (saggezza delle masse). I partecipanti al mercato anticipano sempre la Fed di molti mesi nel valutare quale sarà e quale dovrà essere la prossima mossa, o quale sia il livello appropriato dei tassi di interesse. Alcuni potrebbero sostenere che la forward guidance sia determinante nel modellare le aspettative degli investitori, ma l’ampio anticipo dei movimenti dei tassi di mercato è tale da rendere questa affermazione non valida quando viene testata empiricamente. Gli investitori erano convinti che la Fed avesse terminato il ciclo di rialzi ben prima dell’ultimo aumento dei tassi e attualmente giudicano il livello odierno appropriato per sostenere la continuazione dell’espansione economica. Questo dovrebbe anche riportare l’inflazione verso l’obiettivo, dato che le aspettative inflazionistiche sembrano essere relativamente ancorate intorno al 2,3%. Storicamente, i tassi reali (rendimento a 2 anni meno inflazione) hanno registrato una media del 2,0% dalla Seconda Guerra Mondiale”.
In sintesi, la valutazione attuale degli investitori è che l’economia sia tornata ad un funzionamento “normale”, ovvero non siamo più in un’economia post-crisi finanziaria globale, sostiene Conca.
Ci sono diversi fattori che spiegano la resilienza dell’economia statunitense, ma vorremmo concentrarci solo su tre che riteniamo essere i più significativi. Le famiglie statunitensi, sostenute da una forte crescita dei salari e con i risparmi accumulati durante la pandemia (ormai in esaurimento), sono in grado di aumentare i consumi in linea con la crescita del reddito. In particolare, il quintile più alto della distribuzione del reddito (che rappresenta circa il 40% della spesa per consumi) si trova in una posizione finanziaria solidissima; la fascia di età pari o superiore ai 55 anni possiede il 70% del patrimonio immobiliare residenziale, con un costo medio del mutuo di circa il 3,9%. Allo stesso tempo, l’attivo di bilancio di queste famiglie presenta un rendimento superiore al 4%. Le famiglie appartenenti ai ceti medio-bassi, invece, stanno lottando contro un’inflazione persistente, ma finché il mercato del lavoro rimarrà solido, riusciranno a restare a galla. In secondo luogo, i Ceo delle aziende hanno trasmesso fiducia attraverso le loro prospettive e i loro piani di spesa per investimenti (Capex) sono recentemente migliorati. Allo stesso tempo, gli indici PMI manifatturieri stanno mostrando i primi segnali di ripresa. È difficile dire se ciò sia dovuto esclusivamente al massiccio boom di investimenti nell’IA o a una combinazione di fattori come l’aumento di nuove famiglie, gli investimenti nell’IA e altri elementi. Il terzo fattore è il “grande elefante nella stanza”, ovvero la spesa, in deficit, del governo, che non sembra destinata a essere controllata nel prossimo futuro. Questo eccesso di spesa sta certamente aiutando l’economia a sostenere la sua traiettoria di crescita nel breve termine, ma sarà senza dubbio dannoso per la salute economica degli Stati Uniti nel lungo termine, per la stabilità finanziaria e per il valore del dollaro statunitense.
Le altre due grandi aree economiche del mondo, Europa e Cina, presentano situazioni molto diverse. La prima sta viaggiando ad un ritmo compatibile con la recessione nei suoi paesi principali, mentre la seconda è inghiottita in una recessione di bilancio. In Europa, gli indicatori prospettici segnalano ancora la possibilità di una lieve recessione per la Germania e la Francia, mentre i paesi periferici, più orientati ai servizi, hanno una situazione migliore. Il nostro scenario di base prevede una lieve contrazione economica nel 2025, mentre gli economisti si aspettano ottimisticamente una crescita dell’1,3%.
“Non crediamo che tagli dei tassi d’interesse più aggressivi da parte della Bce saranno sufficienti a stimolare l’economia. La Cina, il più grande partner commerciale europeo, è vittima del paradosso della parsimonia. Le famiglie cinesi, con l’obiettivo di mettere in ordine il proprio bilancio, stanno collettivamente risparmiando più del necessario con il risultato di danneggiare la crescita economica. Per rendersi conto di questo malessere basta osservare la traiettoria dei tassi di interesse a lungo termine, dei prezzi delle case e delle importazioni. Finché le autorità cinesi non attueranno politiche immobiliari molto aggressive, rivolte a costruttori, famiglie e istituzioni finanziarie, l’economia continuerà a crescere al di sotto del proprio potenziale”, conclude Conca.